laR+ Campo Blenio

‘Le famiglie e le piccole novità ci hanno sempre tenuto a galla’

Dopo 30 anni Gianni Martinelli lascia la presidenza. Le sue considerazioni su passato e futuro di una stazione sciistica che ha visto nascere e crescere

Gianni Martinelli nella sua azienda agricola di Campo Blenio
(Ti-Press)
19 gennaio 2024
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Ne ha seguito lo sviluppo fin dalla sua apertura, nel 1964: per trent’anni ha lavorato sulle piste durante il periodo invernale, per poi diventare nel 1993 il presidente della Società cooperativa impianti turistici di Campo Blenio. In totale un periodo di 60 anni al servizio della stazione del Soprasosto terminato nelle scorse settimane con il cambio della presidenza, ora affidata al municipale di Blenio Vasco Bruni. «Era arrivato il momento di lasciare – dice il 74enne Gianni Martinelli –. Abbiamo in serbo questo nuovo progetto denominato Campo 365, e dico che è giusto dare largo ai giovani, perché è un’operazione ambiziosa che richiede tanto tempo e risorse». Il progetto in questione mira al consolidamento dell’offerta invernale e anche estiva con un concetto innovativo di destagionalizzazione. Previsto anche un primo investimento per la realizzazione di un fun park sciistico e il risanamento urgente (da realizzare quest’anno) dell’impianto di innevamento programmato, quest’ultimo punto cruciale per la sopravvivenza dell’attività sulla neve.

Proprietario di un’azienda agricola, nato e cresciuto a Campo (comune di cui fu prima municipale e poi sindaco fino all’aggregazione del 2006), Martinelli sottolinea come l’apertura degli impianti sia stata di «vitale importanza per il Soprasosto. È stata sicuramente l’esca giusta per attirare turisti di giornata e villeggianti che hanno costruito nuove abitazioni e sistemato vari rustici. Se oggi – prosegue – le abitazioni secondarie nel Soprasosto sono più di 150, senza dimenticare le due case per colonie, lo si deve proprio allo sviluppo della stazione sciistica».

Nell’ultimo decennio sono aumentate di molto le incognite per le stazioni sciistiche ticinesi. Campo Blenio ha sempre avuto dalla sua parte la clientela delle famiglie. «Un target specifico che nonostante le note difficoltà in tutti questi anni ci ha sempre tenuto a galla. E mi sento di dire che fintanto che ci saranno famiglie che portano i bambini a sciare, per Campo Blenio la clientela sarà sempre assicurata. È da sempre apprezzata la comodità per arrivare sulle piste e la possibilità di fare delle belle passeggiate sulla piana da Campo Blenio a Ghirone». Non va poi dimenticata la Scuola svizzera di sci Blenio, fiore all’occhiello della stazione. «Fondata nel 1965, un anno dopo l’apertura degli impianti, ha da subito permesso di fidelizzare una determinata fascia di clientela. Tant’è che oggi, durante i giorni più frequentati, ci sono fino a 30 maestri di sci che fanno lezione». Secondo Martinelli, un attuale tasto dolente è relativo all’offerta dei ristoranti. «Oggi la gestione della ristorazione e degli alloggi della Casa Grigia e della Casa Cristallina è in mano alla Società cooperativa, con un conseguente aumento della mole di lavoro, mentre in passato i ristoranti nella regione del Soprasosto erano sei o sette. Il mio auspicio è che la gente della valle torni a considerare il mestiere del ristoratore o dell’albergatore come un’opportunità di lavoro, credendo nel futuro di Campo e della regione».

Impianto di innevamento al limite

Nonostante l’apertura solo parziale degli impianti, durante le scorse vacanze di Natale l’affluenza è risultata tutto sommato positiva. «Abbiamo avuto circa 4’000 passaggi: poteva andare meglio, ma sicuramente anche peggio. D’altronde siamo arrivati al limite con l’attuale impianto di innevamento che ha ormai trent’anni. È vero che essendo una piccola stazione ci serve meno neve per riuscire ad aprire, ma si potrebbe fare molto di più. Ad esempio, se durante le vacanze di Natale avessimo avuto un impianto d’innevamento più potente, avremmo potuto sfruttare meglio quelle due o tre notti molto fredde per innevare maggiormente le piste. In generale già dal mese di novembre, sfruttando il primo freddo, si potrebbe iniziare a preparare il terreno».

‘Nel 1993 ricostruita la credibilità della stazione’

Durante il suo lungo periodo alla guida degli impianti non sono ovviamente mancati i periodi difficili. «Quando ho assunto la presidenza nel 1993 era un momento estremamente complicato: alcuni incidenti di percorso avevano portato la società sull’orlo dell’abisso. E con un nuovo comitato voluto soprattutto dal Comune e dal Cantone, si è ricostruita innanzitutto la credibilità della stazione. Siamo stati in grado di tacitare tutti i debitori e continuare a lavorare sodo, realizzando l’impianto d’innevamento nel 1996, il ristorante servisol Casa Greina nel 2004. Si è sempre operato promuovendo la filosofia di proporre ogni anno qualcosa di nuovo, in particolare pensando alle famiglie, pensando a qualche piccola novità che potesse catturare l’interesse. E credo che sarà la strategia vincente anche per il futuro, che speriamo potrà raccogliere i frutti della prevista maggiore offerta sulle quattro stagioni».

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