Luganese

Tesserete, svolta ecologica per i 120 anni del Carnevale

Tutte le stoviglie riciclabili, un rinnovato carro reale, collegamenti gratuiti, il corteo gratuito e tanta voglia di festa per il Carneva Vecc

Il Carnevale di Tesserete quest'anno festeggia 120 anni (Foto Ti-Press/Archivio)
4 gennaio 2020
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Sarà decorato dagli allievi della Scuola media di Tesserete il carro reale del Carnevale più sentito e vissuto del Luganese. Il materiale è stato messo a disposizione ad allievi e docenti dagli organizzatori. Questa è soltanto una delle novità del prossimo Or Penagin in programma dal 27 al 29 febbraio, il 120esimo anniversario. Un anniversario storico che sarà celebrato all’insegna del rispetto dell’ambiente.

Sì, perché, come ci conferma Livio Mazzucchelli, presidente dell’associazione Carnevale di Tesserete dal 2006, «una volta smaltite le scorte di materiale rimaste dell’anno scorso, dalla prossima edizione utilizzeremo non solo i bicchieri ma anche tutte stoviglie riciclabili. E così saranno chiamati a fare tutti gli spacci e i gestori dei vari tendoni e delle bancarelle che animano la manifestazione». Per i 120 anni, si prevede un’edizione speciale con una cerimonia d’apertura spettacolare e pomposa come al solito ma pure «con un’illuminazione e una cerimonia di consegna delle chiavi del borgo a sorpresa e fuori dall’ordinario», ci confida Mazzucchelli. Gli appassionati dei bagordi capriaschesi e i sudditi di Or Penagin, re senza corona e senza regina, affiancato dal Primo Ministro Porta Penagia, sfileranno tra le vie del paese sui carri mascherati, accompagnati da gruppi e guggen provenienti da tutta la Svizzera, rinnovando la tradizionale baldoria del Carneva Vecc (Carnevale Ambrosiano) che contraddistingue Tesserete. Non solo. Fra le novità, «una riguarda il corteo mascherato del sabato pomeriggio che sarà offerto gratuitamente alla popolazione – annuncia il presidente –. Ci sembrava un bel gesto a favore di famiglie e bambini. Infine, grazie alla collaborazione con le Arl Sa che organizzano le corse ufficiali, verrà offerto gratuitamente (l’andata) il collegamento dalla stazione Ffs di Lugano con i bus».

Una lunga storia

Era il 1900 quando un gruppo di audaci capriaschesi organizzò la prima edizione in quello che allora era un paese di una sessantina di abitanti che vivevano di agricoltura. E presero spunto dalla tradizione contadina per insediare il ‘governo’ prima della Quaresima. Allora in ogni casa c’era una Penagia (Zangola in italiano), cilindro in legno con stantuffo, arnese usato per il burro, e il re prese quel nome. Ci racconta la storia di Or Penagin Livio Mazzuchelli, presidente del sodalizio che ci parla delle novità per l’edizione che comincerà giovedì 27 febbraio con la cerimonia di consegna delle chiavi dal sindaco di Capriasca, Andrea Pellegrinelli, a Pietro Poncidi, Re Or Penagin. Però, il Carnevale esisteva anche prima del 1857, come risulta da documenti conservati nell’archivio storico di Roveredo Capriasca. Documenti che riportano gli scritti del maestro Giovanni Ferrari di Sarone al fratello Agostino in Algeria: “Il Carnevale è morto nella nostra Pieve.

Neanche un festino, neanche un suono. Allegro però nei paesi circonvicini come Sonvico, Cadro, Bidogno. Insomma, non si può muoversi di casa che non si sa dove andare». Evocativa pure l’immagine (sopra) che raffigura (da sinistra) Giovanni Morandi, Giovanni Anselmini, Bruno Quadri,

Silvio Bettoli, Giuseppe Bettini, Enrico Bettoli, Luigi Bernasconi, Giuseppe Antonini e Mario Bettini che prepararono il carro dedicandolo al problema della disoccupazione, un tema ancora attuale, come i bagordi. Su www.orpenagin.ch si trovano tutti i dettagli del programma.

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