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‘Mi sarei aspettato un maggior sostegno elettorale’

Razvan Lepori spiega le ragioni che lo hanno portato a lasciare la presidenza del Centro di Capriasca, sebbene il partito abbia aumentato i consensi

Razvan Lepori
16 aprile 2024
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Sono arrivate in redazione lunedì sera inaspettate le dimissioni di Razvan Lepori dalla presidenza del Centro di Capriasca. Inaspettate per due motivi. Intanto, perché il partito sta attraversando una fase positiva: i seggi in Municipio e in Consiglio comunale (Cc) sono stati confermati rispetto all’elezione del 2021 – due e sette, rispettivamente –, e anche in percentuale c’è stata una crescita. I consensi sono aumentati dal 20,6 al 20,9% per quanto riguarda il Municipio e dal 18,5 al 20,1% al Cc. Il secondo motivo è che il Comune è in una fase di transizione: il sindaco cambierà, in quanto l’uscente Andrea Pellegrinelli (Centro) non si è ricandidato, ma non si sa ancora chi sarà. Ad interim è Francesco Canonica (Plr), ma è la lista Insieme a sinistra quella che ha ottenuto il maggior numero di voti.

‘Ci ho messo entusiasmo e passione, eppure...’

Che cosa ha spinto quindi il 42enne, che è subentrato nel dicembre del 2021 a Marco Bianchi, a lasciare? «Premetto che sono contento per il partito, abbiamo mantenuto lo stesso numero di seggi della legislatura precedente, e sono felice anche a livello personale perché mio nipote (Mattia Lepori, ndr) è stato eletto in Municipio a Bellinzona. Tuttavia, io non ho fatto un risultato brillante». Lepori effettivamente si è classificato 15esimo nella lista per il Cc. Come mai? «È da pochi anni (quattro, ndr) che sono in Capriasca, è poco tempo per farsi conoscere, se consideriamo che c’è stato di mezzo anche il Covid. Da presidente ci ho messo entusiasmo e passione e questi mi sono stati riconosciuti. Proprio per questo mi sarei aspettato un sostegno elettorale un po’ maggiore, a supporto del mio operato e della mia posizione. Questo non è avvenuto e mi dispiace».

‘Lascio un partito in salute’

Lepori tuttavia non è polemico, e sottolinea anche come la sua decisione sia stata presa anche perché ritiene che «siamo alla fine di un ciclo politico: la maggior parte dei consiglieri comunali sono nuovi, è entrato un nuovo municipale (Giacomo Nobile, ndr) e l’altro (Giacomo Cattaneo, ndr) era comunque alla sua prima legislatura. Lascio il partito in salute. Solo fino a pochi giorni fa non era scontato ottenere questo risultato, la partenza del sindaco prospettava diverse incognite e infatti non eravamo riusciti a trovare molti candidati per la lista. Ma questa è una difficoltà che vivono molte realtà e molti partiti». Ora spetterà al partito trovare un nuovo presidente, quantomeno ad interim.

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