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Due tartarughe tornano in libertà

Vivere la natura, essenziale per i bambini

Una tartaruga Caretta caretta intrappolata © naturepl.com / Jordi Chias / WWF
9 novembre 2020
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Buone notizie arrivano dai colleghi del WWF Italia: due settimane fa sono stati rilasciati in mare due esemplari di Caretta caretta. Termina così la loro degenza presso il Centro Recupero Tartarughe Marine del WWF di Policoro (Basilicata). Le due tartarughe sono Lady Bug e Gianna Sula. Si tratta di due femmine adulte rilasciate nelle acque del mar Ionio. L’evento di liberazione in natura di questi due individui acquisisce una maggiore importanza grazie all’applicazione di due TAG satellitari che permetteranno ai ricercatori di rilevare dati per lo studio delle dinamiche di popolazione delle specie e registrare così maggiori informazioni su questo magnifico rettile preistorico. Lady Bug era stata recuperata da un pescatore, con il corpo avvolto da una lunga lenza con numerosi ami. Grazie al tempestivo intervento degli operatori WWF, dopo un mese di riabilitazione era pronta a tornare in mare. Gianna Sula, invece, era stata recuperata il 15 luglio dopo una settimana di ricerche in mare. La tartaruga presentava una grossa ferita alla testa, complice un trauma da corpo contundente; dopo due mesi e mezzo di cure, anche lei era pronta a tornare in mare.

La natura fa bene!

“Nessuno proteggerà ciò che non gli interessa e nessuno si prenderà cura di ciò che non ha mai sperimentato”. Sir David Attenborough, uno dei padri storici del naturalismo mondiale, sottolinea così l’importanza dell’esperienza come fattore determinante per alimentare nelle giovani generazioni l’interesse e il desiderio di proteggere la Natura. Non siamo motivati a prenderci cura di quello che non ci interessa e nessuno può essere interessato a qualcosa con cui non è mai entrato in relazione. Questo è quello che spinge anche il WWF a coinvolgere sempre di più le nuove generazioni. Ma il paradosso del nostro tempo è che i giovani che potrebbero aspirare a guidare la difesa della natura hanno sempre meno a che fare con essa. È urgente quindi recuperare il Deficit di Natura, ovvero, la separazione dagli elementi naturali che ormai gli studiosi riconoscono come “male/malattia” del nostro tempo per le nuove generazioni, e che vede bimbi e adolescenti crescere separati dagli alberi e dalla terra, dai formicai e dai nidi, dalle farfalle e dalle bacche. Quindi, quando è possibile, usciamo a fare una passeggiata. Fermiamoci ad osservare, ad ascoltare, a percepire gli odori. Il 2020 ha richiesto e richiede ancora tanti sacrifici da parte di tutti. Sia che siate docenti o genitori, organizzate del tempo con i bambini o gli adolescenti fuori (quando possibile). Fate vivere loro la natura. Fate toccare loro la terra. Si può richiedere materiale didattico al WWF, oppure iscrivere la classe al progetto “Scuola all’aperto”, o ancora si possono scoprire gli identikit degli animali del mondo.

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