Bellinzonese

Bellinzona e l'Amb saltano in sella al teleriscaldamento

Inaugurata in zona stadio l'innovativa centrale che produce energia termica sfruttando la captazione dell'acqua di falda. Servirà cinque grandi edifici pubblici

Mauro Suà (direttore dell'Amb) con il capodicastero Sicurezza e servizi industriali Andrea Bersani (Ti-Press/Bianchi)
6 ottobre 2020
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«Avevamo notato che i pozzi di captazione in zona stadio erano ancora in buona condizione pur essendo stati costruiti nel 1906. Un aspetto interessantissimo. Abbiamo quindi deciso di approfondire l’ipotesi di sfruttare l’acqua di falda per alimentare la centrale di teleriscaldamento che presentiamo ufficialmente oggi». C’è soddisfazione nelle parole di Mauro Suà, direttore dell’Azienda multiservizi Bellinzona (Amb) che questo pomeriggio – alla presenza del capoprogetto Lorenzo Bardelli (Amb), dei servizi comunali e dei rappresenti delle altre ditte che hanno partecipano ai lavori – ha inaugurato ufficialmente il nuovo impianto energetico ad emissioni zero nei pressi del ’Comunale’ di Bellinzona.

La realizzazione della centrale, ha sottolineato il vicesindaco e capodicastero Sicurezza e servizi industriali Andrea Bersani, è stata incentivata dalla possibilità di utilizzare i pozzi scavati oltre 115 anni per garantire l’approvvigionamento d’acqua potabile alla popolazione turrita. Pozzi dismessi nel 2018 con l’entrata in funzione della grande stazione di pompaggio dell’acquedotto intercomunale di Gnosca-Gorduno.

Via le caldaie ad olio 

In funzione già dal novembre 2019, la nuova centrale è in grado di soddisfare il fabbisogno termico (riscaldamento degli spazi e dell’acqua sanitaria) di cinque grandi edifici pubblici adiacenti: scuole nord, asilo nord, clinica dentaria, stadio e palestra della Società federale di ginnastica. Tutti serviti grazie a una rete che si sviluppa per 650metri. Le termopompe sono alimentate da energia elettrica proveniente da centrali idroelettriche ticinesi e certificate dal marchio ’tìacqua’. Con questa nuova opera – che nei cinque grandi stabili elencati ha tolto di mezzo le caldaie ad olio – sono ben 160mila i litri di gasolio che verranno risparmiati ogni anno, ad immagine del valore che l’opera assume dal punto di vista dell’impatto ambientale.

Possibilità di allacciare altri edifici

L’inaugurazione odierna rappresenta la conclusione di quella che il direttore dell’Amb definisce una prima fase: «dal momento che l’impianto dispone ancora di un 30% di potenziale attualmente non utilizzato, in futuro vorremmo allacciare altri edifici pubblici ma pure privati, già presenti (come ad esempio l’ex Stallone e Casa Marta, ndr) o che nasceranno in futuro». L’investimento complessivo per la realizzazione della nuova centrale ammonta a 1,7 milioni di franchi, stanziati dal Consiglio comunale con l’approvazione di due messaggi municipali distinti. Dal canto sui il Cantone ha poi elargito sussidi pari a 300mila franchi.

’Porteremo avanti questa strategia’

Con l’opera inaugurata oggi – una novità in Ticino – l’Amb e la Città di Bellinzona mettono in chiaro le intenzioni future. «Realizzare impianti sostenibili per generare calore: questa è la strategia che l’Amb intende portare avanti. Una visione approvata dal Consiglio comunale con lo stanziamento di tre milioni di franchi».

Diversi i progetti che si profilano all’orizzonte. Nelle case anziani Circolo del Ticino a Sementina (dove i pozzi sono già stati scavati) e Mesolcina a Bellinzona è prevista la realizzazione di nuove centrali per teleriscaldamento. Interventi in vista anche nelle case comunali di Camorino e Giubiasco, dove si prevedono altre modalità per sfruttare energia termica (quindi senza la captazione d’acqua) per utilizzare il teleriscaldamento. Approfondimenti sono in corso anche a Claro, dove nel centro paese c’è l’idea di una centrale di teleriscaldamento alimentata a cippato.

 

 

 

 

 

 

 

 

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