Il caso del 30enne preso di mira da un 70enne in un bar di Sonvico: parlava troppo forte al telefono delle sue 'beghe' personali
Il caso dell'uomo minacciato con una pistola all'interno di un bar di Sonvico sarebbe nato a causa dell'eccessiva disinvoltura dello stesso nel "buttare" in piazza le sue questioni personali durante una telefonata. Lo ha rivelato Tio, ricostruendo i fatti.
Il 7 dicembre il giovane, un 30enne, si trovava nell'esercizio pubblico e parlava al telefono con qualcuno a voce alta. Tanto alta da provocare le reazioni stizzite di alcuni degli altri avventori. Fra questi, un 70enne, che al colmo del disappunto si sarebbe recato velocemente a casa, ritornando poi con la pistola in pugno per indurre il 30enne a finalmente smetterla di coinvolgere tutti quanti nelle sue "beghe" private.
L'estrema ratio aveva avuto successo - il giovane aveva interrotto la sua telefonata – ma il 70enne era presto stato raggiunto da alcuni agenti della polizia, che lo avevano posto in stato di fermo.