Mendrisiotto

Plr Mendrisio: 15 nomi (e una polemica) per il Gran Consiglio

Il distretto ha presentato i propri nomi, confermato l’uscente Matteo Quadranti. Assente dalla rosa, il municipale di Mendrisio Massimo Cerutti: ‘Deluso’.

La squadra (assenti Bruccoleri e Ricci) con anche Ferrara e Gaffuri

Quindici nomi e una polemica. Non è mancato il brivido stasera al Cinema Teatro di Chiasso, dove si è riunito in assemblea il Partito liberale-radicale (Plr) del Mendrisiotto per presentare i candidati del distretto al Gran Consiglio per le prossime elezioni cantonali. A dare pepe alla serata ci ha pensato il municipale di Mendrisio Massimo Cerutti, che non figura nella lista ma che la disponibilità l’aveva data. «Sono molto deluso e amareggiato» ha detto alla ‘Regione’ poco prima dell’assemblea.

‘Nel 2019 ho fatto un risultato notevole’

Assemblea, durante la quale Cerutti ha preso brevemente la parola per spiegare le proprie ragioni e che ha lasciato prima della conclusione. «Nel 2019 il Plr ha perso purtroppo un seggio, a scapito del Mendrisiotto, ma il mio è stato un buon risultato – ci ha ricordato il municipale prima dell’inizio della serata –. Sono rimasto fuori per pochissime schede, con oltre 17’000 voti e sono il primo subentrante. Visto questo risultato notevole, ho dato la mia disponibilità anche quest’anno. Inoltre, sono anche municipale di Mendrisio, della Città, ritengo sia giusto portare una voce liberale-radicale del nostro Municipio a Bellinzona. È anche grazie al mio contributo che a Mendrisio siamo riusciti a fare tre municipali. Invece l’Ufficio presidenziale di Mendrisio non ha ritenuto di inserire la mia candidatura nella lista. Sono molto deluso e amareggiato. Da statuto un municipale non dovrebbe ricoprire due cariche contemporaneamente, ma qui stiamo parlando solo di una candidatura non di un’elezione».

Meier: ‘Si gioca in una squadra’

Sonia Meier, la presidente distrettuale, durante la serata non ha replicato alla polemica. Ma lo ha fatto alla ‘Regione’. «Il distretto funge da coordinatore per le sezioni. Queste sono autonome nelle proprie decisioni, che prendono in base a una serie di considerazioni, che possono essere anche strategiche o di stile. Non è il distretto che decide chi va in lista. La sezione di Mendrisio aveva diversi papabili candidati. Hanno fatto una direttiva, durante la quale sono stati scelti tre nomi. Fra questi non c’era Cerutti. Massimo l’ho sentito in più occasioni, ma a me personalmente ha dato la sua disponibilità solo poche settimane fa, oltretutto a liste già chiuse». Meier ricorda poi che già quattro anni fa si era creata la medesima situazione, ma che allora il distretto aveva ‘scavalcato’ la sezione inserendo Cerutti nella rosa. «A livello di raccolta voti forse si è rivelata una decisione vincente, però se a distanza di quattro anni la sezione compie la stessa scelta di allora un motivo ci sarà... Probabilmente – ipotizza la presidente – vorrebbero che si concentrasse sulla carica di municipale, per la quale ha fatto tanto». «Posso capire l’amarezza, è capitato anche a me. Mi sembra però che viviamo troppo di protagonismi. Si gioca in una squadra e bisogna anche rispettare le dinamiche scelte dalla squadra, che è composta dalle sezioni, dai distretti e dal cantone» conclude Meier.

Rigamonti: ‘Nessuna sindrome di Calimero’

Tornando alla cronaca della serata, Meier ha detto di essere «molto orgogliosa della lista che vi andrò a presentare: hanno ruoli nella vita molto interessanti e questo crea uno scambio che porta a nuove idee. Penso che il nostro Mendrisiotto vada aggiustato e per fare questo bisogna agire e parlare in modo diverso. Il distretto si è compattato moltissimo. Abbiamo deciso di tenere l’assemblea a Chiasso perché il Basso Mendrisiotto credo abbia bisogno di più sostegno e stimoli». E dal Basso Mendrisiotto viene anche uno dei candidati al Consiglio di Stato: Andrea Rigamonti, che ha preso la parola durante l’assemblea. «La politica cantonale ha prodotto solamente il Piano di utilizzazione cantonale Valera, altri progetti strategici il Cantone non ne vede per la regione. L’unico, è la scuola di moda a Chiasso. Altrove vedo tante belle idee e iniziative che purtroppo non vedo nel Mendrisiotto, secondo me perché ci manca un consigliere di Stato da trentun’anni – secondo il vicesindaco di Vacallo –. Ci tengo a dire che il Mendrisiotto non è afflitto dalla sindrome di Calimero, è terra viva, dinamica e che sa innovare. Dobbiamo toglierci di dosso questa sensazione di non contare tanto e cogliere l’occasione che ci aspetta da qui ad aprile per cercare di aumentare la rappresentatività del nostro territorio nelle istanze cantonali. Con un po’ più di convinzione potremmo raggiungere grandi soddisfazioni».

Quadranti si ripresenta

Altri tre gli interventi ‘di peso’, quelli degli uscenti: Sebastiano Gaffuri (che non si ricandida), Matteo Quadranti (che invece sarà in lista) e Natalia Ferrara (candidata sì, ma da Lugano). Quest’ultima in particolare è tornata brevemente sulla polemica di Cerutti: «Mi dispiace che Massimo non sia rimasto fino alla fine, essere una squadra significa accettare determinate situazioni. Perché la politica è quella di mettersi a disposizione, di rispettare l’altro. Se non ti eleggono è perché forse non eri il migliore».

Scongiurato tuttavia lo scenario di una votazione per inserire il municipale nella rosa, l’assemblea ha infine accolto i quindici nomi proposti dall’Ufficio presidenziale del distretto. Oltre ai già citati Quadranti, Meier e Rigamonti, in lista per il Gran Consiglio dal Mendrisiotto figurano dunque anche: Angelo Albisetti di Morbio Inferiore, Ivan Belloni di Stabio, Christian Bruccoleri di Chiasso (consigliere comunale), Alessio Capiaghi di Mendrisio, Katia Cattaneo di Mendrisio, Luca Cereghetti di Castel San Pietro, Gabriele Ponti di Mendrisio (consigliere comunale), Davide Rampoldi di Chiasso (consigliere comunale), Gianluca Ricci di Vacallo, Emanuele Rusconi di Stabio (consigliere comunale), Marie-Claude Tela di Balerna e Pino Vaccaro di Morbio Inferiore (consigliere comunale).

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