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Chikungunya: il virus è lontano, il rischio no

(Gabriele Putzu)
15 settembre 2017
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«È qualcosa che non si può mai escludere, ma sicuramente è molto meno probabile che accada in Ticino rispetto a qualsiasi altro luogo in Italia». Così si esprime Eleonora Flacio – dottoressa del Laboratorio di microbiologia applicata della Supsi – a seguito della situazione creatasi nel Lazio dove a 1,2 milioni di residenti è stata negata la possibilità di sottoporsi a prelievi di sangue a seguito dei 17 casi risultati positivi al virus tropicale Chikungunya, trasmesso dalla zanzara tigre.

A 700 chilometri di distanza, è giusto domandarsi se i cittadini ticinesi siano al riparo da questa minaccia. «Direi di sì – continua Flacio –, anche se il rischio non è mai pari a zero. Posso dire però che in agosto e in settembre siamo comunque al di sotto del rischio calcolato per la trasmissione di un virus simile. E con le temperature che andranno ad abbassarsi, diminuirà ulteriormente».

Ma in che modo si trasmette un virus simile? «La zanzara tigre è un trasportatore competente per praticamente tutte le malattie legate alle zanzare (tranne la malaria), come appunto la Chikungunya, ma anche il Dengue e lo Zika: se punge qualcuno infetto, si ammala lei stessa e potrà trasmettere questi potenti virus ad altre persone. Le zanzare generiche, invece, possono sì trasmettere malattie, ma sicuramente non quelle tropicali».

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