Nel Locarnese nasce un sito per monitorare la presenza del fastidioso insetto in tutto il Ticino
Conoscere il nemico per poterlo sconfiggere. Potrebbe essere questo il motto del sito zanza.ch, nato nelle scorse settimane da un’idea di un gruppo locarnese. Un’idea covata a lungo (quasi un anno) e ora concretizzata. «Nell’estate del 2018 un gruppo di vicini di casa di Minusio si è riunito, poiché stufo di una situazione che imponeva rimedi – spiega Manuela Paganetti, una delle promotrici –. Con il Comune è stata organizzata una serata informativa e da una nostra riunione interna è partito il suggerimento di creare un’app. L’obiettivo era quello di monitorare la situazione a livello cantonale. Non solo per quanto riguarda la presenza della zanzara tigre, ma anche per spiegare come e quando eseguire i trattamenti». Invece dell’app, il gruppo – coordinato da Paganetti e da Daisy Pollini – ha optato per un sito, ideato da Michele De Lorenzi e implementato da Dávid Isztl e Alessandro Prato. Lo stesso sito beneficia del prezioso sostegno scientifico di Eleonora Flacio del laboratorio di microbiologia applicata della Supsi. «In questo modo desideriamo presentare in maniera semplice e pratica la zanzara tigre e i modi per combatterla – continua Paganetti –. Gli utenti si possono registrare, creando un account, per inserire sia una sorta di diario delle punture subite dal fastidioso insetto diurno, sia i punti di possibile riproduzione, come tombini vicino a casa, sottovasi e via dicendo. La privacy è garantita». La raccolta dei dati è in forma sperimentale: in futuro potrebbero venir analizzati dalla Supsi. Oltre a innumerevoli informazioni sulla zanzara tigre (ciclo di vita, provenienza e pericolosità quale veicolo di malattie), vengono forniti consigli pratici su come combatterla. Chi è registrato, riceverà pure informazioni su quando eseguire i trattamenti e con quale frequenza. Non manca neppure un quiz, con una ventina di domande frequenti (e relative risposte): «Il quiz verrà sicuramente arricchito dagli spunti che i visitatori del sito potranno inviarci», conclude l’intervistata.