Mendrisiotto

A casa con minori, alcol e un passato ingombrante. Condannato

Un 68enne residente a Chiasso è stato giudicato colpevole dalla pretura penale: dava birra, tabacco e sigarette ad adolescenti neanche 16enni

Foto Ti-Press
31 maggio 2019
|

«Le prove di questo incarto sono le fotografie dei ragazzi nel suo appartamento, con intorno alcolici e tabacchi. Il lungo tempo di questo agire, le dichiarazioni dei ragazzi stessi e dei rispettivi genitori». A cui si aggiungono – ha specificato il giudice Siro Quadri – «le impressioni della polizia e le parziali ammissioni dell’imputato». Anche da qui, dunque, un verdetto di colpevolezza.

Lui, un 68enne svizzero tedesco residente a Chiasso, per la Pretura penale di Bellinzona si è macchiato di ripetuta somministrazione a fanciulli di sostanze pericolose per la salute. Venticinque aliquote giornaliere da 40 franchi l’una (sospese per un periodo di prova di due anni), che si aggiungno ai 22 giorni di carcere effettuati dal primo giugno del 2017, quando fu fermato. Condannato, insomma, per aver dato della birra, tabacco e sigarette – nel suo appartamento – ad adolescenti non ancora 16enni, tra l’ottobre 2016 e giugno 2017.

E se da un lato, la cronaca del processo andato in scena questa mattina potrebbe concludersi qui, dall’altro, in aula, non si è potuto non menzionare il passato dell’uomo. Perché se la pretura bellinzonese ha riconosciuto il reato previsto nell’articolo 136 del Codice Penale, va detto che il titolare dell’inchiesta – il procuratore pubblico Nicola Respini – durante le battute iniziali delle indagini si è trovato a verificare dei possibili toccamenti – «sulle cosce» – effettuati dall’uomo ai danni almeno di uno degli adolescenti ‘invitati’ in casa.

Un ‘non luogo a procedere’, quello decretato da Respini, ma che comunque – come anticipato – ha fatto riemergere possibili preoccupazioni dovute al passato del 68enne, difeso dall’avvocato Stefano Pizzola. I conti con la giustizia, infatti, il 68enne li ha dovuti già fare più di 20 anni fa a Basilea: una condanna per atti sessuali con fanciulli. Qualche «problema», era emerso anche nel Canton Argovia, dove la Polizia aveva sospettato di lui per possibili reati con minori. Anche a Chiasso, come detto, i sospetti non sono mancati. Sospetti, però, non prove o serie di indizi convergenti.

«Lei trova normale che dei ragazzi di 11 e 12 anni vengano a casa sua con davanti un bicchiere di birra?» la domanda del giudice. «Perché no. Basta che non bevano», la prima risposta dell’imputato, poi divenuta un: «non è normale che vengano a casa mia, ma questo non è un problema mio, è un problema della società. Non hanno nessuno con cui parlare». Una frase, quella appena riportata, che si accosta alle motivazioni della sentenza espresse dal giudice: «Il poco convincente movente dell’imputato di aiutare, in questa maniera, i ragazzi». E in merito alla colpa: «Non credo sia lieve (come richiesto dalla difesa, la quale si è battuta per un massimo di 5 aliquote e un’indennità per ingiusta carcerazione, ndr). Questo per il suo passato, per il suo viaggiare sempre sul filo del rasoio e per essersi sostituito con i suoi metodi all’autorità. Non è colpa della società se i ragazzi non stanno bene, un po’ è anche colpa sua».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE