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Il WWF pianta alberi per salvare il koala

Sulle tracce del fiume più bello del mondo

Le fiamme stanno distruggendo flora e fauna
(© Adam Dederer)
4 gennaio 2020
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Da luglio ad oggi, gli incendi hanno distrutto oltre 1,3 milioni di ettari di foresta nel Nuovo Galles del Sud in Australia. Si stima che centinaia (se non migliaia) di koala siano rimasti uccisi tra le fiamme. E purtroppo, le notizie che arrivano sono sempre più drammatiche. Per questo motivo i colleghi del WWF Australia hanno lanciato un progetto di riforestazione. Obiettivo? Piantare entro il 2030 due miliardi di alberi. Le foreste australiane, infatti, ospitano alcuni degli animali selvatici e delle piante più singolari della Terra. Questi preziosi alberi si perdono a un ritmo senza precedenti. Si stima che ogni anno in tutta l’Australia vengano distrutti con i bulldozer circa 500’000 ettari di foreste native. Peggio ancora, senza un’azione collettiva, si stima che entro il 2030 circa 750 milioni di animali – esistenti solo in Australia – moriranno a causa dell’eccessivo disboscamento.

L’ultimo fiume selvaggio d’Europa

Per alcuni si tratta del fiume più bello del mondo, gli scienziati lo considerano un “gioiello”. Fatto sta che si tratta dell’ultimo corridoio fluviale morfologicamente intatto delle Alpi. Il Tagliamento è l’ultimo fiume selvaggio d’Europa. Il solo che abbia conservato intatte, per gran parte del suo corso, bellezza, ricchezza e naturalità ed è studiato da diversi centri di ricerca europei, in quanto modello per la rinaturalizzazione di altri grandi fiumi del continente come il Danubio, il Rodano e persino il Missouri.

Unisce le Alpi al mare
Vi presentiamo dunque il Tagliamento (Tiliment per gli amici, che poi è il suo nome in friulano), che nasce al confine tra le province di Belluno e Udine a 1’195 m di quota presso il passo della Mauria, nelle Alpi Carniche. Scorre per 178 km, dando origine a un bacino idrografico di 2’917 km quadrati. Prima di tuffarsi nel Mare Adriatico, nel Golfo di Venezia (nei pressi di Lignano Sabbiadoro), attraversa quattro aree con caratteristiche naturali molto diverse fra loro: la zona montana delle Alpi Carniche e Giulie, la zona prealpina, quella dell’alta e bassa pianura friulana e infine l’area costiera. Lungo il corso del Tagliamento sono presenti ambienti fra i più minacciati d’Europa: barre ghiaiose, isole vegetate (oltre 650 stabili) e boschi ripariali, d’importanza fondamentale per la biodiversità dell’area. Distribuendo sedimenti e frammenti vegetali di varie dimensioni a seconda della forza della corrente, il fiume costruisce delle isole verdi ricche di vegetazione, all’interno delle quali trova rifugio una grande varietà di specie animali e vegetali. Un fenomeno, questo, che rende il Tagliamento unico rispetto a tutti gli altri fiumi alpini.

Un patrimonio da scoprire
Questo fiume straordinario è ricchissimo ed è da proteggere. Molti biologi lo considerano uno straordinario laboratorio di ricerca a cielo aperto. Ospita il 50% delle specie di anfibi e rettili presenti in regione, percentuale che sale fino al 70% se si considerano solo gli anfibi. E i pesci? Le sue acque ospitano la quasi totalità della fauna ittica dell’intera regione. Il Tagliamento è anche un importantissimo corridoio migratorio, punto di riferimento, di rifugio, di sosta e di cibo per molte specie di uccelli. Qui è di casa lo spinarello: un pesce che fa un nido a forma di tunnel. Il maschio fa da guardia e se disturbato cambia colore: il ventre e la mascella si accendono di rosso fuoco, mentre occhi e dorso diventano verdissimi.

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