Lugano

I Frati francescani non riavranno il loro 'tesoro'

(Carlo Reguzzi)
13 ottobre 2016
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Cosa resta dei 49,5 milioni di euro consegnati dai ''poverelli d'Assise'' a Leonida Rossi, 78enne broker, italiano di nascita, milanese d'adozione, kenyano di residenza e svizzero per sedicente attività fiduciaria che prometteva interessi del 13% sui capitali affidatigli? ''Poco o nulla - risponde il pubblico ministero milanese Adriano Scudieri, titolare dell'inchiesta assieme al collega Sergio Spadaro -.Le ultime notizie negative per i frati arrivano dal Ticino''. Sui conti correnti che Leonida Rossi, suicida il 26 novembre scorso nella sua villetta di Lurago d'Erba, aveva in alcune banche di Lugano, dalle quali è transitato il ''tesoro'' milionario dei Frati minori francescani, con destinazione l'Africa, sono stati trovati solo spiccioli. Anche l'abitazione in zona Paradiso a Lugano, casa-ufficio del ''signor Rossi'', che si era guadagnato la fiducia dei frati, in quanto sempre disponibile a risolvere i loro problemi, non rientrerà nelle spettanze dei ''poverelli d'Assisi''. È risultata intestata alla collaboratrice di Leonida Rossi. Era lei che teneva aperto la società Anycon srl, con sede a due passi dal Tribunale di Milano, in via Manara, dove tre ex economi dei frati francescani fra il 2010 e il 2012 gli hanno consegnato la colossale somma, poi trasferita a Lugano. Fatti per i quali Leonardo Rossi è stato indagato sia dal procuratore generale John Noseda che dalla Procura milanese per il reato di riciclaggio, oltre ad altri reati finanziari. Inchieste archiviate, per la morte del reo. E non poteva essere diversamente, per cui l'archiviazione era scontata. I Frati minori francescani speravano quantomeno di recuperare qualcosa dall'abitazione di Lugano, così come dai depositi in Ticino. La mancata collaborazione da parte dei Paesi del Corno d'Africa, dove Leonida Rossi aveva dirottato il ''tesoro'' dei ''poverelli d'Assise'', non ha consentito accertare se c'erano beni intestati al ''signor Rossi''. Un pugno di mosche anche per l'Opera Don Bosco per le missioni'' che al sedicente fiduciario (non aveva titoli per operare nel mondo finanziario) aveva affidato 680 mila euro. Restano sotto sequestro la villetta di Lurago, dove Leonida Rossi, travolto dallo scandalo si è impiccato, e una abitazione in Valle d'Aosta. A processo, per appropriazione indebita, tre frati francescani: l'ex economo della Curia generale Giancarlo Lotti; l'ex economo provinciale di Milano Renato Beretta e l'ex economo della Conferenza Clemente Moriggi che dalla vicenda non hanno tratto alcun beneficio personale. I difensori hanno già fatto sapere che chiederanno di poter patteggiare.

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