Sorengo

Sorengo non vuole Lugano, preferisce Collina d'Oro e Muzzano

(© Ti - Press/Carlo Reguzzi)
6 ottobre 2016
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Rappresenta l’ultima ratio lo scenario di aggregazione territoriale di Sorengo con la città di Lugano contenuto nel Piano cantonale delle aggregazioni. Si conclude così la presa di posizione del Municipio di Sorengo inviata nei giorni scorsi alla Sezione enti locali.
"Qualora un’aggregazione territoriale dovesse essere ineluttabile e allorché dovessero essere esclusi scenari più coraggiosi che comprendono la separazione di attuale frazioni della città di Lugano per formare dei comuni circostanti territorialmente e funzionalmente coerenti, i Gruppi politici si sono infatti espressi a larga maggioranza per un orientamento verso il territorio dei comuni di Collina d’Oro e Muzzano (Collina Sud), più affini al nostro che non i vicini quartieri della città di Lugano (Breganzona escluso)". In altre parole, il Municipio intende "perseguire e salvaguardare la nostra autonomia comunale, senza necessariamente 'ripiegarci su noi stessi' bensì facendo se del caso capo, laddove se ne presentano le necessità e le occasioni, a ulteriori collaborazioni e sinergie con i Comuni a noi vicini con i quali, indistintamente, intratteniamo ottime e costruttive relazioni". Del resto, Sorengo è "autosufficiente e in grado di assolvere egregiamente i propri compiti e fornire alla Popolazione in generale servizi sufficienti, mantenendo un moltiplicatore d’imposta interessante". Senza dimenicatire che "nella cittadinanza di Sorengo esiste ancora, fortunatamente, un discreto senso d’appartenenza che si estrinseca con la partecipazione diretta alla vita politica ed agli eventi del Comune". Perciò, "come già rilevato nell’ambito della prima consultazione, un’aggregazione comunale comporterebbe un inevitabile allontanamento dell’ente locale dal singolo cittadino e viceversa". Il Municipio ritiene "innegabile che l’attuale Lugano, che si estende dal Pian Scairolo alle sommità della Val Colla e dal confine nazionale di Gandria alla Crespera di Breganzona, con intersezioni e strozzature date da confini generati con un processo artificiale e poco coordinato, non è affatto razionale e di conseguenza non permette un razionale e coerente riordino dei comuni confinanti". Per questo motivo, l'esecutivo insiste "sul fatto che se in questo Cantone si intende proseguire nella politica delle aggregazioni comunali, che può senz’altro essere in certa misura condivisa,  si dovrebbe anche avere il coraggio politico di rimettere in discussione quanto sin qui operato, applicando la legge per quello che davvero disciplina con il suo solo titolo: Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni". Il Municipio si riferisce "ad alcuni territori di attuali frazioni del comune di Lugano che si trovano incuneati tra altri Comuni e collegati al resto del territorio cittadino da sottili lembi di terra, a volte privi di vie di comunicazione, e che potrebbero coerentemente contribuire alla costituzione di alternative di aggregazioni interessanti nella cintura urbana, a vantaggio anche della città medesima".

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