Svizzera

Rinviata la decisione sui fondi di Berna all'Unrwa

La Commissione politica estera degli Stati si esprimerà solo dopo la decisione da parte del Consiglio federale. Al Nazionale sì a un contributo parziale

Un rifugio dell’Unrwa in un campo profughi in Libano
(Keystone)
6 maggio 2024
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La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (Cpe-s) si occuperà del contributo elvetico all'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) solo dopo che il Consiglio federale avrà preso una decisione in merito.

La palla è ora in mano al governo dopo che il 30 marzo scorso l'omologa commissione del Consiglio nazionale (Commissione del Nazionale) si era invece espressa per un contributo parziale a questa agenzia dell'ONU, il cui ammontare andrà stabilito dal Consiglio federale.

Il presidente della Commissione del Nazionale, Laurent Wehrli (Plr), aveva affermato davanti ai media che il denaro sbloccato dovrebbe essere utilizzato solo per portare sollievo alla popolazione della Striscia, ma non per i compiti amministrativi dell'Unrwa. La Commissione aveva respinto, nel corso della sua riunione, la proposta di sbloccare interamente il contributo elvetico pari a 20 milioni di franchi.

La Commissione del Nazionale, inoltre, aveva approvato una mozione che chiede al Consiglio federale di dirottare il contributo elvetico all'Unrwa – contributo congelato dopo che Israele ha puntato il dito contro alcuni collaboratori dell'agenzia sospettati di aver partecipato al massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre scorso – per il 2024 all'aiuto d'urgenza, affinché tali fondi vadano unicamente a chi ne ha bisogno a prescindere dalla persona o dalla struttura sul posto. Nessun trasferimento diretto dovrebbe essere effettuato a favore dell'Unrwa, aveva sottolineato Wehrli.

Raggiunto da Keystone-ATS, il presidente della Commissione degli Stati, Marco Chiesa (Udc), ha indicato che non sono state votate altre proposte – contributo parziale o totale – durante le discussioni in merito all'Unrwa.

Sì ai 56 milioni

Dopo aver rimandato la decisione sull'Unrwa, spiega una nota odierna dei servizi parlamentari, la Commissione degli Stati si è pronunciata invece "all'unanimità" – come ricordato da Chiesa – a favore di un finanziamento scaglionato, come proposto dal governo, pari a 56,2 milioni, destinato al Medio Oriente (ossia il Territorio palestinese occupato, l'Iraq, Israele, la Giordania, il Libano e la Siria) nell’ambito del credito "Azioni umanitarie".

Prima di ottenere il via libera per questo aiuto finanziario, il parlamento aveva chiesto in dicembre al governo, sull'onda dell'emozione suscitata dalle accuse di Israele all'Unrwa, di consultare le commissioni di politica estera, ciò che ormai è cosa fatta. Sia la Commissione degli Stati che l'omologa del Nazionale sono favorevoli alla concessione di questa somma da destinare a organizzazioni con sede in Svizzera, al Comitato internazionale della Croce Rossa, a organizzazioni delle Nazioni Unite così come a organizzazioni non governative internazionali e, in parte, locali.

Per contro, si legge nel comunicato, la Commissione degli Stati "non ha ancora preso una decisione riguardo al sostegno della Svizzera a favore dell’Unrwa: si occuperà della questione non appena sarà disponibile una proposta del Consiglio federale".

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