Luganese

Campione senza Posta, l'incubo raccomandate

Lunedì ha chiuso l'ufficio 'svizzero' nell'ambito dell'inserimento dell'Enclave all'interno del territorio Ue

Ti-press
1 gennaio 2020
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L'Ufficio postale  di Campione d'Italia gestito dal Comune in cui erano effettuabili operazioni con la Posta svizzera, lunedì ha chiuso i battenti. Per l'uscita dall'enclave dei rifiuti, che per sei mesi continueranno ad essere raccolti dalla Giovanni Augustoni di Lamone, trattandosi di una esportazione internazionale, sono previste una serie di pratiche doganali che dovranno essere fatte da uno spedizioniere doganale. Trattandosi di un trasporto internazionale dell'avvenuta deroga sono stati informati il presidente del Consiglio dei ministri, il ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il ministro della Salute, il ministro delle Attività produttive, il presidente della Regione Lombardia, il presidente della Provincia di Como, il dipartimento di Como dell'Arpa e l'Ats (agenzia di tutela della salute) dell'Insubria. Ogni viaggio dovrà essere comunicato all'assessorato all'ambiente di Regione Lombardia.

Ma è la chiusura delle Poste svizzere che nell'enclave tiene banco, in quanto in riva al Ceresio non c'è più un ufficio postale. Solo due porta lettere per la consegna della corrispondenza. Comprese raccomandate e pacchi. Se il destinatario non sarà trovato in casa raccomandate e pacchi saranno riportati a Como, dove potranno essere ritirati. Dall'enclave da oggi sarà possibile spedire solo la corrispondenza normale. Per la spedizione di  raccomandate e pacchi i campionesi dovranno recarsi in un ufficio postale di un comune italiano. Stesso discorso per il pagamento di bollette. Tra Campione e il confine con l'Italia ci sono 18 chilometri andando verso sud in direzione di Chiasso e 14 chilometri ad ovest verso Gandria. Ci sarebbe anche il valico di Valmara ad Arogno. Quanto basta quindi per comprendere le difficoltà destinate a sorgere, anche perchè non è dato sapere quando e come le Poste italiane decideranno di aprire un ufficio postale in grado di fornire alla comunità campionese tutti i servizi. Il commissario prefettizio Giorgio Zanzi che nel fissare la nuova pianta organica del Comune aveva previsto due dipendenti part time per continuare ad assicurare il funzionamento della Posta svizzera ha invitato le Poste italiane a trovare una soluzione suggerendo provvisoriamente l'invio a Campione d'Italia di un ufficio postale mobile, sull'esempio di quelli in funzione nei comuni terremoti. Quanto accaduto a Campione d'Italia, con la chiusura del Casinò, l'inclusione nello spazio doganale europeo e l'imposta locale sul consumo, è peggio di un terremoto.

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