Luganese

Anche i docenti del Cpt di Trevano si oppongono ai tagli

Pollice verso alle misure previste dal Preventivo 2024, che prevedono riduzioni salariali ai dipendenti pubblici. Minacciate misure di protesta

Le misure di risposta sono state votate lo scorso 21 dicembre
(Ti-Press Archivio)
16 gennaio 2024
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Dopo i docenti del Cpt di Bellinzona, anche i loro colleghi di Trevano esprimono il proprio disappunto nei confronti del Preventivo 2024 e i previsti tagli salariali ai dipendenti pubblici. Durante il Plenum dei docenti del Centro professionale tecnico di Trevano, che si è svolto lo scorso 21 dicembre, è stato messo in votazione l'allineamento alle misure di compensazione promosse dal Collegio docenti del Cpt di Bellinzona, con un esito incontrovertibile: solo 5 contrari e 3 astenuti su un totale di 121 votanti. La presa di posizione, in una forma più generica, era già stata inviata al Consiglio di Stato a inizio dicembre.

‘Preoccupazione e dissenso’

“Il Collegio dei docenti del Cpt di Trevano – si legge nel comunicato –, stigmatizza con risoluta fermezza le misure di risparmio proposte dal governo ticinese, ed esprime preoccupazione e dissenso per i tagli salariali imposti ai dipendenti pubblici nella forma già sperimentata in passato del contributo di solidarietà e del mancato riconoscimento del carovita; decisione che il Plenum ritiene iniqua e colpevolmente miope in termini di politica socio-economica e, soprattutto, irrispettosa e irriconoscente nei confronti dell’impegno e del lavoro sin qui svolto con professionalità e profondo senso di responsabilità dall’intero mondo della scuola”.

Nel testo, i docenti accusano il governo di non essere stato in grado di dare risposte efficaci alle problematiche legate al notevole aumento dei costi di vita, con rilevanti incrementi nei premi delle assicurazioni sanitarie, nelle tariffe dell'energia, nei canoni di locazione e nei prezzi di generi alimentari e trasporti pubblici, e affermano che “l’adozione di tali misure esacerba ulteriormente un confronto già incendiato dal dibattito sul pesante taglio alle pensioni, contro il quale gli affiliati all’Ipct stanno legittimamente lottando. Le ripercussioni a medio-lungo termine di queste politiche salariali stanno minando irrimediabilmente la fiducia dei dipendenti pubblici nei confronti del loro datore di lavoro. Esse offrono, inoltre, una provvidenziale sponda al settore privato, che nella sua parte meno virtuosa si sentirà legittimato a intraprendere azioni simili, inducendo un circolo vizioso di tagli salariali e licenziamenti”. Una tendenza, secondo i docenti, che oltre a danneggiare l'economia locale, alimenterebbe precarietà lavorativa e insicurezza sociale, rendendo l'impiego statale meno attrattivo. “Queste misure – si legge –, colpiscono la spina dorsale dello Stato sociale, faticosamente messo in atto in decenni di battaglie e conquiste politiche e oggi sacrificato a termini seducenti, ma effimeri e rovinosi, quali efficienza, risparmio e pareggio”.

A mali estremi...

Nel caso i tagli salariali dovessero venir confermati, i docenti del Cpt di Trevano hanno deciso di allinearsi alle misure compensatorie, promosse dal Plenum dei docenti del Cpt di Bellinzona del 21 novembre, “a salvaguardia della propria dignità e dei propri diritti e non senza aver espresso vivo rammarico per le conseguenze che ciò comporterà”.

Queste misure prevedono la concentrazione “delle attività didattiche all’esclusivo raggiungimento delle competenze previste dai diversi piani di formazione, e per il cui perseguimento i docenti non metteranno più a disposizione il loro tempo libero personale. Per questo motivo non verranno promossi od organizzati mostre, seminari, eventi, settimane tematiche né altre attività speciali quali, ad esempio, gite di studio, attività sportive, che richiedono l’impiego al di fuori delle ore-lezione previste nella griglia oraria personale, e ottimizzando il tempo impiegato per le questioni interne al Cpt. Pertanto i Plenum annuali si limiteranno a quelli strettamente necessari a evadere le trattande che prevedono una presa di posizione da parte del Collegio”.

Verrà inoltre limitato “l’onere di formazione continua, che richiede tempo supplementare rispetto a una giornata lavorativa normale. Verranno ridotte dunque volontariamente a quattro le giornate di formazione continua per il quadriennio, contribuendo così anche alla riduzione delle spese dello Stato alla voce dipendenti (come previsto dal decreto Morisoli)”. Infine “non rispondendo ad alcuna sollecitazione interna o esterna avente come fine quello di raccogliere informazioni a scopi non didattici per gli studenti. Nessuna partecipazione (o condivisione) a sondaggi o interviste promossi da Dipartimenti, Istituti e/o enti statali o parastatali”.

“Inoltre, il Collegio dei docenti del Cpt di Trevano – conclude il comunicato – si premurerà altresì di individuare all’interno delle singole procedure amministrativo-burocratiche di sede, tutte le attività sacrificabili, al fine di concentrare gli sforzi a esclusivo beneficio del processo formativo”.

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