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La famiglia prima della politica: Parente lascia dopo tre anni

Comunali 2024, il sindaco di Lumino (Centro) non solleciterà un secondo mandato. ‘Non voglio privarmi di momenti unici che non torneranno più’

Prima il Cc e dal 2016 il Municipio: 16 anni di politica attiva possono bastare
(Ti-Press)
5 settembre 2023
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Otto anni di Municipio, di cui tre da sindaco, possono bastare. Ma non è questo concetto temporale a indurre il sindaco di Lumino, Nicolò Parente, a rinunciare alla corsa elettorale per il rinnovo dei poteri comunali nella primavera 2024. Oggi guarda al proprio futuro con altri occhi dopo che nel maggio 2021, sostenuto dalla locale sezione del Centro e dalla popolazione, aveva sollecitato il voto di ballottaggio aggiudicandoselo, un po’ a sorpresa se si pensa alla storia politica del Comune, con un distacco di 86 voti sul sindaco di quindicina, il liberale radicale Alessandro Spano, giunto davanti a lui al primo round di soli 26 voti totali ma con meno voti personali rispetto a Parente. Un Plr costretto a cedere il passo dopo cinquant’anni vissuti da timoniere. Uno sguardo diverso, dicevamo, che è quello di un neo papà di 38 anni desideroso di riservare alla propria giovane famiglia le energie e l’attenzione che meritano.

Professionalmente coordinatore di staff alla direzione del Dipartimento sanità e socialità, da lungo tempo attivo in seno al Ppd poi diventato Centro di cui è stato segretario cantonale, Nicolò Parente dopo un periodo da consigliere comunale era stato eletto la prima volta in Municipio nel 2016. A Lumino è nato e cresciuto e la sua vittoria, tre anni fa, ha rappresentato una svolta in un Comune a tradizione Plr. La legislatura breve (partita un anno dopo causa pandemia) è iniziata col botto quando il 7-8 agosto 2021 il maltempo ha devastato una parte della collina residenziale. Evento che ha comportato per il Municipio l’elaborazione in tempi record di un masterplan degli interventi di premunizione e messa in sicurezza dei riali, del bosco e di altre infrastrutture, recuperando con opere per 7 milioni di franchi il ritardo accumulato nei decenni.

Quali le ragioni esatte della rinuncia a candidarsi?

Le riflessioni sono durate mesi, non sono state semplici e inconsciamente sono probabilmente iniziate a fine agosto 2022 quando ho vissuto la gioia di diventare genitore. Tutto il mio tempo libero l’ho sempre messo, con entusiasmo e passione, al servizio della popolazione e del comune dove sono nato e cresciuto. Questo è l’unico modo che concepisco per svolgere seriamente il ruolo di sindaco nel pieno rispetto della fiducia datami dalla popolazione: esserci, sempre, per tutti. Interrogandomi sul fatto che da un anno a questa parte la mia vita è felicemente cambiata mi sono così reso conto che, ora, non ho più la disponibilità di tempo di quando ero municipale o di quando nel 2021 ho iniziato a fare il sindaco. Dedicare tutto me stesso a questo importante ruolo vuol dire privare e privarmi di momenti unici che non torneranno più e che invece vanno vissuti appieno. Ci sono però davanti ancora otto importanti mesi nei quali, con il Municipio, continuerò a dare il massimo.

Ma tre anni non sono un po’ pochi per riuscire a esprimere compiutamente il proprio potenziale sul piano comunale?

