Bellinzonese

Stagione difficile, il museo Sasso San Gottardo chiede aiuto

15mila entrate in meno: lanciata una raccolta fondi per far fronte a una situazione finanziaria difficile derivante dalle restrizioni dovute alla pandemia

6 novembre 2020
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È stata inevitabilmente una stagione impegnativa quella del Sasso San Gottardo, affascinante museo ubicato nelle massicce caverne dell’ex fortezza ’Sasso da Pigna’, operativa dal 1943 al 1999 e luogo simbolo di difesa militare nazionale lungo la Via delle Genti. La messa a punto delle misure di protezione nel vasto sistema di gallerie sotterranee è stata un’impresa molto complessa. Una parte del personale è stata introdotta al lavoro ridotto, e non è così stato possibile offrire, per mancanza di risorse umane, il consueto vasto programma di visite guidate. «Con grande prudenza – spiega il responsabile e direttore del museo Damian Zingg – siamo però riusciti a fornire una protezione ottimale contro il virus, sia agli ospiti che al nostro personale. Grazie al concetto di protezione messo in atto, non si sono infatti verificati cosi positivi. Abbiamo così raggiunto l'obiettivo principale della stagione». 

Parallelamente alla soddisfazione per avere offerto agli ospiti di godere in sicurezza delle bellezze del museo (due chilometri di gallerie e caverne dove osservare cristalli giganti, cannoni dell’ex fortezza e accantonamenti militari sotterranei), Zingg non nasconde un po’ di preoccupazione per il futuro, alla luce di un'estate che ha avuto importanti ripercussioni economiche. La stagione - che solitamente comincia ad inizio giugno - è scattata solo nel mese di luglio con un’attività ridotta al minimo. Non hanno poi aiutano le nevicate autunnali, che hanno fatto calare la presenza degli ultimi visitatori e anticipato la chiusura. Rispetto ad una stagione normale (che solitamente attira tra le 16mila e le 20mila persone nell’arco di quattro mesi), quella appena conclusa ha registrato circa 4'000 entrate. «La pandemia sta mettendo a dura prova tutto il settore della Cultura. Soprattutto per un’attività stagionale come la nostra, è ora difficilissimo riuscire a pianificare senza sapere come evolverà la situazione sanitaria. Quanto agli aiuti economici, siamo sempre in attesa che qualcosa si muova in merito a contributi a fondo perso da parte della Confederazione».

’Solidarietà da tutta la Svizzera’

Di fronte a una difficile situazione finanziaria, derivante dall’attività ridotta e dalle restrizioni dovute alla pandemia, il team del museo ha deciso di lanciare una raccolta fondi. Contribuendo con una donazione, tutti gli amici del Gottardo e della fortezza potranno vedere applicata una targhetta con il loro nome (anche di fantasia) sulle pareti delle gallerie sotterranee. Targhette che saranno collocate durante la primavera 2021. «È incredibile il numero di persone, aziende, comuni e istituzioni che hanno già manifestando la propria solidarietà – rileva Zingg –. Le offerte arrivano da tutta la Svizzera. Questo a dimostrazione che il San Gottardo, mito e simbolo nazionale, è ancora molto importante per i cittadini. Contiamo molto su queste entrate extra, che vanno ad aggiungersi a quelle che riceviamo di norma da benefattori privati, dal Canton Uri e da altri Cantoni della Svizzera centrale. Con il Ticino sono invece in corso discussioni per trovare una soluzione».

La solidarietà fin qui osservata aiuta il museo a guardare avanti con maggiore fiducia. «Per il prossimo anno abbiamo in mente programmi attrattivi e altre sorprese. L'idea è quella di riaprire il 3 giugno, con l’inaugurazione della mostra dedicata al generale Guisan (con ospiti illustri e un sorvolo della Patrouille Suisse), inizialmente prevista questo autunno». 

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