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Massagno, pure Villa Mina nel mirino delle ruspe

Un palazzo sopra e una corsia del bus sotto prenderebbero il posto della storia dimora: opposizione della Stan

Circondata dalle modine
18 marzo 2024
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Un’altra villa storica di Massagno si avvia vero la demolizione, vittima del ‘progresso’ sotto forma di palazzi multipiano. Mentre le ruspe stanno attaccando proprio in questi giorni ‘La Boliviana’ il nuovo sacrificio non è indolore: stavolta la campana suona per Villa Mina, costruita fra il 1910 e il 1914 dal noto architetto Paolito Somazzi. Contro la domanda di costruzione è insorta la Società ticinese per l’arte e la natura, con una dettagliata opposizione. Sembra che pure qualche confinante abbia contestato la domanda edilizia. Questa proprietà è inoltre toccata da una riqualifica viaria della sottostante strada cantonale, la via San Gottardo, che per inserire una breve corsia preferenziale ‘mangerà’ parte di questo e altri giardini, cosa che da nostre informazioni starebbe facendo arricciare più di un naso sulla collina.

Ma torniamo alla villa, che si trova giusto di fronte alla casa comunale di Massagno, tra di essa e la via San Gottardo. Una volta ultimata, per conto di Luigi Martinaglia, la casa fu oggetto di diverse compravendite. I titolari di oggi, un’altolocata famiglia luganese, intendono realizzare al suo posto un palazzo residenziale, scelta peraltro comune a quella fatta recentemente da molti altri proprietari di dimore storiche in collina come in città. Lo stabile era menzionato da una scheda come bene culturale di interesse locale. Tuttavia la relativa protezione non è entrata in vigore. Viene comunque certificata la sua importanza in quanto esempio di architettura eclettica d’inizio Novecento frammista con elementi art-déco. Esternamente si presenta in ottimo stato (è stata restaurata negli anni Duemila) e pure gli interni sono ancora riccamente decorati. È alta due piani più una mansarda e vanta un giardino con alberi a loro volta ‘storici’.

Si diceva dell’architetto Pablito Somazzi, ticinese nato a Montevideo, che morì proprio nel 1914 in un incidente d’auto scendendo dal Monte Ceneri. Un nome di prestigio e ben conosciuto in Ticino portando (o avendo portato) la sua firma grandi alberghi come il Bristol, il Park Hotel, il Meister e il Grand Hotel a Brissago. Dal suo estro nacquero anche numerose ville nel Luganese; a Massagno c’era pure Villa Marga, demolita negli anni Sessanta.

La mancata protezione

L’opposizione della Stan è stata trasmessa al Municipio di Massagno venerdì, ultimo giorno utile. Riprende gli elementi menzionati ricordando inoltre che tutta la parte bassa di via San Gottardo annovera edifici di valore risalenti al primo Novecento, un’epoca di forte sviluppo urbanistico, come la sovrastante Casa Marugg, che verrebbe oscurata dalla nuova costruzione, “La Variante dei beni culturali proposta dal Municipio di Massagno, che prevede la protezione dell’ex Albergo Oberland e di Casa Marugg ma non di Villa Mina, rappresenta quindi un approccio frammentario e gravemente carente” si legge nell’opposizione. La rinuncia a tutelare Villa Mina era stata motivata con normative urbanistiche come “l’obbligo di allineamento verso via San Gottardo e la concentrazione dell’edificazione nella fascia di 15 metri”. Normative che contemplano un forte indice di sfruttamento del terreno, Di conseguenza, nel caso di una messa sotto protezione, avrebbero creato la necessità di un indennizzo del Comune a favore dei proprietari. Una situazione che la Stan contesta dal principio, ritenute “smisurate e irragionevoli” le possibilità edificatorie previste dal Piano regolatore, e lamentando la mancata quantificazione dell’eventuale indennizzo.

I giardini e la corsia del bus

Se il Municipio di allora – parliamo del 2017 – viene criticato dalla Stan, sotto accusa c’è pure l’allargamento della strada cantonale per una corsia preferenziale dei bus. Lunga una settantina di metri, “comporterebbe la distruzione di una fascia significativa dei giardini/parchi alberati dei mappali 127, 791 e 194 (Villa Mina ed ex Albergo Oberland) che verrebbero notevolmente sviliti”. Qui si mette in dubbio la reale utilità di una breve corsia preferenziale. Manca una ponderazione tra gli interessi in gioco, sostiene la Stan. Un messaggio riguardante la quota-parte di Massagno nella riqualifica stradale verrà votato in occasione del prossimo Consiglio comunale.

Resta, per finire, alla Stan il dubbio che il continuo ritardare l’entrata in vigore della ‘Variante di Piano regolatore concernente gli edifici e i complessi degni di tutela’, lamentato dalla Società per l’arte e la natura già quando si oppose alla demolizione di altre ville massagnesi nel 2020 e nel 2021, sia “fatto apposta per dar tempo ai proprietari intenzionati a fare una speculazione di demolire gli edifici che sarebbero degni di una protezione”.

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