Bellinzonese

Gottardo chiuso, s’indaga su una scossa sismica

Oltre ai brillamenti per il secondo tunnel, verifiche in corso con l’apposito servizio del Politecnico federale di Zurigo

Le putrelle metalliche che sostituiscono la soletta danneggiata sono già state posate
(Ustra)
13 settembre 2023
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Può essere stata originata da una scossa sismica la crepa di 25 metri presentatasi domenica pomeriggio nella soletta della galleria autostradale del San Gottardo a 750 metri dal portale nord? È una delle possibili cause che l’Ufficio federale delle strade (Ustra) sta approfondendo col Servizio sismico svizzero del Politecnico federale di Zurigo. Servizio nel cui sito internet non risulta tuttavia alcuna scossa riferita al massiccio del San Gottardo nella giornata del 10 settembre. Ciò nonostante, Ustra in un comunicato stampa odierno spiega che “il Servizio ha registrato un segnale sismico domenica pomeriggio intorno alle 16.10. Adesso si sta cercando di chiarire se tale segnalazione sia correlata all'evento avvenuto in galleria” più o meno verso quell’ora. Come abbiamo già spiegato, un’altra possibile causa sotto indagine è la realizzazione del secondo tunnel che in questa fase procede tramite utilizzo di dinamite. Ma l’ultima detonazione, stando a nostre informazioni, risale al venerdì mattina, ossia 60 ore prima della caduta di calcinacci sulla carreggiata. A ogni modo, fino ad accertamento ultimato, i lavori di scavo nelle immediate vicinanze del sinistro rimarranno sospesi.


Il GdP del giugno 1985

Il primo evento del 1985

Ciò detto, Ustra ribadisce che il cedimento del controsoffitto è da attribuire a una ridistribuzione tensionale nell'ammasso roccioso del San Gottardo. Cosa l’abbia generata dev’essere ancora accertato. Di sicuro c’è solo che tale ridistribuzione “ha comportato variazioni di pressione locali e messo a dura prova il tunnel nella sezione interessata”. Escluso invece che la causa sia da attribuire a un difetto strutturale del tunnel. Nel comunicato viene peraltro confermato quanto da noi riportato ieri, e cioè che già nel 1985, a soli cinque anni dall’inaugurazione del tunnel, si era manifestato un cedimento del tutto simile a quello odierno, verificatosi a 5 chilometri dal portale nord, in prossimità di uno strato di montagna caratterizzato da roccia friabile. Emblematica la foto pubblicata dal Giornale del Popolo il 22 giugno 1985 a corredo dell’articolo firmato da Bruno Giussani e intitolato ‘La montagna preme e il soffitto cede’. Identico a oggi quindi il motivo.

Entro domenica

Intanto sulla riapertura del traforo al traffico veicolare, Ustra ribadisce che dovrebbe poter avvenire entro la fine di questa settimana. Nella notte fra lunedì e martedì è stata demolita la soletta danneggiata, mentre martedì sono stati eseguiti i lavori di messa in sicurezza degli elementi adiacenti al soffitto. Questo lavoro è servito a preparare l'installazione della struttura in acciaio che sostituirà la soletta in calcestruzzo. Lastre realizzate da una ditta specializzata nella notte fra martedì e mercoledì e nel frattempo già installate. Chiudendo l'intercapedine risultante nel controsoffitto è possibile garantire la funzionalità del condotto dell'aria di scarico quando il tunnel viene messo in funzione.

LA POLITICA

Cattaneo: tenere aperto il Passo anche in inverno

Dopo che il Plr ticinese ha sollecitato indennizzi da parte della Confederazione per le difficoltà generate dal recente deragliamento ferroviario nel tunnel di base e dallo stop della galleria autostradale, a Berna il consigliere nazionale liberale-radicale Rocco Cattaneo ha inoltrato un’interpellanza cui il Consiglio federale risponderà lunedì 18 settembre. “Visto quanto sta succedendo lungo l’asse del Gottardo sul fronte ferroviario e stradale, il Consiglio federale non dovrebbe considerare e garantire il transito e la viabilità durante tutto l’anno (inverno compreso) sul Passo del Gottardo e questo almeno fino alla messa in funzione completa dei due tubi autostradali?”, che dovrebbe avvenire fra il 2032 e il 2033. Il deputato ticinese ricorda che “Passi di minor importanza sono aperti tutto l’anno e che il San Gottardo rappresenta l’asse di collegamento nord-sud più importante della Svizzera”. E proprio in questi giorni “l’evidenza ci mostra quanto sia prezioso avere agibile il Passo del San Gottardo”, il quale per contro rimane solitamente non percorribile per sei mesi all’anno, ossia da inizio/metà novembre fino a metà/fine maggio. Cattaneo ne è convinto: “È uno spreco di risorse utilizzare così poco una strada nazionale sul più importante collegamento nord-sud. Mantenerla agibile tutto l’anno significherebbe invece avere sempre un’alternativa alla vulnerabile galleria”.

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