Luganese

I dipendenti di Campione manifestano a Milano

Sempre più pressanti le voci che auspicherebbero le dimissioni immediate dell'amministrazione Salmoiraghi, a cui il Viminale ha chiuso le porte.

31 luglio 2018
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Sono scesi in piazza, ma questa volta a Milano, davanti alla sede della Regione Lombardia i dipendenti municipali (che non prendono lo stipendio da sei mesi) e del casinò di Campione d'Italia, chiuso da venerdì dopo che la società di gestione è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Como. Un grido allarmato e preoccupato quello dei circa 600 lavoratori confrontati con un momento delicatissimo per loro e le loro famiglie. Il futuro incerto, disegnato in queste ultime ore dalla decisione di non riaprire la casa da gioco, neppure in forma provvisoria, sta facendo nascere nella popolazione campionese la necessità di un passo indietro dell'amministrazione di Roberto Salmoiraghi, sindaco al quale è stato negato dal Ministero degli Interni l'incontro che avrebbe voluto avere domani a Roma con il mondo politico e istituzionale. 

Il Consiglio regionale della Lombardia "esprime solidarietà rispetto alla situazione che si sta vivendo a Campione di Italia". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, aprendo i lavori dell'aula che oggi discute la manovra di assestamento bilancio 2018-2020. "Ringrazio i lavoratori che sono qui in presidio per sensibilizzare l'aula rispetto a situazione che molte famiglie campionesi stanno vivendo: una situazione estremamente complicata in virtù della sentenza di fallimento", ha concluso.

Secondo quanto raccolto dall'Ats: "Io ho cercato di avvisare la nostra clientela abituale, ma sono molti quelli che continuano ad arrivare perché sono all'oscuro di tutto - ha detto Alessandra Bernasconi, responsabile marketing del casinò - una delle prime cose che ho fatto è stato recarmi personalmente in albergo ad avvisare dei nostri giocatori arrivati dall'estero". Da venerdì i lavoratori che oggi sono in presidio davanti al Consiglio regionale, stanno attuando dei sit-in anche nella piazza del comune di Campione. "Il clima tra i dipendenti è di disperazione - ha aggiunto la responsabile marketing - ci stanno ovviamente guadagnando le altre case di gioco, come quella di Lugano e di Mendrisio che a quanto mi risulta hanno addirittura richiamato a lavoro dei dipendenti licenziati in precedenza".

 

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