Locarnese

Gambarogno, il regolamento rifiuti va rivisto

Accolto con il 62 per cento dei voti il referendum contro le scelte del Consiglio comunale

La tassa sul sacco per metà 2019
(Ti_Press)
4 marzo 2018
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Il referendum contro il nuovo regolamento rifiuti in Gambarogno è stato accolto. Ieri dalle urne è scaturito un “no” alle scelte del Consiglio comunale che – per l’ennesima volta – dovrà chinarsi sulla questione e rivedere alcuni punti legati alla tassa sul sacco.
Il risultato in cifre: 2’155 votanti (circa il 60 per cento del totale degli iscritti); i “sì” sono stati 781 (38 per cento), i “no” 1337 (62 per cento); 35 le schede bianche, 2 quelle nulle. In 2066 hanno votato per corrispondenza.
Il referendum, promosso dal gruppo “Per Gambarogno”, mirava ad alcune sostanziali modifiche. Prima fra tutte la non entrata in vigore della tassa sul sacco fino al giugno del 2019 (data ultima imposta dal Cantone ai Comuni per adeguarsi al nuovo sistema); inoltre il grado di copertura dei costi per la raccolta e lo smaltimento dovrà limitarsi al 70 per cento e il restante 30 per cento andrà coperto con le imposte comunali. Il commento di Cleto Ferrari (per Gambarogno), promotore del referendum: «Il risultato non era scontato – afferma –. Avevamo tutti i partiti contro con, in prima fila, la nuova Lega a difendere la politica delle tasse del suo ministro. Ringraziamo chi ci ha dato fiducia. Ora ci adopereremo per abbassare le tasse e non solo quelle dei rifiuti. Con questo referendum abbiamo promosso il principio che qualsiasi aumento di tasse non sarà più di competenza del Municipio, ma a decidere sarà chi è chiamato alla cassa, ossia il cittadino».
Sull’altro fronte il sindaco Tiziano Ponti, che non nasconde una certa delusione: «Il referendum si è basato su argomenti assurdi e su proposte irrealizzabili. Così facendo è stata strapazzata la democrazia». Ponti ribadisce un concetto semplice: l’introduzione della tassa sul sacco è imposta da leggi federali e cantonali che i Comuni non possono disattendere. Quindi abbassare le tariffe o modificare il tasso di copertura potrebbe risultare impossibile. «Anche sul costo dei sacchi non c’è margine di manovra: è deciso dal Consiglio di Stato che stabilisce minimi e massimi che poi valgono per tutti». Senza dimenticare che il regolamento va esaminato da Mister Prezzi prima di entrare in vigore. Insomma, il Consiglio comunale lo rivedrà, ma l’impressione è che non vi siano molte scappatoie. Infine Ponti ricorda che scaricare sulle imposte comunali il 30 per cento dei costi dei rifiuti va a vantaggio dei numerosi proprietari delle residenze secondarie, che non sono contribuenti gambargonesi.

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