Svizzera

Sì al contributo parziale per i profughi palestinesi

Per il presidente della Commissione di politica estera del Nazionale, la Svizzera dovrebbe sostenere l'aiuto umanitario di Gaza tramite l'Agenzia dell'Onu

Laurent Wehrli e Sibel Arslan, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione
(Keystone)
30 aprile 2024
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All'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi andrebbe concesso solo un contributo parziale destinato all'aiuto d'urgenza per la popolazione di Gaza.

È quanto dichiarato oggi, martedì 30 aprile, ai media dal presidente della Commissione di politica estera del Nazionale, Laurent Wehrli (Plr/Vd), secondo cui tale denaro non dovrebbe essere utilizzato per compiti amministrativi, ma essere impiegato solo per portare sollievo alla popolazione della striscia.

Tale decisione, ha sottolineato il deputato Plr, è stata presa per 13 voti a 11 dopo consultazioni con persone direttamente coinvolte, come il direttore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi Philippe Lazzarini, ma anche con rappresentanti di istanze molto critiche nei confronti di questa agenzia dell'Onu, come Un Watch.

Nell'adottare questa nostra decisione abbiamo tenuto conto della situazione umanitaria a Gaza, dove è necessario intervenire rapidamente, ma anche del ruolo speciale – "nel contesto" attuale ha voluto precisare Wehrli – che svolge l'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi nel sostegno alla popolazione.

Per 12 voti a 9, ha proseguito Wehrli, la commissione ha presentato una mozione che chiede al Consiglio federale di dirottare il contributo elvetico all'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi per il 2024 all'aiuto d'urgenza, affinché tali fondi vadano unicamente alle persone nel bisogno a prescindere dalla persona o dalla struttura sul posto: si tratta di garantire che i beni di prima necessità arrivino a Gaza attraverso corridoi sicuri e siano messi gratuitamente a disposizione della popolazione. "Nessun trasferimento diretto dovrebbe essere effettuato a favore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi", ha sottolineato.

Prima che il Consiglio federale prenda una decisione definitiva, si dovrà ancora attendere la presa di posizione dell'omologa commissione degli Stati. Tale procedura, ha rammentato Wehrli, è stata adottata in dicembre dopo le accuse all'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi di un coinvolgimento di alcuni suoi collaboratori negli attacchi – mai provati finora, ndr – del 7 ottobre scorso di Hamas contro Israele.

Più in generale, ha aggiunto Wehrli, la Commissione di politica estera del Nazionale si è detta d'accordo all'unanimità con quanto stabilito dal governo il 24 aprile scorso, ossia di liberare a scaglioni 56,2 milioni di franchi di contributi a scopo umanitario per il Medio Oriente. Il Consiglio federale aveva anche precisato che sul discusso contributo all'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi – 20 milioni – avrebbe deciso in un secondo momento.

I 56,2 milioni, ha spiegato il presidente della Commissione di politica estera del Nazionale, sono destinati a una quarantina di organizzazioni che operano nella regione. La strategia dell'esecutivo per il periodo 2021-2024 include nella definizione di Medio Oriente il Territorio palestinese occupato, l'Iraq, Israele, la Giordania, il Libano e la Siria. I fondi sono destinati a organizzazioni svizzere (come la Croce Rossa Svizzera, la fondazione Terre des hommes e Caritas), al Comitato internazionale della Croce Rossa, ad agenzie delle Nazioni Unite così come a organizzazioni non governative internazionali e, in parte, locali (Danish Refugee Council, Handicap International, Save the Children).

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