Luganese

Condannati e espulsi i ladri d'abitazioni, sparito il bottino

Velocità folli in moto nella fuga ingaggiata con la polizia il giorno dell'arresto: toccati i 104 all'ora a Breganzona in strade dove il limite è di 50

(Foto Ti-Press)
23 aprile 2019
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Condannati ed espulsi per 7 anni dalla Svizzera. Con rito abbreviato - in virtù della loro totale confessione - ai due cittadini italiani nomadi di 21 e 41 anni comparsi stamane davanti alla Corte delle assise criminali di Lugano sono state inflitte pene di 24 mesi sospesi di cui 6 da espiare e i restanti mesi sospesi con la condizionale nei confronti del giovane; e 30 mesi di cui 6 da espiare e i restanti mesi sospesi per il complice. Per entrambi è stata pronunciata l'espulsione dalla Svizzera per 7 anni. Ventuno complessivamente i furti con scasso compiuti in diverse località del Ticino. La pena più alta è stata inflitta al 41enne che il giorno dell'arresto - il 23 ottobre scorso - era alla guida di una moto di grossa cilindrata (il correo sedeva dietro) e ha compiuto una lunga serie di infrazioni della strada nell'ingaggiare la fuga dalla polizia: tra Breganzona e Lugano ha toccato punte di 104 chilometri orari dove vigeva il limite di 50 all'ora. Ha violato gravemente le norme della circolazione - ha sottolineato il giudice Amos Pagnamenta, presidente della Corte - cagionando un serio pericolo per la sicurezza altrui. Ha bruciato un semaforo rosso, ha compiuto sorpassi invadendo la corsia di contromano e mantenendo in zona abitata una media di circa 70 all'ora. Accertato pure il ripetuto abuso delle targhe, usandone di alterate o contraffatte per sfuggire ai controlli durante la sua ripetuta attività di ladro associato a una banda. Un terzo complice sarebbe sfuggito all'arresto. Breve quanto intensa (poco più di 5 mesi, dall'8 maggio al 23 ottobre scorsi) l'attività di furti nelle abitazioni compiute in diverse località del Cantone: Lugano, Rivera, Lamone, Pambio Noranco, Vico Morcote, Breganzona, Quartino, Castione, Ronco sopra Ascona, Balerna, Morbio Inferiore, Contone.

Il bottino – soprattutto preziosi – non è stato ritrovato dagli inquirenti. Complessivamente di 272 mila franchi il valore della merce denunciato. E all’appello manca pure una cassaforte. Il giudice Pagnamenta ha definito gravi le colpe dei due imputati: «I furti nelle abitazioni minano la sicurezza delle persone, proprio nei luoghi in cui dovrebbero sentirsi più sicure, la loro casa. E i gioielli hanno soprattutto un valore affettivo, impagabile». I due imputati tornano in libertà oggi, dal momento che i 6 mesi di carcere loro inflitti sono già stati sofferti preventivamente e scadono proprio oggi. La Corte ha accolto le richieste di pena proposte dalla pp. Pamela Pedretti, in accordo anche con gli avvocati di difesa, Pascal Frischkopf e Yasar Ravi.

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