Bellinzonese

La golena e i suoi problemi: 'E temo per il parco fluviale'

A colloquio con Edgardo Malè, presidente del Consorzio correzione fiume Ticino proprietario dell'ampia zona svago e relax criticata dai Verdi

Il futuro parco fluviale di Bellinzona
7 agosto 2020
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In attesa della risposta municipale all’interpellanza dei Verdi che chiede all’autorità cittadina di attivarsi su più fronti, il siluro ambientalista lanciato sui problemi che attanagliano la golena di Bellinzona trova oggi una prima risposta. Edgardo Malè, presidente del Consorzio correzione fiume Ticino proprietario dei terreni che si estendono per parecchi chilometri su ambo le sponde fra la confluenza con la Moesa ad Arbedo e la foce nel Verbano, interpellato dalla ‘Regione’ esprime dapprima una preoccupazione in relazione al crescente fenomeno del littering. Una brutta ‘presenza’ accentuatasi questa primavera durante il lockdown caratterizzato da condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli, ciò che ha anzitempo spinto nella vasta area ludica più persone del solito. Le quali, più del solito, abbandonano sul terreno volumi significativi di pattume, tanto da spingere il Municipio a incaricare la ditta Iss che effettua tre ronde settimanali di pulizia, raccolta, vuotatura bidoni e sgombero sacchi. «In autunno si tireranno le somme col Municipio per capire come procedere in futuro. Da parte nostra – rileva Malè – prevediamo di contribuire finanziariamente alle spese sostenute dalla Città per un servizio che prima veniva solo saltuariamente da noi svolto».

Appello a chi sporca

Se il presente è formato da bidoni aggiuntivi costantemente ricolmi e da diversa sporcizia lasciata sul terreno, il futuro si presenta con un bel punto interrogativo in concomitanza con l’entrata in esercizio del parco fluviale ricavato dapprima all’altezza dell’ex ponte della Torretta (dove i lavori di realizzazione sono in stato avanzato) e nei prossimi anni nella più ampia porzione della Saleggina, dove si prevede la trasformazione in area ludica di circa mezzo chilometro di riva attualmente incanalata. Una rinaturazione che proseguirà poi nella zona Boschetti di Sementina. «Arriverà il momento di valutare come gestire queste nuove zone aperte alla popolazione dal punto di vista del littering», annota Malè: «Certo, sarebbe un peccato dover pensare a un servizio di ronda incaricato di richiamare all’ordine i molti frequentatori. Non è quello che voglio né immagino e personalmente confido che la gente, e mi riferisco in particolare ai giovani, sappia comprendere quali sono le conseguenze di comportamenti sbagliati che generano costi, facilmente evitabili, a carico di tutta la cittadinanza». Un appello che vale per il futuro prossimo ma anche, ovviamente, per il presente.

Progetto per un team di pattugliatori ecologici

Si trova intanto sul tavolo del Municipio, ricordiamo, un progetto elaborato durante la primavera dall’animatore giovanile Christian Polti, che all’autorità suggerisce l’istituzione di un piccolo team di 4-6 pattugliatori ecologici coinvolgendo persone che partecipano a programmi occupazionali, gestiti da una figura a percentuale ridotta assunta dal Comune. Dopo una breve formazione su temi di genere ambientale, sull'approccio da avere e sulla conoscenza del territorio – questa è l’idea del progetto più preventivo che repressivo – potrebbero sorvegliare l’area e fare sensibilizzazione nei confronti di chi frequenta la golena.

Autostrada, dove sentirla meno

Nell'interpellanza i Verdi segnalano altri due situazioni a loro dire problematiche. Dapprima il rumore autostradale che poco si concilia con la ricerca di relax in golena. Ieri abbiamo ricordato che il progetto di risanamento fonico dell’A2 portato avanti dalla Confederazione (140 milioni da spendere in più opere fra gli svincoli di Camorino e Castione) prevede la posa di pareti antirumore solo in corrispondenza delle aree abitate e non della golena. Un’occasione persa, nell’arco dei nove anni che ci sono voluti per sviluppare e confermare il progetto il cui passaggio alla fase cantiere dovrebbe avvenire l’anno prossimo. «Tuttavia – rileva il presidente del Consorzio correzione fiume Ticino – è anche vero che sebbene il rumore sia purtroppo udibile da chi si sposta lungo la diga insommergibile, lo è meno da chi sosta o svolge delle attività nell’area sommergibile, e tanto meno lo sarà nelle spiagge del parco fluviale, dove il suono del corso d’acqua attenuerà quello dei veicoli».

Tralicci invasivi: Aet collaborativa, per le Ffs problemi tecnici insormontabili

Terzo punto critico, la presenza dei tralicci della corrente elettrica con linee ad alta e media tensione. Un’esperienza poco elettrizzante per gli amanti della golena. Sulla sponda destra – rivela Edgardo Malè – una parziale soluzione è stata individuata con l’Azienda elettrica ticinese dichiaratasi disposta a interrare/spostare un tratto di linea aerea in corrispondenza della futura area naturalistica dei Boschetti. Niente da fare per contro sulla golena sinistra, dove le Ffs ritengono tecnicamente non fattibile allontanare cavi e tralicci. «Le attuali aree fruibili della golena e i due futuri tratti di riva rinaturati dovranno purtroppo convivere con questi elementi presenti ormai da decenni», conclude Malè. Su questo e sugli altri punti sollevati dai Verdi – compresa l'assenza, sempre in golena, di un programma di animazioni – dovrà come detto esprimersi anche il Municipio.

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