Grigioni

Approvata a Coira la mozione di Censi ‘salva rustici’

Gran Consiglio e governo cantonale concordi sulla necessità di facilitare e incentivare il recupero a tutela del paesaggio montano

Obiettivo: sottrarli all’abbandono
(Ti-Press)

Con 82 voti favorevoli e 23 contrari il Gran Consiglio retico ha approvato giovedì una mozione presentata da Samuele Censi (Plr, sindaco di Grono) che mira a promuovere, sensibilizzare e incentivare il restauro e la valorizzazione degli edifici situati fuori zona edificabile. Secondo i 55 firmatari dell'incarico, fatto proprio dal parlamento cantonale, la montagna dev'essere vista in modo dinamico unendo tradizione, tutela, valorizzazione e spirito innovativo.

Lo scorso dicembre Consiglio degli Stati e Consiglio nazionale avevano approvato una mozione che prevede una sanatoria per gli edifici costruiti oltre 30 anni fa al di fuori dalle zone edificabili. La decisione, ha ricordato Censi, non si riferisce solo ai ‘Maiensässe’ (case di montagna) grigionesi, ma pure ai rustici ticinesi e agli chalet vallesani. Sempre secondo il sindaco di Grono per perseguire in modo efficace questo obiettivo, occorre cambiare approccio: gli interventi di ristrutturazione «devono essere favoriti e incentivati perché sono di fondamentale importanza per la tutela del paesaggio e non devono essere considerati delle eccezioni. Occorre pertanto poter procedere a una revisione del quadro legale, l'articolo 24 della Legge federale sulla pianificazione del territorio, affinché si possa dare continuità a questo rapporto col territorio, attraverso degli ovvi adattamenti, a seguito dell'evoluzione della società».

L'incarico chiede perciò al governo retico di farsi promotore, presso la Conferenza dei Cantoni alpini e con il contributo delle deputazioni alle Camere federali, di un'adeguata modifica della Lpt in sintonia con gli intenti dei firmatari. Mozione che sfonda porte aperte, perché a sua volta il Consiglio di Stato ha raccomandato al legislativo cantonale di accogliere la mozione. Nel suo intervento ha sottolineato che la legge “dovrebbe essere ampliata nel senso che gli edifici non più utilizzati per scopi agricoli possano essere destinati in misura moderata a un utilizzo a scopi abitativi conservando la propria identità e nel quadro delle possibilità di ampliamento esistenti”.

‘Per guardare con dignità al futuro’

Dal canto suo Censi ammette che la legge attuale permette già la ristrutturazione dei rustici, ma lo fa in modo troppo restrittivo: «Visto che la salvaguardia del patrimonio dei rustici è fortemente a rischio, se non si interviene a breve-medio termine diventa concreto il rischio che sia cancellato in modo irreversibile». Considerando che la problematica non interessa soltanto i Grigioni, Censi auspica che anche altri parlamenti cantonali vadano in questa direzione, come d'altro canto è già avvenuto nel confinante Ticino.

Il deputato mesolcinese si augura inoltre che la modifica di legge deleghi più autonomia ai Cantoni: «Non è possibile considerare allo stesso modo il territorio fuori zona edificabile dei Grigioni, o di tutto l'arco alpino, con quello dell'Altipiano svizzero». Censi si dice consapevole che la strada sarà ancora lunga e impervia. Tuttavia «è importante che dai Cantoni alpini giungano rivendicazioni puntuali affinché anche il territorio montano possa guardare con dignità al futuro». Proprio di recente anche l'associazione che raggruppa tutti i Patriziati ticinesi ha sottoscritto, con vigore, i contenuti di questa iniziativa parlamentare.

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