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Truffa lavoro ridotto, l’Mps sul caso Gtl: ‘E l’esemplarità?’

In un’interpellanza al Consiglio di Stato il movimento chiede all’ente pubblico di intervenire. Michele Foletti: ‘A inizio aprile ne parliamo con Hrs’

In sintesi:
  • Il Movimento per il socialismo richiama un principio contenuto nell'accordo generale di partenariato pubblico privato per il Pse
  • Questo prevede, fra l’altro, che tutti i partner si impegnano a evitare ogni comportamento suscettibile di nuocere alla reputazione
  • Il sindaco: ‘Se si decidesse di cambiare questa ditta i costi potrebbero salire e lo stadio verrebbe aperto con un anno di ritardo’
Il cantiere del Polo sportivo e degli eventi
(Ti-Press)
23 marzo 2024
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“L’ente pubblico non può rimanere indifferente se i finanziamenti pubblici vanno a pagare prestazioni di aziende il cui comportamento non è né esemplare, né conforme a una buona reputazione”. Il Movimento per il socialismo (Mps) torna sul caso della Gtl Sa, con due collaboratori finiti nei guai per aver sottratto allo Stato circa 300’000 franchi nell’ambito delle indennità per lavoro ridotto durante la pandemia da Covid-19. Peraltro uno dei due, l’imputato principale, non sarebbe un dirigente qualsiasi ma proprio il direttore nonché il presidente del Consiglio d’amministrazione dell’impresa di costruzioni di Gravesano. Per l’Mps, in particolare, sarebbe stato infranto il ‘dovere di esemplarità’, uno dei principi che reggono l’accordo generale di partenariato pubblico privato siglato per l’edificazione del Polo sportivo e degli eventi (Pse) di Lugano.

‘Evitare ogni comportamento suscettibile di nuocere alla reputazione’

E Gtl effettivamente è una delle imprese più importanti coinvolte in queste prime fasi di costruzione dell’arena sportiva. Cantiere al quale anche il Cantone ha dato un contributo finanziario: 17 milioni di franchi stanziati dal Gran Consiglio nel marzo dell’anno scorso, ai quali si aggiungono 1,1 milioni circa concessi nel 2022 per il centro sportivo al Maglio, allargando il discorso. Essendo dunque coinvolta nei lavori, Gtl – come tutti i partner, pubblici e privati, che partecipano al progetto – sottostà all’accordo generale e ai suoi principi. In particolare, il dovere di esemplarità prevede che tutti i soggetti coinvolti si impegnino “a contribuire a ottemperare a questo dovere, tanto con la concezione e la realizzazione del Pse, che con il loro comportamento generale negli ambiti della responsabilità sociale, della responsabilità ambientale, della legislazione applicabile al lavoro distaccato o dei principi del diritto sulle commesse pubbliche. Le parti si impegnano parimenti ad adottare le misure necessarie per evitare ogni ulteriore comportamento suscettibile di nuocere alla loro rispettiva reputazione. Le parti si impegnano a far rispettare questi obblighi e queste regole generali di comportamento anche ai loro ausiliari, subappaltatori, submandatari e a eventuali terzi a cui si affidano l’esecuzione del contratto nella misura ammessa dall’accordo”.

Si tratta dunque di un principio generale più che di norme specifiche, ma che tuttavia ha una sua valenza di base. Al punto che secondo l’Mps Gtl Sa lo avrebbe infranto, a causa del reato commesso da quello che i granconsiglieri Giuseppe Sergi (primo firmatario) e Matteo Pronzini precisano essere “l’imputato principale, che è al tempo stesso direttore e presidente del CdA dell’impresa” e dal collaboratore. I due, ricordiamo, hanno ammesso di aver ingannato la Cassa disoccupazione gonfiando sia il numero di ore di lavoro perse sia il numero di dipendenti coinvolti dal lavoro ridotto nella primavera del 2020. In tal modo sono riusciti a far incassare indebitamente alla ditta quasi 300’000 franchi, poi restituiti. Per questo, il procuratore pubblico Andrea Gianini ha rinviato alle Assise correzionali il dirigente. Il processo si terrà nella formula del rito abbreviato e per lui è stata concordata dalle parti una pena di otto mesi di carcere sospesi condizionalmente per tre anni di prova, mentre a carico dell’altro imputato è già cresciuto in giudicato un decreto d’accusa. L’uomo è stato condannato a una pena pecuniaria di 5’000 franchi sospesa per due anni di prova e a una multa di 300 franchi. In entrambi i casi il reato commesso è la ripetuta truffa.

Chi ha segnalato e quando?

Oltre a sottolineare la necessità che l’ente pubblico non resti indifferente, l’Mps solleva dubbi in merito al (mancato) passaggio di informazioni tra enti pubblici: partendo dall’assunto che la segnalazione che ha portato all’inchiesta sarebbe partita dalle autorità amministrative comunali, in particolare quelle responsabili dell’assicurazione disoccupazione, e considerato che i fatti risalgono a quattro anni fa, “si può arguire che al momento della decisione da parte del Gran Consiglio (marzo 2023, ndr) la vicenda doveva essere nota sia alle autorità amministrative e politiche cantonali sia a quelle comunali”. E quattro delle cinque domande dell’interpellanza vertono proprio sulle tempistiche e le modalità delle segnalazioni, mentre l’ultima chiede al CdS quali eventuali iniziative intende intraprendere alla luce del reato compiuto.

Il sindaco: ‘Se cambiamo ditta, più costi e stadio in ritardo di un anno’

Maria Galliani, l’avvocata che tutela gli interessi della Gtl Sa, ha precisato al ‘Cdt’ che la responsabilità penale è personale e dunque l’unica conseguenza per l’azienda è stata di natura finanziaria. E lo stesso sindaco Michele Foletti ha dichiarato alla ‘Regione’ che le condanne dei due dipendenti in base alla Legge sulle commesse pubbliche non inficiano l’idoneità della società. Resta un ‘ma’: la questione del dovere di esemplarità. Se effettivamente al momento di appaltare i lavori non si sapeva nulla riguarda alla truffa, ora che la vicenda è di dominio pubblico il reato compiuto non cozza con il principio inserito nell’accordo generale? «Chiaramente non si tratta di un comportamento esemplare – osserva Foletti –. Il mandato lo ha conferito Hrs e con Hrs abbiamo fissato un incontro ad aprile, ne discuteremo e vedremo cosa fare». E se da un lato Hrs ha affermato che gli accordi con Gtl non sono toccati da quanto capitato, il sindaco apre invece a scenari di vario genere. «Se si dovesse decidere di sostituire la ditta bisognerebbe valutare attentamente le clausole contrattuali». Per quale motivo? «È un aspetto da verificare, ma è possibile che se fosse la Città a chiedere di cambiare una ditta e non Hrs, i costi in più che si genererebbero sarebbero a carico dell’ente pubblico. Oltre all’aumento dell’onere finanziario bisogna poi considerare un altro aspetto centrale: qualora si decidesse di cambiare la ditta, lo stadio verrebbe aperto un anno dopo. Questo è chiaro».

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