Bellinzonese

Ittica nel Bellinzonese, il futuro è del temolo

Il progetto di ripopolamento avviato cinque anni fa dalla Società bellinzonese di acquicoltura e pesca (Sbap) vedrà protagonista la specie ‘pinna blu’

25 gennaio 2020
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Il piano di ripopolamento della fauna ittica ticinese guarderà ancora, e di più, al temolo ‘pinna blu’, pesce parente del salmone. Lo ha spiegato il presidente della Società bellinzonese di acquicoltura e pesca (Sbap) Jacques Bottani durante l’assemblea ordinaria svoltasi recentemente a Camorino in presenza del presidente della Federazione ticinese acquicoltura e pesca Urs Lüchinger. Il progetto sperimentale di produzione locale del temolo – che coinvolge Canton Ticino, Canton Grigioni e la società di pesca piemontese Valsesiana – era già stato implementato l’anno scorso, dopo i primi risultati positivi del 2018. All’incubatoio di Gorduno, durante i mesi di aprile e maggio 2019, erano state ricavate infatti circa 200’000 uova, un risultato mai raggiunto prima in Ticino. Gravi eventi meteorologici avevano però provocato la morte della maggior parte degli esemplari pronti per la semina. I pesci sopravvissuti erano stati quindi immessi nel fiume Maggia in zona Bignasco.

Potenziare la struttura

Per poter portare avanti questo progetto sarà ora necessario ultimare il perfezionamento dell’incubatoio di Gorduno. I lavori comprenderanno l’impermeabilizzazione della vasca circolare all’aperto e la sostituzione della rubinetteria e delle tubature esterne di distribuzione dell’acqua. Il nuovo sistema sarà inoltre dotato di un filtro autopulente destinato a separare il fango in sospensione trasportato dal fiume. Allo scopo di migliorare l’efficienza dell’impianto filtrante, la struttura verrà anche dotata di un sistema di pareti di decantazione nella zona di entrata, dove si trova il dissabbiatore, in modo da rallentare la velocità dell’acqua proveniente dal riale. Questo consentirà il deposito di gran parte del materiale trasportato, prima che questo possa entrare nei tubi di distribuzione idrica. Desta infine preoccupazione la temperatura dell’acqua di superificie, soggetta a sbalzi termici che possono portarla dagli zero gradi invernali fino alla vetta dei ventidue estivi, ovvero al limite di sopravvivenza dei salmonidi. Le vasche esterne saranno dunque coperte con teli di mascheramento in grado di filtrare i raggi solari.

Se da un lato c’è la ferma volontà di puntare sul temolo, la Società pesca Bellinzonese segnala la rinuncia, almeno temporanea, alla moltiplicazione della trota fario. Le motivazioni di questa decisione, presa dalla Sbap di comune accordo con il Cantone lo scorso autunno, sono da ricondurre a motivi logistici (spazio e numero di vasche a disposizione), eventi temporaleschi e, soprattutto, alla necessità di raggiungere determinate cifre di produzione.

Risanamento dei deflussi

Tra le date importanti dell’ultimo anno, per i pescatori, occorre citare il 20 febbraio 2019, giorno in cui il Gran Consiglio, a larga maggioranza, ha accolto la proposta di dotare di nuovi deflussi minimi i fiumi interessati dall’idroelettrico. Tali deflussi permetteranno un maggior rilascio d’acqua, con notevoli vantaggi per il paesaggio e la biodiversità.

A livello di opere di rivitalizzazione dei corsi d’acqua, da segnalare il progetto multifunzionale Torretta. Il programma, che fa parte del più ampio disegno del parco fluviale del Ticino, si pone come obiettivo di arrestare l’erosione regressiva del letto del fiume. Dall’attuazione di questa idea potranno derivare anche miglioramenti per la fauna ittica. I lavori di costruzione, inizialmente bloccati da un ricorso su un appalto, potrebbero iniziare in primavera

Trote in eccesso

Negli ultimi dieci anni, il numero di esemplari di trote immesse nel tratto del fiume Ticino tra Claro e Gudo è arrivato quasi a un milione. Ciò nonostante si è registrato contemporaneamente un sensibile calo delle statistiche del pescato. La Sbap, in proposito, ha trasmesso oltre un anno fa all’Ufficio caccia e pesca degli interrogativi con i quali chiede di rivalutare la strategia attuale. La risposta – ha spiegato il presidente Bottani durante l’assemblea – è attesa per fine 2020.

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