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Le Terre di Pedemonte valutano se ‘nascondere’ i rifiuti

Allo studio l'ipotesi di riorganizzare i centri di raccolta ricorrendo a isole ecologiche interrate. Ma a livello di costi la spesa non è indifferente

11 luglio 2023
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Le Terre di Pedemonte forse li nasconderanno sottoterra. Grazie alle isole ecologiche interrate (e semi-interrate), i contenitori della spazzatura dei centri di raccolta sparsi nel territorio comunale potrebbero sparire, presto, dalla vista. Uno studio di fattibilità in questa direzione è stato commissionato dal Comune (a seguito a una mozione presentata da Paolo Monotti durante il Consiglio comunale del giugno 2021) a una ditta privata, incaricata di “ripensare” questi depositi della spazzatura domestica e della raccolta separata.

Un maggior decoro urbano

Niente più semplici cassonetti con l’indicazione dei sacchi da gettarvi dentro, niente più raccolta con la tradizionale metodologia da parte degli automezzi impiegati attualmente nella raccolta per strada. Se il legislativo darà il suo consenso al progetto (attualmente la documentazione è stata trasmessa ai vari partiti del Consiglio comunale per un preavviso) ecco che in futuro gli scarti delle economie domestiche, opportunamente separati, conferiti come sempre in sacchi chiusi spariranno dalla vista una volta infilati dentro gli appositi torrini sporgenti dalla superficie stradale. Lo svuotamento delle nuove ecoisole dovrebbe avvenire con frequenza minore (vista la maggior capacità dei container interrati) e questo a tutto vantaggio anche dell’ambiente. Senza dimenticare la situazione di maggior decoro urbano (e salubrità) che ciò assicurerà alle aree interessate soprattutto nei periodi estivi, di grande caldo. Con la progressiva eliminazione dei cassonetti stradali e l’inserimento delle nuove postazioni interrate e semi-interrate, le aree adibite a tale scopo saranno liberate dalle attrezzature più ingombranti, riducendo l’impatto visivo anche nelle vicinanze di elementi di pregio storico-monumentale (come la chiesa di San Fedele a Verscio).

Radiografia della situazione: 355 tonnellate di Rsu annue

A oggi, in base allo Studio, le 2’687 anime delle Terre di Pedemonte producono una media annua di rifiuti solidi urbani di 355 tonnellate, circa 70 quintali a settimana, Carta e cartone raggiungono le 180 tonnellate all’anno, mentre il vetro si attesta sulle 190 tonnellate. A Tegna sono presenti 12 punti di raccolta, 10 a Verscio, 5 a Cavigliano. Un’eventuale riorganizzazione di questi centri comporterebbe, in alcuni casi, un loro spostamento a causa di “conflitti risolvibili”, in altri sono invece emerse delle criticità tali da non consentire l’interramento dei contenitori. Due le varianti prese in considerazione dagli specialisti: mantenere una distribuzione dei punti di raccolta simile alla situazione attuale; oppure ottimizzare e centralizzare gli stessi. Da notare che nello studio allestito non sono comprese categorie di rifiuti quali il Pet, la carta e gli indumenti. Nel caso di entrambe le varianti, il numero di isole ecologiche verrebbe ridotto, se non addirittura dimezzato.

Le varianti e l’investimento

Sempre a seconda della variante presa in considerazione, a livello di costi si passa da un investimento iniziale di 856mila franchi a uno di 693mila franchi, con una differenza di circa 160mila franchi tra le due opzioni. Nella stima dei costi non sono comprese la progettazione delle opere di genio civile, le perizie foniche, la domanda di costruzione, lo spostamento delle infrastrutture sotterranee e i controlli di manutenzione e di pulizia per garantirne sempre l’efficienza. Sull’altro piatto della bilancia alla voce ‘risparmi’, a seconda della variante si calcolano minori spese oscillanti tra i 13mila e i 26mila franchi (a dipendenza, ovviamente, delle vuotature effettuate, che potrebbero passare dalle attuali 104 raccolte a 52-75 annue).

Al tirar delle somme, secondo gli specialisti che hanno allestito la documentazione, considerando tutti i costi rispetto alla situazione attuale è da prevedere comunque un incremento della spesa tra gli 11 e i 62mila franchi all’anno. Ai vari gruppi politici spetta, come detto, il compito di riflettere sulla proposta. Entro metà settembre, quando saranno rientrati i pareri dei vari schieramenti, se ne saprà di più.

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