Bellinzonese

Al di là del microscopio, intervista a una ricercatrice di Castione

(Gabriele Putzu)
23 ottobre 2017
|

Poco più di due anni fa la celebre attrice americana Angelina Jolie, dopo una doppia mastectomia, aveva annunciato di voler asportare anche le ovaie per prevenire la possibile formazione di un tumore. Una scelta non facile con cui ogni anno devono confrontarsi molte donne in tutto il mondo, quelle che scoprono d’avere mutazioni ereditarie dei geni Brca (1e 2), e di essere quindi esposte ad elevato rischio di tumori. Un tema più che mai d’attualità, a cui negli ultimi tre anni ha lavorato anche la 29enne Sofija Mijic, ricercatrice di Castione. Nell’ambito del suo dottorato, nel laboratorio dell’Università di Zurigo, coordinato da Massimo Lopes, ha condotto una ricerca conclusa con successo che le è valsa la recente pubblicazione sulla celebre rivista ‘Nature communications’. Un percorso non privo di ostacoli che la ricercatrice ha potuto portare a termine grazie a una buona dose di tenacia e pazienza. Sì, perché nella biologia molecolare i fallimenti sono molto frequenti. Capita spesso, ci racconta la giovane, che a un passo dal successo un esperimento fallisca e si debba ricominciare da capo. «Bisogna abituarsi a convivere con la frustrazione senza arrendersi, solo così si possono ottenere i risultati sperati». La ricercatrice non lo nasconde, raggiungere il risultato non è stato facile, e sono state molte le giornate (e anche alcune notti) passate tra microscopi e provette. Ma è la passione per la scienza a impedire di mollare, un amore nato per Sofija già da bambina, quando sfogliava i libri di biologia della sorella e maturato in seguito, grazie alle appassionanti lezioni del professore Piero Gandolfi al Liceo di Bellinzona.

Competizione tra laboratori

Nel mondo scientifico c’è molta competizione e tra i laboratori si fa a gara a chi pubblica per primo. «Sapevamo che altri due team americani e uno italiano stavano lavorando sullo stesso tema e quindi c’era molta pressione per non farsi ‘bruciare’ all’ultimo», racconta. Le notti insonni con gli occhi appiccicati al microscopio sono però state ripagate: la ricerca è infatti apparsa lunedì scorso sulla rivista. «Queste nuove scoperte aprono nuove piste per lo sviluppo di farmaci e terapie», rileva. E la loro pubblicazione su riviste scientifiche apre nuove opportunità professionali e dà visibilità al laboratorio che può ottenere nuovi fondi per la ricerca. Il laboratorio in cui lavora Sofija è tra i pochi al mondo a combinare tecniche di genetica e biologia molecolare con la capacità di visualizzare con il microscopio elettronico le strutture formate dal Dna durante la replicazione.

La scoperta

Una tecnica che ha permesso al laboratorio di scoprire che quando i complessi di proteine che monitorano l’integrità del Dna riconoscono una lesione (una nuova mutazione o una rottura del filamento) fermano la replicazione formando una peculiare struttura, in gergo tecnico ‘reversed fork’. Si può immaginare come una fermata di emergenza che dà tempo alla cellula di riparare la lesione di fronte. Una volta rimosso l’ostacolo, il Dna riacquista la struttura normale e la sintesi può continuare. «Abbiamo scoperto che, in particolare, la proteina Brca2 protegge proprio le ‘reversed forks’ durante questo tempo di arresto della replicazione». Nel laboratorio, è stato simulato ciò che accade nei tumori quando la proteina Brca2 perde la sua funzione, e le cellule così modificate sono sensibili ai farmaci chemioterapici. Ci sono però cellule che, pur non avendo la funzione di Brca2, riacquisiscono la capacità di mantenere integre le ‘reversed forks’, diventando insensibili ai trattamenti antitumorali. «Hanno probabilmente questa caratteristica le cellule che nei pazienti con i tumori portano al ritorno della malattia anche dopo diversi mesi», spiega. «Noi ipotizziamo dunque che le proteine coinvolte nella formazione e stabilità della reversed fork possano essere dei bersagli molecolari con l’obiettivo di uccidere le cellule che nel tumore sono più resistenti ai farmaci per ora a disposizione», conclude.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