Bellinzonese

Esce il fiume Legiüna, chiusa la strada della Val di Blenio

Il blocco all’altezza del bivio per Loderio: si passa da Semione. Durante la notte la portata del corso d’acqua è cresciuta di molto

La Legiüna a spasso
(Ti-Press/Gianinazzi)

La strada cantonale della Valle di Blenio è stata chiusa stamane all'altezza del bivio per Loderio per il pericolo di esondazione totale del fiume Legiüna, il quale a sud della confluenza col fiume Brenno è fuoriuscito invadendo parzialmente la carreggiata del tratto di strada a nord dell'incrocio, all'altezza della ditta Otto Scerri e oltre. Nella notte infatti il corso d'acqua che scende dalla Val Pontirone ha aumentato ulteriormente la sua portata superando il limite di sicurezza. Il traffico veicolare viene deviato a Loderio, sulla sponda destra via Semione, per poi riprendere la strada della Valle di Blenio dopo Malvaglia. Al momento non è dato sapere la durata della chiusura.

Il comandante del Corpo pompieri di Biasca, Corrado Grassi, specifica che la portata del Legiüna «ha toccato livelli impressionanti». Basti pensare che sotto il ponte della strada cantonale situato in cima alla tirata, dove via Lucomagno diventa via Brughei, prima di proseguire verso Malvaglia, «vi sono solitamente cinque/sei metri di salto fra la carreggiata e l'acqua. Ebbene, a causa dei detriti riversati dalla valle e dell'aumento della portata, quei metri sono diventati improvvisamente meno di uno. L'acqua passa praticamente a filo del ponte». Anche per questo motivo «si è preferito sospendere la circolazione sulla cantonale, in attesa che terminino le precipitazioni e la portata del Legiüna torni a livelli normali».

Una cinquantina d'interventi

Per Grassi e colleghi si è trattato di un weekend di fuoco, specialmente per risolvere i molti allagamenti di abitazioni e scantinati. «Abbiamo materiale tecnico sparso in diversi luoghi», in parte messo a disposizione dal Corpo di Bellinzona che registra invece un numero limitato di interventi. «Stamane ci sono giunte solo un paio di richieste d'aiuto, decisamente meno rispetto alle svariate decine di sabato e domenica», rileva Grassi specificando che i punti più caldi sono stati quelli di Biasca (zone laterali al riale Froda che sfocia nell'imponente cascata di Santa Petronilla), Lodrino e Osogna: «In tutta sono stati una cinquantina gli interventi effettuati. Attualmente – aggiunge poco prima di mezzogiorno – abbiamo in servizio ancora una quindicina di militi e, meteo permettendo, prevediamo che la situazione possa calmarsi entro sera o al più tardi martedì mattina».

Val Malvaglia e Pontirone sempre off-limits

Non meglio va a monte. L'accesso alle valli Malvaglia e Pontirone rimane chiuso. Nel secondo caso a seguito di alcuni scoscendimenti e del rischio che sempre comporta la frana di Biborgo, da anni ormai monitorata a tempo indeterminato. Nel primo caso per due frane abbastanza importanti scese poco prima della diga e dopo il villaggio di Dandrio. Sempre domenica, dopo aver compiuto alcune corse, è stata fermata per motivi di sicurezza la filovia Malvaglia-Dagro che ha ripreso le corse stamattina.

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