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Se il trucco fosse fermare il tachigrafo

Autista svela la manipolazione che fa risultare meno chilometri nell’auto, usata da almeno tre tassisti che dispongono dell’autorizzazione cittadina

1 marzo 2024
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Tra i tassisti, con l’autorizzazione rilasciata dalla Città di Lugano, ci sarebbe chi fa il furbo. Almeno tre di loro truccherebbero il tachigrafo e di conseguenza il monitoraggio dei chilometri attraverso un apparecchio installato sotto il volante. Usiamo il condizionale, ma chi ha segnalato l’inganno alla Polizia cantonale, diverse settimane fa, ne è sicuro e accetta di parlare a ‘laRegione’, con la garanzia dell’anonimato. Lui è “un addetto ai lavori”, che di mestiere fa l’autista. Per il momento, però, non ci sono stati riscontri di anomalie né di manipolazioni al sistema di conteggio dei chilometri, dal punto di vista della sicurezza pubblica. Questo, almeno, è quanto ci ha risposto il servizio stampa della Polizia cantonale, secondo il quale la segnalazione è stata effettivamente recepita “e da parte della Gendarmeria stradale sono stati effettuati degli accertamenti e delle verifiche. Finora, in base a queste ultime, non sono state registrate anomalie. La situazione viene monitorata e saranno eseguiti dei controlli specifici”.

‘Voglio far emergere l’inganno’

La persona che ha inoltrato la segnalazione sostiene di aver spiegato bene alla polizia come scovare l’inghippo. Ci confida la propria frustrazione in merito al riscontro ricevuto dalle forze dell’ordine. A suo dire, la polizia gli ha risposto che, per l’accertamento necessario, occorrerebbe l’autorizzazione di un procuratore pubblico. Non basta solo la ‘canonica’ verifica del disco. Pertanto, ci informa che, la prossima settimana, provvederà a presentare un esposto al Ministero pubblico, affinché “venga effettuato il controllo all’interno delle vetture e perché vuole far emergere l’inganno”. Si dice sicuro delle irregolarità che vuole denunciare, perché lo stesso sistema è stato installato in sua presenza ed è stato proposto anche a lui, che lo ha però rifiutato.

L’apparecchio inserito in officina

Il nostro interlocutore spiega che si tratta di un apparecchio che viene inserito in officina per tutto il territorio cantonale, con l’obiettivo di far risultare un numero di chilometri inferiore a quelli realmente effettuati dall’auto, per pagare meno tasse e far figurare meno ore totali di guida. Un genere di inganno, già balzato agli onori delle cronache con il fermo di alcuni camionisti in transito attraverso il Ticino, che viene nascosto facilmente dagli autisti, perché, infatti, basta bloccare il tassametro e il tachimetro. Se fosse davvero così, sarebbe comunque grave, non soltanto per il mancato rispetto delle pause obbligatorie per tutti gli autisti.

Insomma, ce ne sarebbe abbastanza per invocare la possibile violazione dell’Ordinanza federale sulle norme della circolazione stradale. Il nostro interlocutore segnala inoltre anche la ragione che ‘costringe’ almeno tre autisti a fare ‘i furbi’: svolgono attività lucrative durante la giornata come conducenti di mezzi di trasporto privati. Poi, lavorano negli orari notturni (negli stessi giorni) in luoghi in cui viene richiesto il taxi dai clienti. Di più. Un tassista circola da sei anni con la stessa vettura che ha soltanto 120’000 chilometri: chi è del mestiere sa che sono pochissimi, in un anno si macinano tra i 40 e i 50’000 chilometri.

In città, la ‘guerra dei taxi’ continua

Non c’è pace tra tassisti autorizzati e autisti con il permesso cantonale di trasportare persone. Nemmeno dopo la protesta sotto Palazzo Civico e il successivo tentativo di conciliazione. Dal punto di vista istituzionale, non ci sono margini di manovra per modificare l’ordinanza municipale, ci ha spiegato la titolare del Dicastero sicurezza e spazi urbani (Dsu) Karin Valenzano Rossi, in occasione della manifestazione. Quindi, non è cambiato nulla neanche in seguito all’incontro tra le parti. Peggio ancora, la tensione è di nuovo aumentata perché, secondo Susana Miljkovic, portavoce degli autisti indipendenti, la municipale di Lugano avrebbe promesso agli autisti indipendenti di poter sostare lungo via Maraini, in occasione dei recenti Carnevali maggiormente frequentati, mentre i tassisti con l’autorizzazione cittadina si sarebbero fermati sul piazzale della stazione Ffs. I primi giorni ha funzionato, poi si è innescato un diverbio sul costo del trasporto di una cliente. In proposito, il nostro interlocutore insiste nel sostenere che alcuni tassisti con l’autorizzazione cittadina farebbero pagare ai clienti il doppio rispetto a quanto dovrebbero richiedere.

Altre contestazioni all’orizzonte

Uno dei problemi ricorrenti riguarda le postazioni di sosta sul suolo pubblico, dove si attendono i clienti. Questi stalli, che non sono tantissimi, sono destinati unicamente ai tassisti con l’autorizzazione di Lugano. Perdipiù, sono calibrati in base alle 50 autorizzazioni concesse dall’autorità cittadina. D’altro canto, gli autisti indipendenti rivendicano maggiore considerazione e sono pronti ad adire le vie legali per contestare l’ordinanza municipale. Le modalità di prosecuzione di questa battaglia sono al vaglio e saranno sottoposte all’esame di uno studio legale. Un’ipotesi percorribile potrebbe essere quella di impugnare una delle multe (e sarebbero parecchie), che vengono inflitte agli autisti indipendenti quando sostano in una postazione riservata ai tassisti con l’autorizzazione e di eventualmente mettere in discussione la costituzionalità dell’ordinanza, dal profilo della libertà di commercio.

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