Mendrisiotto

L'area esterna di Pasture sarà videosorvegliata

La conferma è arrivata ieri al 'gruppo sicurezza'. Le telecamere controlleranno i nodi critici attorno al futuro centro richiedenti l'asilo tra Balerna e Novazzano

L'apertura del centro provvisorio è attesa per inizio marzo (Ti-Press)
15 novembre 2019
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L’area di Pasture, tra Balerna e Novazzano, che dal prossimo anno ospiterà il centro provvisorio di registrazione e procedura per richiedenti l’asilo e da metà 2023 la nuova struttura federale, sarà videosorvegliata. È questa la novità emersa ieri nel corso dell’ultima riunione del gruppo sicurezza Sem. «Abbiamo ottenuto una partecipazione finanziaria attiva da parte del Cantone e possiamo partire con il progetto e la programmazione dell’installazione per farci trovare pronti per l’inizio di marzo, quando la struttura aprirà i battenti – conferma Sonia Colombo Regazzoni, capodicastero Sicurezza pubblica di Chiasso –. Ovviamente queste videocamere non controlleranno l’interno del centro perché sarà compito della Sem. Le camere che i Comuni hanno fortemente richiesto, e che saranno collegate alla centrale operativa della Polizia Regione I di Chiasso, sorveglieranno i punti sensibili attorno all’edificio e permetteranno di intervenire in caso di problemi». Tra questi vi sono le aree che portano alla Chicco d’Oro e alla Roadstar e, non appena il Comune di Novazzano troverà i necessari accordi con le Aziende industriali di Lugano, anche la via Torraccia.

Prossima tappa viale Stoppa

In queste settimane sono in corso i lavori per la sostituzione, con apparecchi più performanti, di alcune videocamere di Chiasso. «Stiamo intervenendo alla rotonda di viale Volta, in piazza Indipendenza, in via Simen, via Alighieri e in via Valdani, all’incrocio con Corso San Gottardo – continua Sonia Colombo Regazzoni –. A breve termine riposizioneremo anche gli apparecchi nel comparto molto sensibile di via Motta che sono stati spostati a causa del cantiere del nodo di interscambio». Nel piano di lavoro della Polizia Regione I ci sono anche nuove tappe di videosorveglianza da implementare. Nelle prossime settimane, spiega ancora la capodicastero, «toccherà a viale Stoppa. L’installazione è stata voluta per controllare la viabilità, ma ne approfitteremo anche per riservare una o due videocamere all’area di raccolta dei rifiuti riciclabili». A questi interventi si aggiungono anche il potenziamento delle installazioni oggi presenti alla rotonda di via Bossi, in piazza Colonnello Bernasconi («attualmente non riusciamo a vedere alcuni punti») e al posteggio di via Cattaneo. Questi interventi – che costeranno nel complesso circa 100mila franchi – comportano anche un maggior carico di lavoro, sia umano che informatico, per la Centrale operativa, «che necessita quindi di investimento per l’ampliamento dei server, l’implementazione del nuovo software per la lettura delle targhe, dei nuovi ‘client’ per la gestione degli schermi e la parametrizzazione dei sistemi – annota Colombo Regazzoni –. L’impegno sarà maggiore, ma almeno per il momento il personale della Centrale operativa non ha bisogno di essere potenziato». Continua intanto anche l’estensione della videosorveglianza ai Comuni convenzionati con la Polizia di Chiasso. A Morbio Inferiore si è di recente aggiunto anche Balerna. Mentre per Novazzano, di cui abbiamo riferito prima, e Vacallo, se ne riparlerà nei prossimi mesi. «Mi risulta che queste convenzioni con i Comuni limitrofi siano una prima in Ticino. La nostra centrale si sta sviluppando a livello regionale. Credo molto in questa soluzione e quando parlo con i cittadini mi rendo conto che tutti vorrebbero una videocamera». I tempi, conclude Sonia Colombo Regazzoni, «sono cambiati: oggi la sensazione di sicurezza data dalla videosorveglianza è molto apprezzata».

Mendrisio aggiorna

Il Municipio di Mendrisio ha aggiornato la sua ordinanza relativa alla videosorveglianza (in pubblicazione fino all’11 dicembre). Le principali novità riguardano le registrazioni. Le stesse “sono automaticamente cancellate entro il tempo strettamente necessario per rilevare eventuali infrazioni”, e quindi “al massino dopo 240 ore” (invece delle 72 attuali). Se le immagini sono invece “estratte per provare fatti utili alla Polizia, devono essere distrutte immediatamente dopo la risoluzione definitiva del caso”.

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