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‘Dall’amianto alle infiltrazioni: la scuola va risanata!’

Torricella-Taverne, una petizione e una mozione chiedono al Municipio di attuare la progettazione del risanamento delle Elementari

In sintesi:
  • Dopo la bocciatura del messaggio in Consiglio comunale, il tema torna sui banchi dell'esecutivo
  • Per il primo firmatario della mozione, ‘già trent'anni fa si registravano diverse problematiche di manutenzione della scuola’
Una sede solida ma da risanare
21 giugno 2023
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La scuola elementare di Torricella-Taverne necessita di interventi urgenti. A dirlo, una petizione e una mozione, promosse entrambe dalla locale sezione del Partito liberale-radicale (Plr). Per vie civili o istituzionali, ma la destinazione è la stessa: chiedere al Municipio di procedere quanto prima alla progettazione del risanamento dello stabile. Municipio che però aveva già presentato un messaggio contenente la richiesta di credito – 65’000 franchi – per tale scopo, ma che durante la seduta di Consiglio comunale (Cc) dello scorso 20 maggio è stato affossato da un inaspettato pareggio: 12 voti favorevoli e altrettanti astenuti.

Una sfilza di lavori da fare

«Nasce tutto dalla mancata approvazione di quel messaggio» ci conferma Francesco Ryf, consigliere comunale del Plr nonché primo firmatario della mozione. «Trent’anni fa ero municipale e già si registravano diverse problematiche di manutenzione con la scuola. Non si tratta solo di un po’ di infiltrazioni d’acqua. È tutto». E l’elenco degli interventi che andrebbero fatti è effettivamente lungo: infiltrazioni d’acqua durante i temporali; presenza certificata di amianto sul tetto e mancanza di sicurezza anticaduta sul medesimo; impianto elettrico da rinnovare; assenza di riciclo dell’aria nei mesi freddi e temperature elevate in quelli caldi; centrale termica vetusta con la conseguenza che in caso di guasto la scuola resterebbe senza riscaldamento per giorni; non idoneità alle prescrizioni antincendio. «Lo stato della struttura portante in calcestruzzo armato dell’edificio principale per fortuna è buono. Si tratta di ristrutturarlo e ammodernarlo».

Senza gli allievi di Bedano, c’è spazio

La richiesta di credito riguardava anche la progettazione del risanamento della palestra e della realizzazione di un nuovo refettorio e di un centro extrascolastico. Diverse cose, considerato che il credito era ‘solo’ di 65’000 franchi. Come mai non è passato? «Credo ci sia stato un voto ‘contro’ un po’ a prescindere, forse per motivi ideologici (la maggior parte dei consiglieri che si sono astenuti appartiene al gruppo Gitt-Lega-Udc, ndr). Dicono che bisogna fare un’analisi più approfondita, ma non è più vero perché oggi e per molti anni gli spazi bastano e basteranno. Il concorso di idee non serve più, non è necessario ripartire da zero». Ryf si riferisce a un altro aspetto rilevante della vicenda. «Una decina di anni fa era già stato fatto uno studio preliminare (dall’architetto Tibiletti, ndr) dal quale emergeva la necessità di ristrutturare l’edificio ma tenendo in considerazione l’evoluzione della popolazione scolastica. Nel frattempo il Comune di Bedano, con il quale eravamo consorziati, ha costruito il proprio istituto scolastico. Pertanto gli spazi di questa scuola sono ampiamente sufficienti. Quindi lo stabile va soltanto rinnovato».

‘Genitori e docenti si lamentano’

Il consigliere comunale spiega che la raccolta firme è partita settimana scorsa, quando l’anno scolastico non era ancora terminato, «perché è un momento dell’anno durante il quale la popolazione è particolarmente sensibile ai temi scolastici». La raccolta delle firme proseguirà sino alla fine del mese di luglio. E poi verranno consegnate in cancelleria comunale, mentre parallelamente il gruppo Plr in Cc si muoverà con la mozione. «Vogliamo avere una doppia spinta, civile e istituzionale, perché il tema è importante. E urgente: genitori e docenti si lamentano da tempo».

Il precedente delle scuole dell’infanzia

È stata scelta questa via dunque anche per accelerare i tempi. Dato che il messaggio non è passato – pur essendo finita in pareggio, si considera come cassato visto che per gli investimenti ci vuole la maggioranza qualificata –, il Municipio dovrebbe aspettare almeno sei mesi prima di ripresentare il tema al legislativo. «Quando non è passato è stata una grossa sorpresa – sottolinea Ryf –. Abbiamo paura di rivedere un film già visto con le case materne (nel 2012 si è tenuto un referendum comunale sul tema degli spazi per le scuole dell’infanzia, ndr), sfociato in un asilo di beton con diversi difetti. È uno scenario che ci preoccupa e che vorremmo evitare. Sarebbe peccato». Palla dunque all’esecutivo.

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