Bellinzonese

Tre anni di carcere per il più grande caso di skimming in Ticino

Condannati due artigiani clonatori di carte di credito attivi nel Bellinzonese e in altre località. Il giudice Pagnamenta: 'Via dalla Svizzera per 15 anni'

((Ti-Press))
1 febbraio 2018
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Artigiani di skimming alla sbarra condannati a una pena di tre anni, di cui 15 mesi da espiare in carcere e gli altri 21 mesi sospesi condizionalmente per un periodo di prova di tre anni. Questo l’esito del processo apertosi stamattina alle Assise Criminali di Lugano a carico di due bulgari accusati di acquisizione illecita di dati e abuso di impianti per l’elaborazione di dati per mestiere. Impressionanti le cifre relative alla truffa, si parla di oltre 5mila carte clonate, cui si aggiungono altri circa 2700 tentativi non andati a buon fine.

Diverse le località dove sono riusciti a colpire i due imputati, di 33 e rispettivamente 39 anni: nel Bellinzonese a S. Antonino e Sementina, in Ticino ancora a Cugnasco-Gerra e Monteceneri-Rivera; poi in diverse località nei Cantoni di Vaud, San Gallo, Svitto e a Berna. Solamente i due istituti di credito maggiormente colpiti dalla coppia, ora accusatori privati, reclamano pretese per circa 140mila franchi.

Concretamente i due imputati erano incaricati di sostituire la lampadina presente negli apparecchi automatici per il prelievo di soldi, con un'altra lampadina modificata equipaggiata di apposita microcamera per acquisire il codice Pin nel momento in cui veniva digitato dal titolare della carta. Un'altra coppia di malintenzionati si occupava poi di applicare (nell'apposita fessura dei bancomat per l'inserimento della carta)  il 'deep insert', ossia il dispositivo necessario per registrare i dati bancari estorti dalla lettura della banda magnetica delle carte bancarie.

I dati bancari rubati venivano usati per una serie di operazioni compiute in Indonesia, dove il 33enne si è anche recato 'fisicamente' per prelevare dei soldi o effettuare acquisti. L’altro imputato, 39enne, sostiene invece di essersi limitato a controllare che al momento di manomettere i bancomat la banda non fosse scoperta. Curioso osservare che, dall'arresto dei due 'artigiani' oggi alla sbarra, i casi di skimming in Ticino sono significativamente diminuiti.

L'inchiesta è stata coordinata dalla Procuratrice Margherita Lanzillo che ha promosso l'accusa. I due imputati sono difesi dalle avvocate d'ufficio Marie Zveiger (rappresentante del 33enne) e Sandra Xavier (patrocinatrice del 39enne). La Corte è composta dal giudice Amos Pagnamenta (presidente) assistito da Renata Loss Campana e a Luca Zorzi in qualità di giudici a latere.

Dando lettura del dispositivo della sentenza il giudice Pagnamenta ha ordinato ai due imputati, ricondotti al Penitenziario della Stampa per l’espiazione dei 15 mesi di carcere da scontare inflitti, di restarsene “alla larga” dalla Svizzera. Il giudice ha quindi rivisto l'espulsione, obbligatoria ai sensi dell’articolo 66a del Codice penale svizzero a 15 anni. “Il solo fatto di ritornare costituisce un reato che potrebbe portare alla revoca della sospensione condizionale per gli altri 21 mesi di carcere inflitti”.

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