Sovente si rimprovera alla politica di essere un club chiuso, all’insegna dei capelli grigi, che non lascia spazio a forze fresche e che ‘brucia’ generazioni di giovani desiderosi di contribuire alla cosa pubblica poiché impossibilitati a misurarsi con ruoli di responsabilità. Con questa scelta, che ho discusso con la mia famiglia e con la sezione, faccio l’esatto contrario e lascio il posto ad altri favorendo il rinnovamento. In sedici anni ho cercato di dare il mio contributo, in particolare durante la pandemia con iniziative a sostegno della popolazione, e sono felice di aver portato avanti, concretizzandoli, progetti come l’apertura del centro extra scolastico, l’assunzione di un operatore sociale, la realizzazione della palestra all’aperto, l’aver vivacizzato il panorama culturale comunale con varie proposte, creato momenti di incontro per anziani, bambini e famiglie, istituito servizi come la raccolta rifiuti a domicilio per anziani e persone in difficoltà, dato la possibilità a una sezione di pedagogia speciale di trovare ospitalità nel nostro comune dov’è tutt’ora, costituito il fondo sociale comunale quale strumento d’emergenza in caso di bisogno da parte dei nostri concittadini, proposto la creazione di una tirolese sui monti di Saurù per incentivare l’utilizzo della funivia Pizzo di Claro.

Il Centro aveva individuato in lei la carta vincente. Quale strategia appronterà la sezione per confermare il sindacato?

Il sindacato non è fine a sé stesso ma è il risultato di anni di serio lavoro di squadra alla quale la popolazione ha scelto di dare fiducia. È accaduto nel 2021 quando ci siamo presentanti alle elezioni, con un gruppo molto motivato che mi ha sempre sostenuto, puntando sul tema dell’equilibrio e volendo così mantenere i due seggi in Municipio e migliorare la rappresentanza in Cc. È stato un successo. Il sindacato non era nei pensieri, né della sezione né miei, ma leggendo i numeri del primo turno il sostegno personale ricevuto è stato un messaggio chiaro e forte che ha legittimato il ballottaggio. Indipendentemente dalla mia scelta, la sezione sta vivendo un bel momento di rinnovamento a livello di ufficio presidenziale e gruppo in Cc. Ora, la sezione è già al lavoro per continuare a mettere a disposizione persone competenti, che conoscono il comune e che hanno una gran voglia, e il tempo, di dare il proprio contributo.

Quali altri progetti è riuscito a portare avanti il Municipio e quali si prospettano all’orizzonte?

Se penso alle finanze, il Municipio ha rivisto, ottimizzato e contenuto la spesa chiudendo i conti 2022 – non succedeva da diversi anni – in positivo. Tra gli esempi di quanto stiamo portando avanti vi è senz’altro l’accelerata decisiva alla realizzazione del nuovo pozzo di captazione il cui messaggio del 2019 prevedeva la messa in esercizio nel giugno 2021 o ancora l’essere intervenuti per garantire la presenza del servizio postale e di un importante commercio in paese. Cito poi anche il Piano di gestione forestale, la riorganizzazione dell’Amministrazione comunale e gli incentivi per il risparmio dell’acqua.

Si è trovato a guidare un Municipio, il più giovane di tutto il Ticino, nel quale l’unico ad avere un’esperienza di esecutivo era lei. Come si gestisce questa responsabilità?

Con coraggio e facendo affidamento su quanto ho imparato nei precedenti cinque anni di Municipio e su quanto ho osservato e vissuto in dieci anni di frequentazione della politica federale prima (ndr: è stato collaboratore di Filippo Lombardi agli Stati) e cantonale poi. È stato importante fare subito squadra in Municipio lavorando collegialmente, nel rispetto delle varie sensibilità, sui dossier. L’evento dell’agosto 2021 anziché generare insicurezza ha contribuito, non avendo tempo e alternative, a farci lavorare gomito a gomito. Di ciò sono molto contento.

Infine, ritiene ancora difendibile la non partecipazione di Lumino alla città aggregata?

Quello dell’aggregazione è secondo me un tema che deve partire dal basso mettendo al centro l’interesse dei cittadini e prevedendo un loro coinvolgimento diretto. Su questo dossier la cittadinanza di Lumino si è espressa in maniera chiara nel 2015. Personalmente reputo prematuro che si torni a parlarne. In parallelo lavoriamo però a livello di collaborazioni con i Comuni limitrofi come Arbedo-Castione e Bellinzona.

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