Luganese

Doloso l'incendio all'ex convento, ucraini trasferiti a Rivera

Una donna finisce sotto inchiesta. Intanto, la trentina di persone evacuate alloggia al punto d’affluenza cantonale

Durante le operazioni di spegnimento nel tardo pomeriggio di venerdì
(Rescuemedia)
30 ottobre 2023
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Lo si sospettava già il giorno in cui è divampato il rogo, oggi la conferma: è di matrice dolosa l’incendio partito venerdì pomeriggio all’ex Convento dei frati di Lugano. Una donna di nazionalità ucraina che soggiornava nella struttura è stata arrestata per aver innescato le fiamme in una camera. L’ipotesi di reato nei suoi confronti è di incendio intenzionale. Il pronto intervento dei soccorritori e dei pompieri di Lugano ha circoscritto le fiamme ed evitato guai alle persone presenti nell’edificio. Tanto che sono stati segnalati ‘soltanto’ ingenti danni al locale dal quale è partito l’incendio.

Area presidiata dalla polizia

La struttura, lo ricordiamo, è adibita a centro di accoglienza dei rifugiati ucraini e le persone, una trentina, che si trovavano all’interno sono state prontamente evacuate. Per una ventina di loro è stata necessaria una visita medica e quattro tra loro, come precisato dalla Polizia cantonale nella sua nota ufficiale, sono state portate in ospedale per ulteriori accertamenti. Ora stanno tutti bene e sono stati trasferiti al punto d’affluenza cantonale (Paf) di Rivera, dove resteranno per un periodo che le autorità preposte non hanno potuto precisare. Al momento, comunque, non possono rientrare nell’ex convento, per via delle indagini in corso sull’incendio che ha interessato il bene culturale tutelato. Anche oggi non è stato possibile recarsi sul luogo perché l’area era presidiata dalla Polizia giudiziaria.

Danni non quantificati

Impossibile dunque quantificare l’entità dei danni alla struttura, che dovrebbero essere comunque contenuti anche se il fumo e la fuliggine fuoriusciti dall'alloggio della donna arrestata potrebbero aver cagionato qualche inconveniente. Niccolò Lucchini, proprietario delle mura, tuttavia preferisce non sbilanciarsi. Aurelio Sargenti, presidente dell’Associazione biblioteca della Salita dei frati, spiega che gli affreschi non sono stati rovinati dal fumo.Tanto che è rimasto aperto al pubblico anche l’edificio liturgico dismesso, presente nel comparto seicentesco, riaperto proprio per ospitare la mostra dedicata ai novant’anni di Giuseppe Pasotti, meglio conosciuto come fra Roberto, inaugurata sabato 21 ottobre. Nemmeno la biblioteca ha subito danni.

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