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‘Il Ribellonia by night? Fattura, ma nasconde i ricavi’

Il gerente dello storico Bar Carioca polemico sulle modalità di coinvolgimento degli esercenti nel Carnevale. La replica: ’Tutto secondo le regole’

L’allestimento delle transenne davanti al Bar Carioca
5 marzo 2024
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Pretese eccessive, mancanza di trasparenza e di chiarezza sui costi e delle entrate. E anche una certa dose di arroganza, decidendo di adire le vie legali senza validi motivi. È una lunga e amara lista di lamentele, quella che Gino Palumbo, dal 2014 gerente del Bar Carioca di Solduno, porta riguardo all’atteggiamento dell’Associazione Ribellonia by night, nata a suo tempo “per mantenere viva la parte notturna del Carnevale”.

La stretta per la sicurezza

Tutto nasce nel 2018, ricorda Palumbo, «quando l’allora comandante della Polcomunale di Locarno, Dimitri Bossalini, decise che per limitare i rischi del Carnevale serale e notturno – che fino a quel momento si svolgeva nei bar – fosse necessario cambiare il concetto. Cosi, in vista del Carnevale 2019 il Ribellonia by night allestì un progetto per la piazza di Solduno, che sarebbe stata transennata e costellata da tendine, date in affitto, a chi le volesse, per 1’700 franchi». Il problema, prosegue, era che altri esercizi pubblici («Croce Federale e Barbacan, i cui gerenti sono soci dell’Associazione Ribellonia by night») risultavano dentro il circuito “protetto”, mentre altri, e fra essi il Carioca, no. Quindi per fare il Carnevale come bar bisognava per forza pagare una tendina. Palumbo non lo fece «così su ordine della Polcomunale di Locarno mi fu intimato di chiudere alle 20 (anziché alla 1) e nemmeno avrei potuto tenere aperto come normale esercizio pubblico, senza partecipare all’evento».

‘Sottostare a loro per forza’

La stessa cosa successe l’anno successivo, nel 2020: «Chi voleva fare il Carnevale doveva sottostare per forza all’organizzazione del Ribellonia by night, all’interno del solito circuito – dice Palumbo –. Scrissi a Polcomunale, Comune e anche al Cantone chiedendo spiegazioni, ma senza ottenere risposta. Poi ebbi la visita del vicecomandante di allora (oggi comandante) Terribilini e del sergente Valsecchi, secondo i quali in base a un’Ordinanza municipale vigeva, per gli esercizi pubblici situati fuori dal circuito, l’ordine di chiusura alle 20. Naturalmente non ero d’accordo, chiesi di tenere aperto il Carioca senza evento (per clienti non interessati al Carnevale) e grazie a Terribilini potei esercitare fin verso le 23, anche se naturalmente in tono minore».

Saltati a piè pari i Carnevali 2021 e ‘22 a causa della pandemia, nel ‘23 torna il Carnevale: «Tanto per cambiare, un responsabile dell’Associazione Ribellonia by night mi disse che se ero interessato a partecipare con il mio bar avrei dovuto aderire ai costi di base, e quindi pagare cash 1’700 franchi di acconto, sulla fiducia, nell’attesa di un preventivo dettagliato che sto aspettando ancora adesso». Fatto sta che il Carnevale 2023 va in scena e dopo qualche settimana, riprende Palumbo, «il solito rappresentante dell’Associazione mi fa avere una fattura a saldo dei costi di base per 600 franchi. Quindi una sera di festeggiamenti mi sarebbe costata, come esercente, 2’300 franchi».

‘Poche informazioni, poi il precetto’

Palumbo ricorda di «aver chiesto informazioni, pezze giustificative, calcoli che giustificassero la fattura emessa, ma anche le entrate da sponsor e, soprattutto, quelle dalla vendita dei braccialetti d’entrata, che in seguito qualcuno mi aveva quantificato in circa 3’000 pezzi a 10 franchi l’uno, per un guadagno, a favore dell’Associazione, che è facile calcolare. Ebbene, di fronte a queste richieste mi era stato risposto che non essendo io socio dell’Associazione non avevo diritto a informazioni interne!». Insomma, «a noi esercenti vanno i costi e a Ribellonia by night i ricavi. Propongo di fare tutti quanti un’associazione, così non abbiamo nè spese per il personale, d’affitto o d’elettricità, e neppure alcun rischio d’impresa».

Fatto sta che le richieste di maggiore chiarezza hanno comunque avuto effetto, ancorché parziale: «Una prima lista delle spese era arrivata, ma ridicola ed incompleta, senza le entrate da sponsor né quelle dai braccialetti. Cosi ho deciso di bloccare ogni ulteriore pagamento». Decisione che aveva avuto uno sgradita conseguenza: un precetto esecutivo: «Mi sono opposto – dice Palumbo – e allora Ribellonia by night si è rivolta al giudice di pace, dove mi sono trovato da solo contro il presidente Gaspare Battaglia, il vicepresidente Claudio Tanadini e il segretario Simone Beltrame, che avevano con sè un’ulteriore lista di costi, ma ancora senza ricavi dei braccialetti e degli sponsor, e con l’aggiunta di due o tre altre spese. Per evitare di tirarla per le lunghe, ma non sentendomi affatto in torto, a fine novembre del ‘23 ho pagato il saldo di 600 franchi».

