Bellinzonese

Visite guidate alle fortificazioni Lona e ai ‘tobleroni’

L’associazione ha in programma diverse iniziative per valorizzare le opere e farne conoscere l’importanza storica alla popolazione

A spasso fra i ‘tobleroni’
(Archivio Ti-Press)
5 aprile 2024
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Diverse novità in vista nell'intensa attività dell'Associazione fortificazioni Lona con sede a Lodrino e preposta a valorizzare le infrastrutture militari dismesse con un interessante passato storico da valorizzare. Durante la recente assemblea i molti soci presenti hanno preso atto che talune iniziative prenderanno corpo a brevissimo termine, come ad esempio l'attività svolta in collaborazione con l'Organizzazione turistica regionale per organizzare visite guidate: alcune saranno proposte nell'ambito dei corsi per ragazzi Lingue & Sport, altre saranno destinate alla popolazione come la camminata lungo la linea dei ‘tobleroni’ anti-carro. Fulvio Chinotti, municipale di Riviera e segretario dell'associazione, ha incentrato il suo intervento sui quattro progetti attualmente in fase di consolidamento. Oltre alle visite guidate ha citato i lavori di recupero, interni ed esterni, dei forti Chiesa e Vergio; i contatti con l'ufficio centrale della Collezione di materiale storico dell’Esercito svizzero per l'acquisizione di armi e materiale militare da installare nelle opere summenzionate; e il recupero del forte di Santa Pietà di proprietà del Patriziato di Osogna e del suo cannone attualmente abbandonato sotto una tettoia. Ripercorrendo l'attività 2023 il presidente Giulio Foletti ha evidenziato la messa in sicurezza e valutazione dei possibili interventi nel bunker Grande e forti Chiesa e Vergio con l'installazione di un impianto elettrico, come pure l'acquisizione di un archibugio da un privato. Il presidente ha poi ricordato la proposta, pendente, di sottoporre a protezione la linea Lona ai sensi della Legge sulla protezione dei beni culturali come monumento d'interesse cantonale, come pure l'acquisizione del cannone di fortezza Krupp modello 1903, proveniente dal fortino di San Martino, e restaurato dagli apprendisti della locale Ruag.

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