Locarnese

‘Segnalazione inopportuna e che ha prodotto enorme danno’

Raccolte fondi in Lavizzara: la reazione dell'autore dell'interrogazione Lauro Rotanzi alla risposta del suo Municipio

Fra gli oggetti per cui erano stati raccolti fondi, anche la chiesa di San Carlo a Peccia
(Ti-Press)
13 dicembre 2023
|

«Un imbarazzante e maldestro tentativo di autodifesa per l'inopportuna segnalazione che ha prodotto un danno enorme e irreparabile a persone e cose della Valle Lavizzara e non». È la reazione a caldo di Lauro Rotanzi, consigliere comunale (dimissionario) a Lavizzara, dopo la risposta del suo Municipio a un'interrogazione che chiedeva chiarezza sulle circostanze che avevano portato all'apertura di un'inchiesta penale a carico del 64enne poi finito in carcere con l'accusa di truffa per mestiere, nell'ambito di raccolte di fondi per progetti legati al territorio di valle.

Il dato emergente dalla risposta del Municipio è quello secondo cui il Comune aveva deciso di segnalare l'Associazione Vallemaggia è viva al Ministero pubblico (e non direttamente il 64enne imprenditore a lei legata) dopo una valanga di segnalazioni da parte di privati che sostenevano di non vederci chiaro nelle modalità di raccolta fondi.

In primo luogo Rotanzi contesta la legittimità (o l'obbligo) del Municipio di agire nel caso di segnalazioni simili. Obbligo che invece l'esecutivo sottolineava sulla base dell'articolo 104 della Loc. «Piuttosto – rileva Rotanzi – il vostro compito sarebbe stato quello di indirizzare le persone che si rivolgevano a voi direttamente all'Associazione stessa, e in alternativa all'ente svizzero tedesco responsabile delle “questue”. Anche perché impegnandovi di persona avete caricato l'Amministrazione comunale di lavoro supplementare e non richiesto, che ha ritardato il disbrigo di compiti che spettano ai funzionari amministrativi del Comune».

L'autore dell'interrogazione dice inoltre di trovare «strano, o per lo meno dubbio, il fatto che non foste a conoscenza di almeno un nominativo di un membro della neonata Associazione Vallemaggia è viva. Sin dalla fondazione di questa Associzione ho saputo i nomi di ben tre membri presenti nel suo comitato. Fra questi figurava pure il 64enne poi indagato».

L'uomo, com'è noto, è stato nel frattempo rimesso in libertà e attende che la Magistratura decida come procedere. Le ipotesi principali sul piatto sono due: un decreto d'accusa con proposta di pena (decreto che il 64enne potrebbe impugnare, decidendo di andare a processo per “giocarsi” tutte le carte che lo potrebbero scagionare da tutte le accuse di illecito), oppure un atto d'accusa che a processo lo manderebbe automaticamente.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE