Locarnese

Locarno, un ‘ospedale da casa’ chiamato Spitex

Sabato la Giornata nazionale dell'assistenza e cura a domicilio. Per il dottor Gilardi, presidente dell'Alvad, sarà a breve necessaria una governance regionale

31 agosto 2021
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Promuovere la Giornata nazionale dell'Assistenza e cura a domicilio, in programma il prossimo 4 settembre in tutta la Svizzera e far conoscere il dietro le quinte di questa macchina organizzativa capillare e di primaria importanza per la popolazione. Questo il duplice scopo della conferenza stampa organizzata dall'Associazione Locarnese e Valmaggese di assistenza e cura a domicilio (Alvad). Relatori il dottor Stefano Gilardi, presidente dell'Alvad, Alessandra Viganò, direttrice sanitaria della stessa associazione e Gabriele Balestra, direttore amministrativo nonché vice presidente dell'Associazione svizzera Spitex. Un evento che ha luogo proprio nel momento in cui il Parlamento cantonale si appresta a pronunciarsi sulla nuova Legge sull'assistenza e le cura a domicilio. Tema che terrà banco in Gran Consiglio nel corso dell'autunno.

La pandemia ha fatto capire l'importanza del servizio

In precedenza, come detto, le porte sull'attività di questa importante istituzione (che Gilardi ha definito «una sorta di ospedale da casa») si spalancheranno per consentire ai collaboratori, alla popolazione ma anche ai giovani alla ricerca di un impiego nel campo socio-assistenziale (un settore che non conosce crisi e che offre diversificate possibilità di lavoro) di meglio conoscere questa realtà. Un settore, quello delle cure a domicilio, che ha conosciuto un crescendo di “notorietà” proprio nel periodo dell'emergenza sanitaria, quando gli ospedali hanno dovuto dimettere un gran numero di pazienti per poter allestire i reparti di trattamento della pandemia. «Importante è stato il lavoro svolto con professionalità e preparazione dal personale infermieristico – ha ricordato Balestra – A domicilio, infatti, il nostro personale non può contare sulla presenza di un medico che li accompagna. Deve quindi essere pronto e perfettamente istruito».
Gli ha fatto eco Alessandra Viganò: «La medicina moderna ci fornisce gli strumenti per curare a lungo la persona malata. Essa riesce, nonostante l'età e l'insorgere delle tipiche patologie, ad avere una buona qualità di vita. L'ospedale ha il compito di risolvere il problema più grave e acuto. Dopodiché il paziente torna a domicilio ed è lì, dove sono presenti i suoi affetti più cari, che vuole rimanere il più a lungo possibile. Noi forniamo, grazie alle competenze specialistiche nei più svariati ambiti (diabetologia, oncologia, psichiatria, ecc...) gli aiuti per rendere possibile tutto ciò».

Cinquemila persone prese a carico nel nostro distretto

Compito dell'infermiere di referenza dell'Alvad è quindi quello di valutare i bisogni della persona presa a carico e di stabilire, con il supporto dei partner presenti nel territorio, la gestione dell'assistenza necessaria. Un servizio prezioso che tocca, lo ha sottolineato il dottor Gilardi, 5mila persona nel solo Locarnese («il gerontocomio della Svizzera»). Per meglio inquadrare lo Spitex nella realtà sociosanitaria odierna, Gilardi ricorre a un'immagine presa a prestito dal mondo dello sport : «È una sorta di playmaker, di centro d'appoggio e di coordinamento in quella che è la realtà dell'anziano, che per definizione è una persona fragile. Evitandogli ‘scossoni’, egli va assistito in un percorso personalizzato e programmato condotto da persone di riferimento, d'intesa con gli istituti (case anziani, ospedali, centri diurni)».

I costi che tenderanno a salire vertiginosamente

Un dibattito, quello della salute dell'anziano e delle sfide demografiche future che ha, ovviamente, anche un risvolto significativo sui costi della salute. Oggi, come ha osservato Gabriele Balestra, essi sono coperti dal Cantone con circa 200 milioni di franchi all'anno; di questi, 160 milioni sono a carico dei Comuni. A breve lieviteranno a 340 milioni all'anno, con la totalità dell'importo sulle spalle dei Comuni! Giusto quindi muoversi con largo anticipo in modo da poter trovare gli strumenti per contenere la spesa. E tra gli strumenti, Balestra cita: il concetto di sussidiarietà; la prevenzione; l'auto insegnamento sulle cure; il coordinamento e la messa in rete dell'offerta. Del direttore Gilardi le considerazioni finali: «Serve una governance regionale che permetta di raggruppare questi obiettivi. La discussione ora si sposta nel campo della politica».

Concludiamo ricordando che il programma delle porte aperte di sabato 4 settembre, nella sede in via Morettina 9 a Locarno (Centro di pronto intervento) prevede, dalle 10 alle 12, la presentazione del servizio, il colloquio con il personale e un'eventuale giornata di prova per gli interessati.  

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