Locarnese

'Discarica statale tollerata dal Cantone'

L'accusa del municipale di Gordola Bruno Storni riguarda il sedime delle Scuole medie. La replica: 'Rimedieremo a marzo'

14 febbraio 2019
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Una «piazza di compostaggio, discarica inerti, deposito materiali da costruzione nuovi e riciclati (piode, sagomati, pali della luce, traversine, ferraglia), nonché cimitero/posteggio di macchine agricole e lubrificanti». Tutto in uno e tanto «illegale», secondo il municipale di Gordola Bruno Storni, da meritare un intervento immediato del Cantone. Che però, stando a Storni, «benché avvisato settimane fa, ancora non fa nulla per sanare la situazione».

Il luogo è a Gordola, sul lato nord-ovest – in parte nel bosco – del sedime della Scuola media, a pochi passi dalla nuova palestra in costruzione e che dovrebbe essere consegnata nel corso della prossima primavera. Storni sostiene di aver «segnalato da tempo» la situazione in Municipio, poi di «aver invitato direttamente il Cantone a fare ordine». Ma nulla è finora accaduto. Uno stato delle cose che al municipale e deputato parlamentare fa alzare la pressione: «Al Cantone, unitamente ai Comuni, compete istituzionalmente la pianificazione e la gestione del territorio attraverso strumenti come il Piano direttore e la Legge sullo sviluppo territoriale, in applicazione della Legge federale sulla pianificazione del territorio. Proprio in questi giorni ha pubblicato il messaggio riguardante la modifica della legge sullo sviluppo territoriale del 21 giugno 2011 e ha modificato alcune schede di Piano direttore. Eppure, come proprietario di una parcella che ospita anche una sede di Scuola Media, tollera uno sconcio, un abuso edilizio che verrebbe immediatamente sanzionato a qualsiasi cittadino».

‘Predicare bene...’

Per Storni, «si tratta di un caso emblematico dove è l’ente pubblico a non rispettare le più elementari norme edilizie e di cura e controllo del territorio. In un momento in cui si dibatte sulla situazione della Compodino, dopo la decisione del Gran Consiglio di non procedere con l’edificazione di un impianto di compostaggio al Pizzante, è chiaramente poco credibile, oltretutto dopo anni di passività totale duranti i quali vi si consegnavano i propri scarti vegetali, esigere da terzi quello che non si fa in casa propria». Questo, considerando il rischio di cattivi odori quale conseguenza della decomposizione degli scarti vegetali.

In più, aggiunge il municipale, «la situazione si è aggravata con il tempo, visto il deposito di sempre più materiale di varietà diversa. Il sedime si trova oltretutto in un’area di svago e infrastrutture pubbliche di pregio, non lontana da una zona Ifp (Inventario foreste paesaggi protetti)». In sostanza, «il territorio andrebbe finalmente considerato come un bene comune regolato e protetto da norme pianificatorie ed edilizie coerenti, già troppo sovente contestate ed a volte eluse dai privati».

'Provvederemo a marzo'

Se tolleranza finora c’è stata, ha le settimane contate, risponde Walter Bizzozero, capo della Sezione della Logistica del Dfe: «Purtroppo – dice Bizzozero – la giusta comunicazione di Storni è passata inosservata a causa dell’assenza di un collaboratore alla quale era stata inviata. Ovviamente sarà nostra premura ripristinare una situazione confacente nel più breve tempo possibile. Ciò avverrà approfittando dello smantellamento del cantiere per la nuova palestra, che sarà effettuato nel corso del mese di marzo».

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