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Piazza Cioccaro, fioccano interrogativi e un ricorso

Risorgono la piattaforma provvisoria e alcune perplessità. Dopo la casetta di legno, scatta l'interpellanza bis al Municipio di Lugano

La piattaforma in piazza Cioccaro
14 marzo 2024
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I fratelli Gabbani stanno montando la piattaforma in piazza Cioccaro a Lugano. Dopo le discussioni e le polemiche legate allo ‘Chalet’ posato nel periodo delle festività natalizie, i residenti della zona si chiedono come sia possibile. La Città dovrebbe aver rinnovato il permesso speciale. Tuttavia, appare strano, perché alla fine di questo mese scadranno le agevolazioni straordinarie del 2020 e del 2021, che erano state introdotte per sostenere gli esercizi pubblici durante il Covid. Nel frattempo, alcuni esercizi pubblici, tra i quali l’Hotel Dante, hanno presentato all’albo comunale una domanda di costruzione per chiedere di poter mantenere i tavolini all’aperto, nei pressi della partenza della funicolare, che avevano potuto inserire proprio grazie all’agevolazione municipale.

La vicenda approda in Consiglio di Stato

In ogni caso, la storia della casetta di legno costruita provvisoriamente in piazza Cioccaro non si è chiusa con la risposta all’interrogazione fornita dal Municipio di Lugano nell’ultima seduta del Consiglio comunale del 2023. Una seduta nella quale la titolare del Dicastero servizi urbani, Karin Valenzano Rossi, aveva spiegato che la richiesta dei privati è stata sottoposta ai servizi interni della Città. Servizi che hanno confermato come non fosse necessario presentare una licenza edilizia, trattandosi di struttura provvisoria legata al periodo natalizio e che la struttura non è neppure da considerarsi ricorrente, essendo la prima volta che viene installata. Affinché, in vista del prossimo inverno, la questione possa essere chiarita, la vicenda avrà un seguito, che stavolta coinvolgerà anche le autorità cantonali. Secondo nostre informazioni, ad alcuni residenti è andato di traverso il riscontro ricevuto dall’esecutivo di Lugano solo il mese scorso, dopo che la richiesta di spiegazioni era stata presentata a inizio dicembre 2023. Un riscontro che ha ribadito la regolarità della costruzione provvisoria, contro il quale è stato presentato ricorso al Consiglio di Stato.

La domanda: ‘Su quali basi legali poggia?’

Sul tema dell’uso accresciuto dello spazio pubblico, concesso dal Municipio di Lugano, segnaliamo un secondo atto parlamentare, intitolato ‘In difesa della bellezza del nucleo storico di Lugano’ presentato dalla sinistra (primo firmatario il consigliere comunale socialista Aurelio Sargenti, sottoscritta anche da Edoardo Cappelletti e da Raoul Ghisletta). L’interpellanza bis, come la prima, considera legittimo “autorizzare gli esercenti che si affacciano sui lati delle piazze e sulle vie pedonali a espandersi con qualche tavolino in più; ma con buon senso, con buon gusto e senza esagerazioni, senza deturpare le piazze che, per loro natura e bellezza, devono rimanere libere, così come sono state pensate e create, affinché tutti possano ammirarle”. Passiamo alle numerose domande. L’atto parlamentare chiede proprio “su quale base legale si fondi l’attuale posa del manufatto in piazza Cioccaro. Qualora il manufatto si basi sulle agevolazioni Covid, quale sarà la sua sorte alla fine di questo mese (quando dovrebbero scadere le agevolazioni, ndr)? È stata fatta una richiesta per la posa del manufatto da parte della ditta Gabbani?”

La riserva dell’Ubc e la contestazione

L’atto parlamentare richiama il Piano regolatore (Pr) di Lugano (Napr art. 34, lett d, cpv 2: ‘Interventi sui beni culturali protetti d’interesse cantonale’), nel quale si legge che “la protezione del bene culturale immobile si estende all’oggetto nel suo insieme, in tutte le sue parti e strutture interne ed esterne”, quindi comprende pure il “perimetro di rispetto entro il quale non sono ammessi interventi suscettibili di compromettere la conservazione o la valorizzazione del bene protetto” (Legge per la protezione dei beni culturali, Lbc, art. 22, cpv 2). In altre parole, secondo l’interpellanza, l’articolo 24 della Lbc, è applicabile sia per “gli interventi eseguiti sul bene culturale tutelato sia per quelli all’interno del relativo perimetro di rispetto”. In conclusione: palazzo Riva e piazza Cioccaro sono beni culturali protetti e inseriti nella “zona di rispetto”, per cui non dovrebbero subire “offese”. In proposito, l’interpellanza chiede se il Municipio abbia tenuto conto degli aspetti legali appena citati, se sia stato chiesto un parere all’Ufficio beni culturali (Ubc), quale sia l’eventuale risposta di quest’ultimo e se corrisponde al vero che già in passato l’Ubc abbia espresso un parere negativo per la posa della piattaforma”. Inoltre, la costruzione provvisoria posata negli anni scorsi era stata oggetto di un ricorso, che non pare sia stato evaso, e di riserve da parte dell’Ubc.

I confinanti sono stati informati?

Insomma, con l’avvicinarsi del periodo pasquale, che inaugura la stagione turistica, la piattaforma provvisoria in mezzo alla piazza torna a far discutere. L’atto parlamentare chiede pure chi sia il “responsabile della tutela dei nuclei storici, di strade pedonali e di piazze con forte interesse paesaggistico e architettonico, se sia stato domandato un parere alla Commissione urbanistica, definita “il fiore all’occhiello del Municipio”, dal municipale Filippo Lombardi, l’11 marzo, al dibattito sulle elezioni comunali alla Rsi. L’interpellanza vuole sapere se i confinanti e le attività commerciali della piazza sono stati informati dal Municipio di questa installazione: potranno anch’essi invadere strade e piazze con tavoli, sedie, ombrelloni colorati e piante mediterranee?

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