Grigioni

Il governo retico per ora esclude un'ambulanza a San Bernardino

La granconsigliera Piera Furger (Centro) non è soddisfatta delle risposte dell'esecutivo, ritenendo essenziale un punto d'appoggio in Alta Mesolcina

Da Roveredo i soccorritori impiegano circa 40 minuti per arrivare in alta valle
(Ti-Press)
29 dicembre 2023
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Il governo grigionese al momento esclude un punto di appoggio del Servizio ambulanza (stanziato a Roveredo) a San Bernardino. È quanto si evince dalle risposte a un atto parlamentare presentato dalla granconsigliera Piera Furger (Centro). Risposte che tuttavia lasciano un porta aperta per il futuro: se le offerte turistiche del villaggio altomesolcinese saranno effettivamente realizzate, si procederà a una nuova valutazione della situazione. In ogni caso la deputata di Mesocco, non è soddisfatta delle spiegazioni date dall’esecutivo retico: «Visto il recente incidente mortale avvenuto sulla A13, valuterò seriamente se presentare un ulteriore atto parlamentare sul tema», afferma a ‘laRegione’, ritenendo quindi essenziale la presenza di almeno un’ambulanza nella regione che possa intervenire in tempi rapidi «non solo quando accadono incidenti stradali, ma anche in caso ad esempio di malori o gravi infortuni».

Il rilancio del villaggio turistico potrebbe portare a rivalutare la situazione

Va innanzitutto precisato che le risposte del governo sono giunte prima dello scontro frontale tra due vetture dello scorso 16 dicembre nei pressi del ponte Isola che ha causato un decesso e due feriti gravi. Incidente – avvenuto dove vi sono solo due corsie, una per senso di marcia, non separate da una barriera fisica – che però mostra come il tema sia di stretta attualità. E infatti l’Ufficio federale delle strade (Ustra) valuterà se far eseguire da un ente esterno un’ispezione in merito alla sicurezza del tratto di A13 tra Mesocco e la galleria di San Bernardino. In questo contesto ci si può quindi chiedere se non sia necessario garantire, oltre alla sicurezza, anche un rapido intervento da parte dei soccorritori. Come ha fatto Furger che a fine novembre ha chiesto al governo se ritenesse opportuno istituire un punto d’appoggio in prossimità del tunnel del San Bernardino (come recentemente auspicato a ‘laRegione’ anche dal sindaco di Mesocco Mattia Ciocco). Una possibilità che per ora il Consiglio di Stato non ritiene necessaria. Tuttavia, il rilancio di San Bernardino portato avanti dalla Swiss Alps di Stefano Artioli – con il conseguente aumento di lavoratori e visitatori – potrebbe portare il governo a rivalutare la situazione: se dovesse emergere la necessità di un punto di appoggio «si procederà ai lavori necessari», ha indicato lo scorso 6 dicembre il consigliere di Stato Peter Peyer durante l’Ora delle domande in Gran Consiglio.

Il Consiglio di Stato paragona il Moesano ad altre regioni rurali

La granconsigliera del Centro nel suo intervento ha poi sottolineato che è dal 1° gennaio 2022 – quando è stato chiuso il punto di appoggio di Mesocco per motivi finanziari e di carenza di personale – che la popolazione dell’Alta Mesolcina non può più contare sulla presenza di un’ambulanza e del relativo personale sanitario. Ha inoltre fatto notare che, a seguito di una valutazione dei punti di appoggio dei servizi ambulanza cantonali fatta eseguire da Coira, il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità aveva spiegato che la Mesolcina (pur non avendo analizzato questa regione) è paragonabile ad altre zone rurali nelle quali è praticamente impossibile ottenere miglioramenti con misure finanziabili e interessanti per i collaboratori. Furger ha quindi chiesto al governo di eseguire questa valutazione anche per il Moesano. Un richiesta che però è stata respinta.

‘L’aumento del traffico può pregiudicare l’efficacia dei soccorritori’

La deputata tuttavia non ritiene che la Mesolcina sia paragonabile ad altre zone rurali, visto che «negli ultimi anni il traffico sulla A13 è aumentato, incrementando anche il rischio di collisioni frontali, come fra l’altro è già avvenuto in passato, con gravi conseguenze, anche letali». Traffico che «cresce ulteriormente durante gli esodi estivi e quando è chiusa la galleria del San Gottardo, siccome l’asse del San Bernardino viene indicato quale alternativa. Il rischio è però che l’intasamento viario pregiudichi l’efficacia dei servizi di primo soccorso». Per il governo, invece, essendo la parte meridionale della A13 larga, «è possibile formare corsie di soccorso anche in caso di code». Inoltre, «vi è a disposizione anche la Strada cantonale, se inaspettatamente la A13 non fosse percorribile», ha affermato Peyer. Risposte che per Furger «sono un po’ superficiali». Infatti, come noto, non tutta la semiautostrada è sufficientemente larga per formare corsie di soccorso e in caso di grande traffico anche la Cantonale può essere intasata. In sostanza Furger ritiene che il Moesano presenti importanti differenze rispetto ad altre regioni rurali. Una questione che verosimilmente sarebbe emersa se fosse stata fatta una valutazione dei punti di appoggio anche in Mesolcina. Insomma, attualmente l’ambulanza impiega circa 40 minuti per arrivare a San Bernardino. E lo stesso vale per Hinterrhein, la prima località a nord del tunnel, dove in caso di necessità i soccorritori partono da Thusis. «Un’ambulanza in Alta Mesolcina che possa intervenire in tempi brevi sia a sud, sia a nord della galleria sarebbe molto opportuna», conclude Furger.

Ricordiamo infine che a Mesocco era anche stata lanciata un’iniziativa popolare volta a istituire un servizio ambulanza a San Bernardino. Tuttavia il Consiglio comunale aveva respinto il testo, visto che tale servizio costerebbe al Comune 1,1 milioni di franchi all’anno. Il Municipio sta ora lavorando a un controprogetto meno oneroso, grazie al coinvolgimento di altri Comuni o partner, anche in ottica di una votazione popolare.

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