Bellinzonese

Sciare in Ticino e pandemia: Carì spinge sul pass ‘2G’

Per il responsabile degli impianti, Gabriele Gendotti, è la soluzione più razionale e meglio gestibile. Vertice fra stazioni invernali, aspettando Berna

Un’immagine d’annata (2004) a Carì con Gabriele Gendotti al centro insieme a Luigi Pedrazzini e Filippo Lombardi
( Ti-Press)
8 dicembre 2021
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«Propenderei per l’applicazione del modello ‘2G’ sulle piste da sci e ristorazione annessa». A lanciare un segnale alle altre stazioni invernali ticinesi è Gabriele Gendotti, presidente della Nuova Carì Sagl, società che gestisce gli impianti di risalita della località medio-leventinese. «Per quanto riguarda le misure di gestione della pandemia siamo ancora in attesa di indicazioni precise da Berna – premette Gendotti alla ‘Regione’ – e confido che arrivino in tempi brevi, perché dobbiamo organizzarci e farlo all’ultimo momento non è l’ideale». In vista dunque dell’inaugurazione della stagione invernale 2021/22, agendata per sabato 18 dicembre, «ritengo opportuno ragionare sull’opzione che a mio avviso potrebbe essere quella più razionale e più facilmente gestibile dal nostro personale». Consentire l’accesso agli impianti e ai servizi di ristoro presenti sulle piste ai soli cosiddetti ‘2G’, ossia in possesso del pass per vaccinati o guariti, «sarebbe in linea con quanto si sta già facendo sia nella ristorazione, sia in taluni impianti sportivi come le piste di hockey, sia negli eventi natalizi a forte richiamo». Certo – riconosce Gendotti – se si andasse in questa direzione anche sulle piste da sci, «si finirebbe per escludere i tamponati. Mi spiace se penso a loro, ma bisogna anche considerare l’interesse generale». Il tema verrà discusso dai responsabili degli impianti ticinesi nei prossimi giorni, in attesa come detto di segnali da Berna. Un sistema ‘2G’ nei comprensori sciistici potrebbe venir gestito con un controllo del pass all’entrata degli impianti (anche per chi è dotato di tessera stagionale e non per forza si rivolge alla cassa per l’acquisto della giornaliera), il rilascio di un braccialetto colorato usa e getta specifico per quella sola giornata e il non obbligo di utilizzo della mascherina in coda, né sulle terrazze dei ristoranti, né all’interno se seduti al tavolo (da valutare invece su seggiovie e cabinovie: in tal senso dovrebbe esprimersi anche l’associazione mantello Funivie Svizzere). Nei bar, terrazze e ristoranti verrebbe comunque richiesto il pass ‘2G’ vista la possibile presenza anche di non sciatori che passeggiano o ciaspolano, o di altre persone residenti in case secondarie disposte dentro il comprensorio sciistico, le quali si muovono al suo interno magari senza passare dal controllo principale che verrebbe allestito all’entrata degli impianti.

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