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Intervista con il vampiro!

I signori della notte sono a rischio

Un ferro di cavallo minore - © Wild Wonders of Europe / Ingo Arndt / WWF
15 febbraio 2020
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C’è aria di Carnevale, i bambini non vedono l’ora di indossare i loro costumi. Si trasformeranno in supereroi, principesse o guerrieri. Qualcuno preferirà vestirsi da piccolo mostro o vampiro. Oggi parleremo del vampiro che vive in natura. Vi faremo conoscere il vampiro vero di Azara. Pipistrelli (e vampiri) non hanno mai goduto di buona fama, anzi. Eppure, sono degli esseri – i pipistrelli – pieni di fascino, simpatia e mistero. Questi mammiferi sempre più rari sono preziosissimi. I vampiri veri non sono quelli dei film, ma si chiamano Desmodus rotundus di Azara. Questo mammifero è lungo meno di dieci centimetri e con un’apertura alare di 35-40 centimetri è un pipistrello vampiro di medie dimensioni originario del Sud America. Ha grandi orecchie triangolari e appuntite, due buffe escrescenze sul naso a forma di foglia e, ovviamente, due affilatissimi incisivi superiori grazie ai quali morde le sue vittime per succhiarne il sangue! Il vampiro vero di Azara è un abilissimo volatore notturno, ma può avvicinarsi furtivamente alle sue vittime anche “camminando” sul terreno con andatura da… quadrupede! Si nutre del sangue che beve dalle grosse vene superficiali del bestiame domestico (ovini, bovini, cavalli) o di mammiferi selvatici, rettili e uccelli. Una volta individuata la preda, il piccolo vampiro la morde delicatamente con i suoi affilatissimi incisivi, leccando avidamente il sangue che fuoriesce dalla ferita.

Il vampiro “gentiluomo”

E questa è un’azione veramente delicata! Talmente delicata, che la vittima non si accorge quasi di nulla. Ma è un impegno non da poco per il nostro vampiro, che ogni notte deve ingerire una quantità di sangue pari ad almeno la metà del suo peso corporeo: ne va della sua sopravvivenza! E le sue vittime? Che fine fanno? Niente paura, la quantità di sangue “prelevata” è minima, non certo tale da causare la morte della preda. Il Desmodus rotundus non è l’unico pipistrello vampiro in circolazione, se ne conoscono altre due specie: il difilo senza coda (Diphylla ecaudata) e il vampiro amazzonico (Dyaemus youngi) che frequenta l’areale della foresta amazzonica.

In Svizzera non vivono vampiri, sono presenti invece diverse specie di pipistrelli. Nessuna di queste specie può dirsi fuori pericolo, anzi. Ne esistono circa una trentina e oltre la metà è a rischio estinzione. Sono in pericolo a causa dell’intensificazione dell’agricoltura, ma anche a causa dell’uso eccessivo di pesticidi e per la distruzione del loro habitat. Per non parlare dell’illuminazione, che rende difficile la vita a questi mammiferi volanti.

I signori della notte

Non saranno dei supereroi come Batman, però anche i pipistrelli non scherzano in fatto di superpoteri! Per orientarsi in volo e individuare le prede, utilizzano un sofisticatissimo sistema di eco-localizzazione: si servono, cioè, di echi sonori, che producono emettendo infrasuoni o ultrasuoni (suoni sopra o sotto la soglia udibile dagli uomini) dalla bocca o dal naso (a seconda delle specie). Poi, grazie agli echi di risposta, sono in grado di ricostruire un’immagine dell’ambiente circostante. Anche nel buio più totale! Vivono in colonie di 100 esemplari, ma ne sono state trovate anche con oltre 5 mila esemplari.

Più spazio c’è, meglio è. Nelle caverne dove riposano questi vampiri si sente un forte odore di ammoniaca. Questo perché rigurgitano il sangue, che finisce al suolo.

I pipistrelli vampiri, come si diceva, si nutrono dunque di sangue e in mancanza di animali può succedere che cerchino il sangue anche presso gli esseri umani. Qualche anno fa morirono alcune persone nelle foreste amazzoniche. Questi piccoli vampiri, infatti, possono trasmettere la rabbia e in alcune località gli indigeni rifiutarono la vaccinazione. Non solo: i soccorritori furono avvisati in ritardo. Questi episodi hanno dunque fatto nascere la leggenda che si tratti di un vampiro.

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