Mendrisiotto

Tre cuori e un capannone per Carnevale a Balerna

Il febbraio prossimo i tre gruppi locali metteranno su 'casa' in comune. Ci si sposta in centro paese

S. Antonio, Marediga e Pincirö sotto lo stesso tetto quest'anno a Balerna (Ti-Press)
4 gennaio 2020
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Tre cuori e un capannone, letteralmente. A Balerna il prossimo Carnevale – dal 20 al 26 febbraio – lo si festeggerà sotto un unico... tetto. In paese hanno voluto mettersi alla prova. Da decenni (almeno quattro) ormai, lo si sa bene che quando tira aria di maschere e coriandoli ci si fa tre. Tanti sono i gruppi che danno vita alle serate, fuoco alle caldaie e, come carristi, si fanno onore ai cortei. Legati alle tradizioni e al territorio, Sant’Antonio, Marediga e Pincirö hanno saputo, però, mettere da parte i campanilismi (seppur conditi da sana goliardia) e fare squadra in nome di un progetto comune; come la ‘Casa’ del Carnevale Sgüra che si materializzerà sul piazzale del parcheggio ‘ex vigneto’ all’ingresso del Comune, a due passi dal centro.

2020, l'anno del test

Un vero e proprio test: quello messo in campo nell’edizione 2020 sarà, di fatto, un esperimento. Ma il primo a credere nella sua buona riuscita è Christian Cambieri, responsabile del programma del Carnevale, nonché re (già da tre edizioni). «Parlando da regnante – ci dice – sono contento e molto fiducioso per questa iniziativa. Con la proposta del ‘Natale in piazza’, le Associazioni si sono rese conto che collaborare si può. Così è venuta l’idea di applicare l’esperienza anche al Carnevale, testandola per un anno e con il nullaosta del Municipio, che ci ha concesso lo spazio». Sia chiaro, a nessuno venga in mente di pensare a una... aggregazione (seppur carnascialesca). «In effetti non si tratta di una fusione – ribadisce Cambieri –. I tre gruppi godono di buona salute, hanno ciascuno la loro identità, delle tradizioni e continueranno a proporre le loro attività storiche. Semplicemente lo faranno, a rotazione, in un unico luogo, condividendo il capannone. Anzi, il fatto che il Nebiopoli giochi d’anticipo – dal 6 al 9 febbraio, ndr –, darà la possibilità anche ai Pincirö di aggiungersi con altre due serate». L’operazione potrà, di fatto, restituire maggiore visibilità a un Carnevale di paese che ha dei numeri. «Abbiamo un bel riscontro, è vero – ammette Cambieri –. Solo l’anno scorso dal nostro Carnevale sono passate circa 3mila persone, quasi quanti gli abitanti di Balerna. Avere una ‘Casa comune’ ci darà modo di valorizzare le nostre peculiarità, ottimizzando, al contempo, strutture e organizzazione logistica».

‘Tempi maturi per cambiare’

Come tutti i cambiamenti, pure questo non ha mancato di far discutere il paese; anche se niente è frutto di improvvisazione («ci abbiamo lavorato per 6-7 mesi»). «Ce l’aspettavamo – commenta il responsabile –. Tanto che abbiamo realizzato una sorta di manifesto – pubblicato sul profilo Facebook del Carnevale Sgüra, ndr – per rispondere alle domande più frequenti. E piano piano ci siamo riusciti». Soprattutto dopo aver rassicurato tutti che nulla dell’essenza dei festeggiamenti andrà perso; a cominciare dalle specialità gastronomiche – polletti, maccheroni, risotto e merluzzo – che rallegrano le tavole in quel periodo dell’anno. «A questo punto – sottolinea ancora Cambieri –, sono convito che la nostra scelta sarà compresa e avrà esito positivo. Del resto, se se ne parla significa che a Balerna ci tengono al loro Carnevale. E ciò fa piacere». Tra gli Sgüra, d’altro canto, non sembra proprio esserci un problema di successione: di giovani entusiasti decisi a raccogliere l’eredità dei padri ce ne sono. «E sanno lavorare al di là degli steccati». La svolta logistica, poi, è accompagnata anche da quella ecologica. Issare il capannone in centro renderà il ‘villaggio’ della festa raggiungibile senza difficoltà dal trasporto pubblico (bus e treno): ed è un aspetto a cui tengono gli organizzatori. Non solo: nel passato recente anche ai Carnevali balernitani – come in altre manifestazioni del Comune – si è passati alle stoviglie biodegradabili. Poter contare su una ‘Casa comune’ contribuirà a compiere un passo ulteriore verso l’abbandono totale della plastica? «Per quest’anno i tempi erano troppo serrati. Il tema, però, è sul tavolo – ci conferma Cambieri –. E se, come spero, ci sarà una seconda edizione congiunta, avremo lo spazio e la massa critica per fare ancora di più».

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