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A Salorino un campo del Tennis per il lancio dell’ascia

Dopo varie ricerche, il club Sunnan Vindr ha finalmente trovato uno spazio. Quest’ultimo, inutilizzato da anni, potrà avere così una nuova vita

Lanciatori all’opera
(Sunnan Vindr)

«Loro lanciano palline e noi… asce». Il Tennis club Salorino e il club sportivo di lancio dell’ascia Sunnan Vindr hanno infatti deciso di unire le forze. «È da parecchio tempo che cercavamo un posto dove allenarci e siamo contenti di averlo finalmente trovato», ci dice Marica Gianolli, segretaria del club di lancio dell’ascia. «Inizialmente avevamo trovato un terreno, ma poi si era rivelato non idoneo a qualsiasi tipo di modifica. Inoltre le varie richieste che abbiamo mandato ai Comuni non hanno sortito nessun esito». Ora però sembra che ci sia la soluzione ideale: «Il campo 3 del Tennis è inutilizzato da diversi anni, in quanto le richieste per l’affitto orario del campo e il numero di soci che lo utilizzano sono diminuiti. Una sua manutenzione non era più sostenibile finanziariamente», ci spiega Stefano Tettamanti, presidente del comitato del Tennis club. La proposta del club di lancio dell’ascia è stata quindi accolta ed è dunque nata la collaborazione. «Noi ci occuperemo della manutenzione del campo e con il Tennis club promuoveremo le rispettive manifestazioni», indica Marica.

Vari club in Ticino

Il lancio dell’ascia non è certamente tra gli sport più comuni, ma nemmeno totalmente sconosciuto. In Ticino ci sono infatti tre club, per un totale di 9 in Svizzera. «Noi siamo un club sportivo apolitico e senza scopo di lucro», spiega Marica. «Inizialmente facevamo parte dell’Axe Throwing club Ticino, che era nato a Faido nel 2013. Nel 2017 è cambiato il comitato e abbiamo deciso di separarci, in quanto eravamo interessati anche alla parte di rievocazione storica». Nel cantone sono attivi pure il Marmot axe throwing club di Faido e, nel Locarnese, l’Alnasca throwing knife and axe club, ma entrambi non fanno rievocazioni storiche. Inoltre l’Alnasca si occupa principalmente del lancio dei coltelli e dell’ascia piccola. «Noi invece lanciamo principalmente l’ascia bipenne, che è quella con la lama sui due lati», indica la segretaria del Sunnan Vindr.

‘Uno sport molto liberatorio’

Ma come nasce la passione? «Io mi sono avvicinata a questo sport tramite il mio compagno, che lo praticava già – racconta Marica –. La parte che mi piace di più di questo sport è il fatto che sia molto liberatorio. Quando lanci, senti il peso che parte e scarichi tensioni e stress. Inoltre, guardare il bersaglio, prendere la mira e lanciare, permette di concentrarsi molto su quello che si sta facendo in quel momento».

Asce, coltelli, lame. Parole che di certo possono far pensare a uno sport pericoloso. Ma è davvero così? «No, assolutamente. Non abbiamo mai visto nessuno farsi male. Inoltre, nel caso dell’ascia bipenne, questa viene lanciata da dietro la schiena con due mani, dunque il controllo che si ha è ancora maggiore». Il club è sempre pronto a far conoscere questa disciplina al pubblico e partecipa regolarmente alla Festa di Redde, manifestazione di rievocazione medievale che si svolge in Capriasca ogni due anni. «Diamo la possibilità di provare questo sport e in generale le persone si divertono. Per i più giovani, poniamo un limite d’età a 14 anni, più che altro per essere sicuri che abbiano un minimo di forza per riuscire a colpire il bersaglio. A loro diamo un’ascia normale piccola. Sarebbe un peccato che rimanessero delusi per il fatto di non riuscire a lanciarla lontano». Ma quanto pesa un’ascia? «Quella bipenne và da 1,2 a 1,8 chili, mentre una semplice varia dai 500 agli 800 grammi. Le bipenne non sono facili da trovare. Noi le prendiamo principalmente da fornitori tedeschi o canadesi e costano tra i 150 e i 250 euro. A chi inizia, consigliamo quindi di comprare una semplice accetta per familiarizzarsi con questo tipo di strumento».

C’è anche la parte di rievocazione storica

In occasione delle manifestazioni come la Festa di Redde, la rievocazione storica è centrale. Per prepararsi, Marica e gli altri 15 soci del club si documentano cercando sempre nuove pubblicazioni, come articoli e video. «Negli ultimi anni la rievocazione vichinga ha preso molto più rilievo grazie anche alle serie televisive che sono uscite. Le persone hanno cominciato a interessarsi e a rendersi conto che i vichinghi non erano soltanto una ‘versione nordica’ dei pirati che andavano di paese in paese a saccheggiare, ma che avevano una loro cultura e una loro importanza storica rilevante». E a livello più concreto, come si prepara una rievocazione? «Prima di tutto decidiamo chi vogliamo impersonare e in quale periodo collocarci. Poi si passa alla preparazione dei costumi, degli oggetti e della scena. I materiali li prendiamo in alcune fiere dedicate, soprattutto in Italia, e cerchiamo di fare attenzione ai dettagli come per esempio ai colori. In questo mi aiutano le conoscenze sui coloranti che provengono dal mio lavoro di restauratrice. In quel periodo alcune tinte costavano molto e in alcune zone nemmeno arrivavano. Dunque una contadina con un mantello rosso sgargiante è qualcosa di poco verosimile. In generale ci sono manifestazioni più ludiche dove non viene dato così tanto peso a questi elementi. In altri casi, per esempio a una rievocazione in Polonia a cui vorremmo partecipare in futuro, non ti fanno entrare se vedono una cucitura fatta a macchina. Ecco, noi non siamo così puntigliosi, ma cerchiamo di essere il più esatti possibile». Ora il club sportivo si sta concentrando sulla sistemazione del campo a Salorino, ma c’è comunque l’idea di organizzare in futuro degli eventi di rievocazione storica, invitando altre associazioni simili e artigiani. «In ogni caso appena avremo sistemato il campo faremo una giornata di porte aperte».

Per quanto riguarda la parte prettamente sportiva, il club si riunisce circa una o due domeniche al mese per allenarsi. «Siamo un gruppo molto conviviale, quindi quando ci troviamo portiamo anche da mangiare e passiamo magari tutto il pomeriggio insieme», racconta Marica. «Ci alleniamo secondo lo stile della gara. Sul campo ci sono sei bersagli di legno uno accanto all’altro. Su ognuno di essi bisogna effettuare sei lanci. Più è centrale il tiro, maggiori sono i punti». Il club partecipa solitamente al torneo svizzero che viene organizzato ogni anno da un club diverso. L’anno prossimo sarà in Ticino. «Del nostro club fa parte anche la pluricampionessa svizzera Sheila Cereghetti», sottolinea Marica. Inoltre ci sono pure i tornei cantonali, ai quali sono comunque invitati anche gli altri club svizzeri. Il 2024 sarà dunque un’ulteriore buona occasione per far conoscere ancora di più questo sport.

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