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Laghetto artificiale in giardino

Costi, manutenzione e benefici di un laghetto artificiale in giardino

19 novembre 2022
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Inserire un laghetto artificiale in giardino o nel parco di una villa può essere un sogno ad occhi aperti, realizzabile anche a costi abbastanza contenuti, a patto però di affidarsi a mani esperte. I professionisti sono infatti gli unici veramente capaci di dare vita a sogni e idee dei clienti con progetti solidi e duraturi.
Un’area relax con l’acqua che scorre placidamente, perfetta per distrarre i bambini o anche per caratterizzare il verde dando un tocco di ulteriore charme. Lo specchio d’acqua rievoca anche, seppur in maniera moderna, la dimensione vissuta nei "Jardins des Secrets" a corte. Si può immaginare infatti un laghetto in spazi di grande metratura o anche in aree verdi più limitate, ma ottenendo sempre risultati di grande effetto scenico. Le tante possibilità di personalizzazione, poi, possono sicuramente valorizzare lo stagno, rendendolo unico e inimitabile.

La costruzione di un bacino d’acqua nel proprio giardino è quindi un’interessante soluzione estetica che permette di arricchire l’ambiente con un’opera gradevole e sicuramente bella da vedersi sull’intero arco dell’anno. La sua presenza, infatti, non soltanto richiama lo sguardo del visitatore grazie ai colori che lo portano al centro della scena, ma è anche e soprattutto rifugio per diverse specie vegetali e animali che possono così trasformare il nostro giardino in un piccolo angolo di biodiversità.

Se i benefici di avere un laghetto o comunque uno stagno sono dunque notevoli, per la sua costruzione è però necessario affidarsi a esperti del settore, così da scongiurare rischi e problemi derivanti da lavori inadeguati.

D. Fabio Fontana da alcuni anni lavora per AQVA Sagl a Minusio, azienda attiva da oltre 10 anni nella progettazione, realizzazione e manutenzione di laghetti e stagni. Cosa significa oggi costruire laghetti e oasi naturali in parchi e giardini privati?

R. Significa costruire una piccola oasi in armonia con il paesaggio circostante. In un laghetto artificiale è infatti possibile ospitare svariate tipologie di pesci, anfibi, piante acquatiche e palustri. I laghetti danno vita e movimento al giardino: prepotenti e fragorose cascate e ruscelli, umili e leggeri zampilli, il rumore dell’acqua che scorre, piccoli animali che vengono ad abbeverarsi... E con il mutare delle stagioni anche lo specchio d’acqua si trasforma, cambiano i colori. Si passa dal nuoto continuo e instancabile dei pesci e dalle fioriture delle piante acquatiche della stagione estiva, al letargo invernale. In questo periodo i pesci si muovono a malapena e le piante si ergono nelle loro infiorescenze variopinte sotto un leggero velo di brina mattutina, richiamando qualche uccellino in cerca di semi.

D. Quali sono allora i principali passi per avviare un progetto che, immaginiamo, comporta lavori piuttosto complessi e invasivi? Cosa dobbiamo considerare prima di affrontare la costruzione di un laghetto artificiale?

R. La prima cosa da fare è capire le necessità del cliente, discutere i pro e i contro del progetto per realizzare un laghetto artificiale bello, funzionale e che mantenga nel tempo queste caratteristiche. È importante infatti spiegare al cliente tutti i passi da seguire per la realizzazione e il corretto funzionamento del bacino. In fase di progettazione è necessario valutare davvero molti fattori. Tra questi, l’esposizione solare (per adeguare il sistema filtrante ed evitare acqua verde) e la vegetazione che si vorrebbe attorno al laghetto (piante caducifoglie). Altri elementi fondamentali da considerare sono la sorgente di acqua disponibile, l’alimentazione elettrica, il punto acqua per il rabbocco del bacino e, in caso di particolari sistemi di filtrazione, non da ultimo il punto d’innesto dello scarico per le acque reflue.

D. Spesso associamo l’idea di un laghetto artificiale o un piccolo stagno come strumento per abbellire i nostri angoli verdi. Tuttavia questi bacini giocano un ruolo fondamentale nella preservazione della biodiversità, tema oggi di grande attualità. Ha qualche consiglio su come possiamo contribuire a preservare la diversità vegetativa e faunistica nella nostra quotidianità?

R. Il concetto di biodiversità legato a uno specchio d’acqua parte dalla tipologia del sistema filtrante che si vorrà mettere in funzione. Attualmente esistono cinque classi di laghetti, partendo dalla 1a che si basa sul riempimento saltuario dell’acqua attraverso la pioggia, fino alla 5a che dispone di un vero e proprio sistema di filtraggio a sabbia abbinato a una fitodepurazione con specifiche essenze acquatiche. Più il laghetto avrà una connotazione naturale con piante e particolari essenze floreali resistenti tutto l’anno – contornate magari da leggeri declivi per facilitare l’ingresso in acqua della fauna come piccole lucertole che possono insediarsi tra massi e pietrame – più il laghetto sarà una vera e propria oasi di vita, oltre che fonte di benessere personale.

D. Parliamo di manutenzione: se affidiamo la costruzione di laghetti a esperti del settore, così da evitare spiacevoli conseguenze come perdite di acqua, ristagni o altri malfunzionamenti, nella cura possono "metterci mano" anche i non addetti ai lavori? Quali sono le regole e i principali interventi per una buona conservazione dei bacini artificiali?

R. Se un laghetto è ben progettato e il cliente decide di investire in un impianto di filtrazione di ultima generazione (ad oggi esistono filtri autopulenti), le manutenzioni sono drasticamente ridotte. La tendenza è installare dreni di fondo e skimmer per garantire una pulizia costante del bacino. I primi (dreni), aspirando acqua dal fondo del laghetto, evitano il deposito di sedimenti, conservandolo pulito e privo di fanghi. I secondi (skimmer), hanno invece il compito di mantenere la superficie priva di foglie e materiale in sospensione.

In ogni caso per chi vuole gestirselo autonomamente, la nostra azienda fornisce adeguata e necessaria formazione, garantendo sempre presenza e disponibilità per risolvere eventuali imprevisti. Naturalmente una buona conservazione dipende dal tipo di laghetto desiderato. Alcuni clienti, ad esempio, preferiscono bacini il più naturali possibili e con la naturale proliferazione vegetativa e qualche alga. Altri gradiscono più ordine, separando le piante dai pesci, mentre altri ancora chiedono laghi balneabili dove immergersi durante la stagione calda. In quest’ultimo caso, bisogna puntare ovviamente a un livello di pulizia quasi maniacale, sovradimensionando l’impianto filtrante.
Insomma le tipologie di bacini sono molteplici e ognuna di esse richiede apposita progettazione e manutenzione. Diciamo che per spiegarlo nei dettagli ci vorrebbe sicuramente un libro, magari da leggere sul bordo di un bel laghetto.

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