Luganese

'El cartero 2', banchiere ticinese arrestato in Romania

6 aprile 2016
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È finita in Romania la latitanza, iniziata nel gennaio scorso, di banchiere ticinese Cesare Angelo Tenconi, nato a Locarno, residente a Chiasso, considerato la mente della mega truffa, scoperta dal pubblico ministero Eugenio Fusco, sostituto di punta della Procura di Milano. Inseguito da una ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice delle indagini preliminari Giuseppe Varone, per associazione per delinquere finalizzata all'abusivo esercizio dell'attività finanziaria aggravata dalla transnazionalità e truffa, per aver inquinato il mercato italiano con fideiussoni false per 1 miliardo di euro (carta straccia senza copertura finanziaria) riuscendo ad incassare premi per 12 milioni di euro, il banchiere ticinese era solito spostarsi tra il Ticino, la Lombardia e la Spagna, in una località abitata da vip, dove risulta essere proprietario di una super villa. I segugi dell'interpol e del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano, che hanno condotto l'inchiesta ''El cartero 1'' (15 arresti di cui 12 in carcere, gli altri ai domiciliari), lo hanno invece trovato in Romania. A darne notizia è il gip Giuseppe Varone, che ha firmato l'ordinanza relativa all'inchiesta ''El cartero 2'' che l'altroieri ha portato all'arresto, con detenzione in carcere, di quattro dei cinque indagati, mentre altri tre sono finiti agli arresti domiciliari. All'appello del secondo filone dell'operazione ''El cartero'', manca il presunto capo banda, latitante dello scorso gennaio, in quanto coinvolto nel primo troncone. Un personaggio ben radicato in Ticino, in quanto viene indicato come amministratore di fatto di una società di Mendrisio. Del banchiere ticinese si è parlato a lungo nel giugno 2013 dopo l'acquisto della ''Lombard Merchand Bank'', società di investimento di Milano, con sede legale a Milano. Il banchiere ticinese aveva in mente di dar vita ad un banca online, senza il peso degli sportelli. Per dar voce a questa sua idea aveva acquistato sei canali televisivi. Propositi franati dopo una ispezione nel 2014 della Banca d'Italia che per carenza di documentazione aveva disposto la chiusura della ''Lombard Merchand Bank'', la cui attività erano trasferite ad altre due finanziarie di Milano, entrambe cancellate nel luglio dello scorso anno. Società che, dichiarando di avere un capitale sociale di 27 milioni di euro, quando in realtà era di soli 190 mila euro, potevano contare su un 97 ''agenti'', nessuno dei quali abilitato a svolgere attività di intermediazione.

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