Verso il permesso autonomo

Ma non è finita qui: «Nell’ottobre del ’23, per evitare ulteriori coinvolgimenti nei festeggiamenti del ‘24, avevo chiesto un incontro col comandante della Polcom per ricordargli gli antefatti e chiedergli cosa dovevo fare per organizzare, come Carioca, il mio Carnevale indipendente – prosegue il gerente –. Avevo fatto seguire una richiesta di permesso autonomo che si basava sulla presenza, solo per il mio bar, di 4 agenti di sicurezza».

Senonchè una ventina di giorni dopo al Carioca torna a bussare il Ribellonia by night: «Per il Carnevale ’24 mi chiedevano 2’500 franchi di partecipazione ai costi di base (messa in sicurezza, permessi, flyers e assicurazioni, eccetera) concedendomi 7 giorni per decidere e 30 giorni per pagare il dovuto in contanti, senza alcuna clausola di salvaguardia che mi riparasse da eventuali problematiche (tipo un annullamento causa maltempo). Cosa dovevo fare? Non ho accettato, ho chiamato subito in Polizia per avere notizie sulla mia personale richiesta, che il 13 dicembre è poi stata accettata, ma con l’obbligo di presentare, entro il 12 gennaio ’24, un concetto di sicurezza con analisi dei rischi e un documento riguardante le competenze esterne. Esso doveva però essere concordato proprio con Ribellonia by night. Questo mi metteva di nuovo in subordine rispetto all’associazione. Io avevo già i miei costi per il mio Carnevale, ma l’associazione, con il membro Simone Merlini e il presidente Battaglia, pretendeva che partecipassi anche ai loro».

Se il concetto di sicurezza non basta

Il Carnevale ‘24 al Bar Carioca, nota l’esercente, «prevedeva un concetto di sicurezza con 4 agenti privati e 1 caposquadra, pagati dal bar e operativi solo da me, ma Ribellonia by night ha preteso che io pagassi anche due loro agenti, posizionati davanti alle transenne all’interno del loro circuito, e questo nonostante il Carioca avesse già fior di agenti per sorvegliare le stesse transenne e l’entrata del bar. Non solo: l’associazione ha anche preteso e ottenuto la chiusura della rotonda di fronte al Carioca alle 16.30 (senza dirmelo per tempo) nonostante il Carnevale iniziasse alle 19.30. Questo ha generato lamentele a non finire fra la clientela, visto che il mio bar è sempre stato, anche a Carnevale, un’istituzione soldunese. Sembrava invece di essere in gabbia».

‘Trasparenza contro pretese’

Per il Carnevale di Solduno abbiamo quindi, in più puntate, uno scontro infinito fra chi «vuole solo vivere e operare in tranquillità, come me, e chi invece manca totalmente di trasparenza e si fa largo a suon di richieste, pretese e minacce», considera l’esercente Gino Palumbo.

Va ricordato che i già citati Simone Beltrame e Simone Merlini, membri di comitato del Ribellonia by night, sono entrambi consiglieri comunali e nel 2018 erano fra i firmatari di un’interrogazione che chiedeva al Municipio di Locarno di mantenere il Carnevale di Solduno “nella forma tradizionale”, ovverosia con la nottata nei bar consentita fino alle 3. Visto che il Comune aveva risposto picche, con altri membri avevano creato il Ribellonia by night.

‘Abbiamo sempre agito rispettando le regole’

In una nota inviata alla nostra redazione a nome del comitato di Ribellonia by night, il presidente Gaspare Battaglia “respinge fermamente le accuse avanzate dal sig. Palumbo. Le nostre azioni sono sempre state volte a garantire un Carnevale sicuro e divertente per tutti i partecipanti, nel rispetto delle normative di sicurezza concordate con il Comune”. Le richieste contestate dall’esercente Palumbo, “non sono affatto eccessive, ma mirano a garantire un ambiente organizzato e sicuro per tutti i partecipanti. La trasparenza sui costi e le entrate è un nostro obiettivo primario, e siamo pronti a fornire tutte le informazioni all’autorità comunale”. Riguardo poi alle questioni legali, “ci siamo rivolti alle vie giudiziarie solo quando necessario per tutelare gli interessi dell’Associazione e garantire il rispetto delle regole stabilite”. E infine: “È importante sottolineare che il Carnevale di Solduno, organizzato a titolo puramente volontario dal comitato di Ribellonia by night, è ampiamente apprezzato da tutti i partecipanti e dalla comunità locale. Ribellonia by night è sempre aperta al dialogo e alla collaborazione con gli esercenti e tutte le parti interessate per migliorare continuamente il Carnevale di Solduno”.

Invitato a maggiormente circostanziare le modalità di gestione economica dell’Associazione Ribellonia by night, il presidente Gaspare Battaglia ricorda a laRegione: «In occasione del Covid avevamo fatto della beneficenza pubblica e normalmente eroghiamo contributi al Carnevale di giorno (quest’anno cofinanziando il risotto gratuito per il 50°), anche sostenendo direttamente i suoi regnanti. Senza dimenticare il contributo dato alla Parrocchia». Riguardo al discorso sui braccialetti, «il primo anno l’entrata era gratuita, il secondo anno erano stati venduti circa 2’000 braccialetti a 5 franchi e negli anni successivi rispettivamente circa 2’500 e poi ancora 2’000 braccialetti a 10 franchi. Gli introiti servono a coprire le spese (insieme ai contributi agli esercenti) e ciò che rimane viene depositato in banca per poi essere utilizzato in caso di necessità, imprevisti o aumento dei costi».

Il tutto, conclude Battaglia, «non determina un arricchimento dell’associazione; anzi. Dovremo valutare se e come continuare, perché con tutte le esigenze anche a livello di sicurezza, una sola sera di Carnevale rischia di rivelarsi troppo onerosa».

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