Luganese

L'anima popolare di Bissone, vite e volti in un libro

In 176 pagine la gente, i costumi, ma anche i ritrovi pubblici, la politica, la religione. E quel partito dal nome controverso, 'Gruppo Satana'

9 novembre 2019
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Lo sapevate che alle elezioni comunali del 1920 a Bissone si presentò un partito dal controverso nome ‘Gruppo Satana’? E che fu per un cospicuo lascito che Bissone ebbe le sue scuole e il suo asilo? E che a Bissone ebbero la loro residenza vip quali le gemelle Kessler, e le cantanti Caterina Valente e Shirley Bassey? Aneddoti e curiosità che si possono trovare nella nuova pubblicazione ‘Storie di Bissone. Vita quotidiana di un paese di lago’. Fra le 176 pagine si possono trovare molte informazioni sul villaggio lacustre, dai sindaci che si sono succeduti alla prima donna entrata in Consiglio comunale, dai passatempi preferiti dei ragazzi di diverse generazioni fa alle ‘macchiette’ di cui molti si ricordano ancora oggi e che ne riportano divertiti le gesta.
«L’immagine che suscita questo libro    [edito da Fontana, ndr] – ha spiegato Mario Delucchi – è quella di uno scrigno che custodisce le cose preziose della famiglia, gli oggetti legati ai ricordi più cari, alle persone che hanno segnato la nostra esistenza, agli eventi che sono impressi nella nostra mente». I quattro autori (Miriam Basile, Artemia Cozzi, Gianni Moresi e Roberto Orsatti) sembrano dunque aver «rovistato nel grande baule del passato bissonese, frugando qua e là nei campi più disparati», recuperando soprattutto «quelle notizie che contribuiscono a ricostruire il modo di vivere di un tempo, a capire le relazioni umane, a immedesimarsi in personaggi che, benché umili, erano conosciuti da tutti e caratterizzavano la vita quotidiana del paese».
Una piccola cronaca composta da fatti minuti, da aneddoti, notizie del microcosmo locale
Più che storia si tratta di cronaca, quella che è stata definita una ‘piccola cronaca’ in quanto fa riferimento a fatti minuti, aneddoti, notizie che fanno parte del microcosmo della vita locale. Viene alla luce così che Bissone è passato attraverso tre stagioni: quelle della barca, della ferrovia e dell’autostrada. In questo è un testo che fa anche meditare, come annotato da Delucchi, «in quanto ti costringe a soppesare progresso e tradizione, a vederne gli effetti positivi e negativi, in sintesi a riflettere su cosa siamo e dove andiamo. Un libro che si inserisce quindi nella corrente letteraria che cerca di salvare le testimonianze di un passato che non si vuole perdere, se è vero che ogni sguardo rivolto al futuro deve sempre fare i conti con ciò che sta dietro di noi».
E se tanto su Bissone è stato scritto, soprattutto sui suoi artisti, i suoi tesori architettonici, i suoi artigiani, «mancava un’opera – come evidenziato dal coordinatore editoriale Giorgio Passera – sull’anima popolare del Comune, sulla gente, sui costumi, sulle professioni, sui ritrovi pubblici, sull’organizzazione, la vita politica, sociale e religiosa». Un volume che, dunque, viene incontro al desiderio degli autori di colmare questa lacuna.


‘Non un manuale di storia  in senso stretto ma una serie di esercizi di memoria’


Fra le preziose fonti, Franco Job, già sindaco di Bissone fra il 1980 e il 1984. Sulla scia dello spoglio di numerosi documenti ufficiali portato avanti da Luigi Zanetti, Job ha analizzato ben 3’300 scritti, molti dei quali redatti con una penna d’oca, e ne ha lasciato un ampio riassunto. «Questo non è un libro di storia in senso stretto – amano ricordare gli autori – ma piuttosto il risultato di una serie di esercizi di memoria».
Un passato che si fa presente e futuro. Un capitolo, in particolare, è per questo dedicato al territorio che cambia. Passato dai circa 300 abitanti del 1591 ai 905 del 2018, Bissone guarda ora al suo futuro: «Lo sviluppo del Comune – si legge nella conclusione – sarà possibile solamente se, attraverso il risanamento ambientale e l’adeguamento della pianificazione, si riuscirà a convogliare nel comprensorio comunale quelle persone che preferiscono risiedere nelle aree periferiche e quelle attività terziarie che decidono, considerandolo più vantaggioso, di installarsi al di fuori del centro dell’agglomerato. La crescita economica del Comune potrà, in seguito, influenzare quella del resto della regione».
‘Storie di Bissone’ è perciò «un’opera collettiva dedicata – come non ha mancato di sottolineare Giorgio Passera – a un paese di grandi e consolidate tradizioni, a vari livelli, che è importante conoscere e mantenere».

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